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contra la forma de' privilegi, et perciò sii necessario, che l'ufficio di Conservatore sii collocato in persona che di continuo faccia residenza in questa Città, vedendo, che per la maggior parte del tempo il Conservatore M.r Annibal Guerra dal nostro Serenissimo Padre, indi da Noi deputato, è absente, per il che siamo astretti contra il voler nostro commettere al Capitano di Giustizia alli rumori, e tumulti de'scolari meti la mano; per questo donche, et molti altri degni rispetti, et cause l'animo nostro mouenti, ci è parso di mutare il suddetto Conservatore, et informati de'privilegi, et concessioni della Città di Torino intorno la nominatione del Conservatore, non volendo noi ad essi derogare, ricordevoli, et informati della nominatione altre volte a essa Città fatta sotto il diece otto di dicembre dell'anno 1578, fra quali vi è il magnifico, et molto diletto Consigliere et Senatore nostro M.r Alessandro Guerillo, ci è parso di elleger, constituir, et deputar, sicome per le presenti, di nostra certa scienza, et suprema autorità, elleggiamo, constituiamo, et deputiamo il suddetto M.r Alessandro Guerillo Conservatore Generale dello Studio et Università nostra residente in questa Città di Turino per dover cognoscere, giudicar per prima instanza in tutte le cause civili, et criminali de' Lettori, et Scolari et per

provvedere alli tumulti, et rumori, che per le concorrenze, o altrimente con poca dignità de' Lettori occorono, dandoli ogni giurisditione, autorità, possanza, dritti, et emolumenti, che al Rettor dello Studio spettano, sì dalla ragion comune, come anche in virtù delli privilegi concessi ad esso Studio, et Università dalli antecessori nostri, et ciò mentre non vi sarà Rettore, et quando vi sia, vogliamo, che il predetto Conservatore sii, et resti assessore suo, et cossì habbia a continuare all'avenire, finito l'ufficio di rettorato, con tutta l'autorità, honoranze, dignità, preeminenze, prerogative, commodità,

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immunità, emolumenti, stipendi, dritti, et carrighi, che a tal grado, sì in virtù de' privilegi, che di detto Studio, et Università altrimenti spettano, et sogliono havere altri simili Conservatori Generali ..... Pertanto mandiamo, e comandiamo a tutti... che le presenti nostre osservino, et facino osservar senza difficultà, et in osservanza accettino, ricognoschino, istimino, et reputino il detto Senator Guerillo per Conservatore Generale di detto Studio, et Università, con farlo golder degli honori, privilegi, autorità, dritti, et emolumenti suddetti, et in quello concernente il suo ufficio ubbidiscano alli ordini soi per quanto stimano la gratia nostra, che tal è nostra mente. Dat. in Torino li vintidue di decembre mille cinquecento ottantatre.

XIV.

1584. 10. luglio.

Lettere Patenti del Duca Carlo Emanuele I, con cui rinnova a' suoi sudditi la proibizione di recarsi all'estero per istudiare.

Archivio Civico di Torino.

Carlo Emanoelle per gratia di Dio Duca di Savoja Principe di Piemonte etc. A tutti sia manifesto che essendo noi non meno desiderosi che il Serenissimo nostro Signore et Predecessore di gloriosa memoria che la dilettissima Università nostra di Turino sia ogni hora più compita et maggiormente feliciti: Et havendo veduto et ben considerato l'ordine qui alligato qual Sua Altezza

sudetta concesse a questo istesso fine in questa amatissima nostra Città li vinti tre di luglio l'anno mille cinque cento settanta due; Et piacendoci che sia osservato, et inviolabilmente fatto osservare; Per le presenti di nostra certa scienza approvandolo et con partecipazione del nostro Consiglio confirmandolo di nuovo lo concediamo di parola in parola ; Inhibendo et prohibendo in tutto e per tutto come in esso si contiene sotto le medesime pene. Et a quest'effetto ordiniamo et mandiamo che di presente sia pubblicato, et intimato nel modo et forma in esso già espressa, acciò niuno possi pretenderne ignoranza: Dichiarando in oltre che alle copie stampate si credi come ivi si esprime perchè tale è la nostra mente. Dat. in Turino li dieci di luglio mille cinque cento ottantaquatro.

C. Emanuele.

V. Baratta pro Cancellario.

XV.

1593. 6. luglio.

Cusiano.

Lettere Patenti della Duchessa Catterina, con cui ordina il pagamento dei Lettori.

Archivio Civico di Torino.

L'Infanta Donna Cattalina d'Austria per gratia di Iddio Duchessa di Savoia etc. Al Magnifico Consigliere et Tesoriere nostro Generale di qua da monti Messer Antonio Sollaro salute. Volendo noi provedere alle querelle che

giornalmente ci vengono fatte per parte di questa Città et lettori del studio intorno al pagamento d'essi. Per le presenti di nostra certa scienza et auttorità suprema vi mandiamo et espressamente ordiniamo che debiate da qui avanti impiegar tutti li danari delle gabelle nostre della carne et vino di Torino come segue e non altramente; Cioè prima al Tesoriere della casa del signor Duca mio Signore per servitio d'essa casa, indi al predetto studio di questa Università poi di mano in mano ne i carrichi et assignationi più onerose, esenttioni d'ecclesiastici, Svizzeri, soldati della Cittadella et altre che vi soprastanno. Il che tutto sodisfatto se vi avanzaranno poi ancora qualche denaro ne pagarete i stippendiati et altre assignationi che si ritroveranno poi fatte. Volendo che così osserviate senza alcuna difficoltà come così respettivamente ordiniamo et comandiamo alli Accensatori di detta gabella si presenti che futuri di osservare sotto pena di pagare un altra volta del proprio et di scudi cinquecento oltre altra a noi arbitraria non ostante qualonche ordine fatto o da farsi in contrario al quale per le presenti deroghiamo essendo tale la nostra mente. Dat. in Torino li sei di luglio mille cinquecento no

vanta tre.

Donna Catalina.

V.a Milliet.

V.a Gromis.

V.a Sicardo.

XVI.

1593. 24. settembre.

Lettere Patenti della Duchessa Catterina alla Camera de' Conti, riguardanti il pagamento de’Lettori.

Archivio Civico di Torino.

L'Infanta Donna Catalina d'Austria per gratia di Dio Duchessa di Savoia. Alla Camera nostra de Conti di qua da Monti Salute. Veduta nelle udienze l'alligata supplica et suo tenor considerato per le presenti di nostra certa scienza et con il parere del Consiglio vi comettemo et mandiamo che conforme alle concessioni fatte alla Città supplicante nel fatto supplicato et servitio del studio e massime del capo quarto delle risposte date ad un memoriale di detta Città qui annesso, provediate a quanto si supplica facendo così dalli accensatori supplicati presenti et avenire sborsar il dinar stabilito sopra di loro per il pagamento di detto studio nè mani del Tesoriere nostro di esso affinchè possa soddisfare i stipendiati conforme al rottulo et mente del Duca mio Signor et nostra, senza altre longhezze ne difficoltà che così vogliamo: Dat. in Turino li vintiquattro di settembre mille cinque

cento novanta tre.

Donna Catalina.

V.a Milliet.

Gonthero.

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