Orlando furioso: a cura di Santorre Debenedetti...G. Laterza & figli, 1928 |
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Sayfa 210 - Tre volte e quattro e sei lesse lo scritto quello infelice, e pur cercando invano che non vi fosse quel che v'era scritto; e sempre lo vedea più chiaro e piano: et ogni volta in mezzo il petto afflitto stringersi il cor sentia con fredda mano.
Sayfa 217 - I pastor che sentito hanno il fracasso, lasciando il gregge sparso alla foresta, chi di qua, chi di là, tutti a gran passo vi vengono a veder che cosa è questa. Ma son giunto a quel segno il qual s'io passo vi potria la mia istoria esser molesta; et io la vo' più tosto diferire, che v'abbia per lunghezza a fastidire.
Sayfa 84 - Alcun non può saper da chi sia amato, quando felice in su la ruota siede; però c'ha i veri ei finti amici a lato, che mostran tutti una medesma fede. Se poi si cangia in tristo il lieto stato, volta la turba adulatrice il piede; e quel che di cor ama riman forte, et ama il suo signor dopo la morte.
Sayfa 89 - Quando Angelica vide il giovinetto languir ferito, assai vicino a morte, che del suo re che giacea senza tetto, più che del proprio mal si dolea forte; insolita pietade in mezzo al petto si senti entrar per disusate porte, che le fe' il duro cor tenero e molle, e più, quando il suo caso egli narrolle.
Sayfa 91 - O conte Orlando, o re di Circassia, vostra inclita virtù, dite, che giova? Vostro alto onor dite in che prezzo sia, o che mercé vostro servir ritruova. Mostratemi una sola cortesia che mai costei v'usasse, o vecchia o nuova, per ricompensa e guidardone e merto di quanto avete già per lei sofferto.
Sayfa 215 - Non son, non sono io quel che paio in viso: quel ch'era Orlando è morto et è sotterra; la sua donna ingratissima l'ha ucciso: sì, mancando di fé, gli ha fatto guerra. Io son lo spirto suo da lui diviso, ch'in questo inferno tormentandosi erra, acciò con l'ombra sia, che sola avanza, esempio a chi in Amor pone speranza.
Sayfa 385 - Caccia Angelica in fretta la giumenta, e con sferza e con spron tocca e ritocca; che le parrebbe a quel bisogno lenta, se ben volasse più che strai da cocca.
Sayfa 216 - Qui riman l'elmo, e là riman lo scudo, lontan gli arnesi, e più lontan l'usbergo: l'arme sue tutte, in somma vi concludo, avean pel bosco differente albergo. E poi si squarciò i panni, e mostrò ignudo l'ispido ventre e tutto '1 petto e '1 tergo; e cominciò la gran follia, si orrenda, che de la più non sarà mai ch
Sayfa 209 - Conosco io pur queste note: di tal' io n'ho tante vedute e lette. Finger questo Medoro ella si puote: forse ch'a me questo cognome mette.
Sayfa 93 - Fra piacer tanti, ovunque un arbor dritto vedesse ombrare o fonte o rivo puro, v'avea spillo o coltel subito fitto...