Con questi sentimenti e nella certezza di vedere confortata la mia speranza dalla Sovrana Vostra munificenza, mi pregio di dichiararmi Di Vostra Maestà Panezia, il di undecimo dell'anno 1844. Umiliss,mo Devoliss.mo Obbligatiss.mo Servo PR. GIUSEPPE CAPPELLETTI La di lei opera sull' Armenia ha dimostrato la somma accuralezza, con cui Ella sa investigare peregrine notizie nella oscurità degli antichi tempi, e com' Ella sia a dovizia fornita di quel retto e fino discernimento e di quelle sane dottrine cotanto necessarie negli scrittori di cose istoriche. Dietro un quale saggio, non dubitando S. M. il Re mio Augusto Signore, che la STORIA DELLE CHIESE D'ITALIA, che V. S. M. R.da si propone di pubblicare, non sia per rispondere pienamente al favorevole concetto, che al solo annunzio della medesima la M. S. se n'è fatto, si è degnata di gradirne la dedica e di annuire così alle supplicazioni statele a tal fine da Lei umiliate. Pregiomi annunziare a V. S. M. R.da questo nuovo attestato del particolare conto, in cui S. M. tiene i di Lei talenti, ed ho l'onore di raffermarmi con distinta considerazione Di V. S. M. R.da M. R. Sacerdote D. Giuseppe Cappelletti ̧ VENEZIA Il Segretario Privato di S. M. DI CASTAGNETTO PREFAZIONE Sentimento di amor nazionale in altro tempo mi spinse ad investigare tra le tenebre dell' armeno idioma storiche e letterarie notizie, di cui la nostra Italia era affatto digiuna; affinchè le vicende, le industrie, gli studj, la religione e tante altre importanti particolarità del popolo e del suolo di Armenia, non più restassero sconosciute agl' italiani, amatori delle straniere archeologiche cognizioni. * E benchè non sia mio pensamento il desistere dal far noti all'Italia altri lavori degl' illustri scrittori di quella nazione; attendo anzi a continuarne anche al presente l'incominciata pubblicazione; non di meno a nuova impresa di ben dissimile genere mi accingo ora, per la quale, mentre tanti valenti uomini e nazionali e stranieri ci raccontano le civili e le politiche storie italiane, |