Maestà! La sovrana munificenza, con che Voi, o Sire, favorite e proteggete le scienze è le scienze e gli studiosi, mi porgova coraggio altra volta a porre sotto l'ampio patrocinio dell'Augusto Nome Vostro le notizie da me raccolte SULL'ARMENIA, e Voi generoso e benefico degnate concedermi non dubbi segni di aggradimento di alta bontà. La rispettosa gratitudine, che sino d'allora mi legò strettamente per tanta degnazione e Vostra, si adoperava in seguito a cercar la maniera di rendersi pubblica e palese con offrirvi e consecrarvi qualche nuova, qualunque ella sia per essere, produed ecco, che opportu zione dello scarso mio ingegno; nifsima occasione ormai mi si presenta. Voi, amantifsimo delle Storie patrie, col Vostro favore e colla Vostra generosità animate chi si occupa ad illustrarle; e Voi d'altronde religiosifsimo e devotifsimo alla santa Chiesa Cattolica, Vi recate a Vostra propria gloria ciocchè torna a gloria e ad ornamento.di Lei: luminoso modello di pietà e di virtù ai. Vostri felicissimi sudditi. L'opera che ardisco intitolare alla Sacra Vostra Maestà, è perciò consentanea a questa doppia Vostra esimia prerogativa. Vi offro la STORIA DELLE CHIese D'ITALIA, sulle quali nessuno per anco si accinse a darci distinte e particolari notizie: sicchè in una Storia, che sotto un aspetto è tutto affatto religiosa, vi offro una Storia patria; anzi una serie di Storie patrie, quante furono e sono le Chiese, che vantò e vanta la nostra patria, l'Italia. Il progetto è grandioso bensi, ma n'è meschino e oscuro l'autore: la sola Vostra munifica protezione lo può nobilitare e rendere non nè indegno ne' della vastità dell'argomento, ne dell'altezza del Mecenate. |