Sayfadaki görseller
PDF
ePub

parte comincia quivi: Poi c' hai data; la terza quivi: E se di grazia; la quarta quivi: Chi non merta.

§ IX. Appresso la morte di questa donna alquanti dì, avvenne cosa, per la quale mi convenne partire della sopradetta cittade (città), ed ire (andare) verso quelle parti, dov'era la gentil donna ch'era stata mia difesa, avvegnachè (quantunque) non tanto lontano fosse lo termine del mio andare, quanto ella era. E tuttochè io fossi alla compagnìa di molti, quanto alla vista,1 l' andare mi dispiacea (dispiaceva) sì, che quasi li sospiri non poteano disfogare l'angoscia, che il cuore sentiva, però ch' (perchè) io mi dilungava dalla mia beatitudine.? E però lo dolcissimo signore, il quale mi signoreggiava per virtù della gentilissima donna, nella mia imaginazione3 apparve come peregrino leggermente vestito, e di vili drappi. Egli mi parea (pareva) sbigottito, e guardava la terra, salvo che talvolta mi parea che li suoi occhi si volgessero ad uno fiume bello, corrente e chiarissimo, il quale sen gìa (andava) lungo questo cammino là ove io era. A me parve che Amore mi chiamasse, e dicessemi (mi dicesse) queste parole: "Io vengo da quella donna, la quale è stata lunga tua difesa, e so che il suo rivenire (ritornare) non sarà; e però quel cuore ch'io ti faceva avere da lei,5 io

I-"quanto alla vista," in appearance, (for in reality I was plunged in my own thoughts).

2-This journey, in company with many people was probably performed in 1286, and must have been undertaken by Dante in the service of his country against some neighbouring town (Arezzo ?), during one of the numerous wars between Guelfs and Ghibellines.

l'ho meco, e portolo (lo

3-This is the second vision. 4-All the attributes of Love; his disguise, his poor raiments, his dejection, etc., are expressive of the not very honourable rôle which he was then performing between Dante and the screening ladies.

5-" e però quel cuore ch'io ti faceva aver (tenere) da lei," and therefore that heart which I made you give her.

porto) a donna, la quale sarà tua difensione, come questa era;" e nomollami,1 sì ch'io la conobbi bene. "Ma tuttavia di queste parole ch' io t' ho ragionate, se alcune ne dicessi, dille (di' le) per modo che per loro non si discernesse lo simulato amore che hai mostrato a questa, e che ti converrà mostrare ad altrui." E dette queste parole, disparve tutta questa mia imaginazione subitamente, per la grandissima parte, che mi parve ch'Amore mi desse di sè; e quasi cambiato nella vista 3 mia, cavalcai quel giorno pensoso molto, e accompagnato da molti sospiri. Appresso lo giorno cominciai questo sonetto:

I

[ocr errors]

2

Cavalcando l'altr' ier per un cammino,
Pensoso dell'andar, che mi sgradìa,
Trovai Amor nel mezzo della via,
In abito leggier di peregrino,
Nella sembianza mi parea meschino
Come avesse perduto signorìa ;7
E sospirando pensoso venìa,8
Per non veder la gente, a capo chino.9
Quando mi vide, mi chiamò per nome,
E disse: "Io vegno di lontana parte,
Dov'era lo tuo cor per mio volere ;10

e nomollami" for " e me la
nomò," and he named her to me.
per la grandissima parte,
che mi parve ch' Amore mi desse di
sè," in consequence of the greatest
part of himself which Love seemed
to give me; that is in consequence
of the very great impression which
Love made upon me.

3-"vista" for " aspetto," aspect.

66

[ocr errors]

4- Appresso lo giorno for "Lo giorno appresso," on the following day.

5-"mi sgradìa," for "mi sgradiva," displeased me.

6--" meschino," servant, (no longer lord and master).

7-"Come (se) avesse perduto signoria," as if he had lost (his) power.

8--" venìa" for "veniva," he was coming along.

9-See page 16, note 4.

IO-" Dov' era lo tuo cor per mio volere," where was thy heart by my will.

E recolo a servir novo piacere.” 1

Allora presi di lui sì gran parte,2

Ch'egli disparve, e non m'accorsi come.

Questo sonetto ha tre parti: nella prima parte dico siccome io trovai Amore, e qual mi parea (pareva); nella seconda, dico quello ch'egli mi disse, avvegnachè (quantunque) non compiutamente, per tema ch' io avea di non discovrire lo mio segreto; nella terza, dico com'egli disparve. La seconda comincia quivi: Quando mi vide; la terza, quivi: Allora presi.

§ X. Appresso la mia tornata, mi misi a cercare di questa donna, che lo mio signore m'avea nominata nel cammino de' sospiri. Ed acciocchè il mio parlare sia più breve, dico che in poco tempo la feci mia difesa tanto, che troppa gente ne ragionava oltra li termini della cortesia; onde molte fiate mi pesava duramente.1 E per questa cagione, cioè di questa soverchievole voce," che parea che m'infamasse viziosamente, quella gentilissima, la quale fu distruggitrice di tutti i vizi e reiħa (regina) della virtù, passando per alcuna parte mi negò il suo dolcissimo salutare, nel quale stava tutta la mia beatitudine. Ed uscendo alquanto del proposito pre

[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small]

sente, voglio dare ad intendere quello che il suo salutare in me virtuosamente operava.

§ XI. Dico, che quando ella apparìa da parte alcuna, per la speranza dell' ammirabile salute1 nullo nimico mi rimanea, anzi mi giungea una fiamma di caritade, la quale mi facea perdonare a chiunque m'avesse offeso: e chi allora m'avesse addimandato di cosa alcuna, la mia risponsione (risposta) sarebbe stata solamente : Amore, con viso vestito d'umiltà. E quando ella fosse alquanto propinqua al salutare, uno spirito d'amore, distruggendo tutti gli altri spiriti sensitivi, pingea fuori li deboletti spiriti del viso, e dicea loro: "Andate ad onorare la donna vostra;" ed egli si rimanea nel loco loro. E chi avesse voluto conoscere Amore, far lo potea mirando lo tremore degli occhi miei. E quando questa gentilissima donna salutava, non che Amore fosse tal mezzo che potesse obumbrare a me la intollerabile beatitudine, ma egli quasi per soverchio di dolcezza divenìa tale, che lo mio corpo, lo quale era tutto sotto il suo reggimento, molte volte si movea come cosa grave inanimata. Sicchè appare manifestamente che nelle sue salute abitava (consisteva) la mia beatitudine, la quale molte volte passava e redundava la mia capacitade."

[merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small]

4

§ XII. Ora, tornando al proposito, dico che, poi che la mia beatitudine mi fu negata, mi giunse tanto dolore, che partitomi1 dalle genti, in solinga parte andai a bagnare la terra d'amarissime lagrime: e poi che alquanto mi fu sollevato questo lagrimare,2 misimi (mi misi) nella mia camera, là ove potea lamentarmi senza essere udito. E quivi chiamando misericordia alla donna della cortesia, e dicendo: "Amore, aiuta il tuo fedele," m' addormentai come un pargoletto battuto lagrimando. Avvenne quasi nel mezzo del mio dormire, che mi parea vedere3 nella mia camera lungo me1 sedere un giovane vestito di bianchissime vestimenta ; 5 e, pensando molto quanto alla vista sua, mi riguardava là ov'io giacea; e quando m'avea guardato alquanto, pareami (mi pareva), che sospirando mi chiamasse, e dicessemi (mi dicesse) queste parole: Fili mi, tempus est ut prætermittantur simulacra nostra. Allora mi parea ch' io 'l conoscessi, perocchè (perchè) mi chiamava così, come assai fiate nelli miei sonni m'avea già chiamato. E riguardandolo mi parea che piangesse pietosamente,R e parea che attendesse da me alcuna parola; ond'io assicurandomi, cominciai a parlare così con esso: "Signore della nobiltade, perchè piangi tu?" E quegli mi dicea queste parole: Ego tamquam centrum circuli, cui simili modo se habent circumferentiæ partes; tu autem

[merged small][merged small][ocr errors][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]
« ÖncekiDevam »