Poesie di Giacomo Leopardi, scelte e commentate a uso delle scuole dal professore Raffaello FornaciariG. Barbèra, 1889 - 172 sayfa |
Kitabın içinden
13 sonuçtan 1-5 arası sonuçlar
Sayfa xiii
... letto scomodo e , cambiandolo con altri letti in apparenza meno scomodi , provi anche in quelli il medesimo stato ; ne trae questa savia sentenza ( cap . ult . ) « si dovrebbe pensare più a far bene , che a star bene e così si finirebbe ...
... letto scomodo e , cambiandolo con altri letti in apparenza meno scomodi , provi anche in quelli il medesimo stato ; ne trae questa savia sentenza ( cap . ult . ) « si dovrebbe pensare più a far bene , che a star bene e così si finirebbe ...
Sayfa 20
... letto agli egri corpi il gelo . 130 135 140 145 rire in alcuna parte , con veruno aiuto o conforto , il dolore che spieta- tamente la tormentava . » — v . 130-136 . Questa parte della strofa ricorda assai da vicino la can- zone ...
... letto agli egri corpi il gelo . 130 135 140 145 rire in alcuna parte , con veruno aiuto o conforto , il dolore che spieta- tamente la tormentava . » — v . 130-136 . Questa parte della strofa ricorda assai da vicino la can- zone ...
Sayfa 30
... letto 80 85 90 Calpe che , secondo la mitologia , Ercole portò sullo stretto , per divieto agli uomini di inoltrarsi più oltre . Anche il Petrarca , Canz . Nella stagion , dice così assolutamente : le colonne . » Vedi Dante , Inf ...
... letto 80 85 90 Calpe che , secondo la mitologia , Ercole portò sullo stretto , per divieto agli uomini di inoltrarsi più oltre . Anche il Petrarca , Canz . Nella stagion , dice così assolutamente : le colonne . » Vedi Dante , Inf ...
Sayfa 31
... letto del sole in un luogo della Col- chide . Stesicoro , Antimaco , Eschilo , ed esso Mimnermo più distintamente degli altri dice anche questo : che il sole dopo calato si pone a giacere in un letto concavo a uso di navicella , tutto d ...
... letto del sole in un luogo della Col- chide . Stesicoro , Antimaco , Eschilo , ed esso Mimnermo più distintamente degli altri dice anche questo : che il sole dopo calato si pone a giacere in un letto concavo a uso di navicella , tutto d ...
Sayfa 45
... letto Del tiranno m'accoglia . E se pur vita e lena Roma avrà dal mio sangue , e tu mi svena . O generosa , ancora Che più bello a ' tuoi dì splendesse il sole Ch'oggi non fa , pur consolata e paga È quella tomba cui di pianto onora L ...
... letto Del tiranno m'accoglia . E se pur vita e lena Roma avrà dal mio sangue , e tu mi svena . O generosa , ancora Che più bello a ' tuoi dì splendesse il sole Ch'oggi non fa , pur consolata e paga È quella tomba cui di pianto onora L ...
Diğer baskılar - Tümünü görüntüle
Sık kullanılan terimler ve kelime öbekleri
1º luglio affanno alcuni Allobrogo allor Allude amore Angelo Mai Annot antichi aprica avea Batracomiomachia battaglia di Tolentino beati bella Canto Canz canzone Carm Cassara Castagnola cielo colle concetto Costruisci Dante dice diletti dolce dolore donna edizione Erodoto errori età eterno fato felice figli filosofia fuggendo gente Georg GIACOMO LEOPARDI giorno gioventù giovinezza gloria granchi Greci greggia illusioni immagini infelice Intendi Italia l'autore l'Italia l'uomo latino Leopardi lieta loco luna mente Mestica METRICA mirando misero mondo Monti mortale morte natura nemici notte occhi Orazio Ovid ozio Passero solitario passo patria pensiero Petr Petrarca petto piaceri poesia poeta primavera ranocchi Recanati ricorda Rodipane Rubatocchi Saffo selve senso sentimento Sesler Silvia Simonide speranza strofa suon Tasso Termopili terra topi tristo trova umana uomini vago vano vecchiezza Vedi versi VIII Virg virtù viva Vuol dire Zumbini
Popüler pasajlar
Sayfa 112 - Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli? Somiglia alla tua vita La vita del pastore. Sorge in sul primo albore; Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi?
Sayfa 119 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passegger che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 5 - Oh venturose e care e benedette L'antiche età, che a morte Per la patria correan le genti a squadre; E voi sempre onorate e gloriose, O tessaliche strette, Dove la Persia e il fato assai men forte Fu di poch'alme franche e generose!
Sayfa 105 - Zotica, vii; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge. Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Sayfa 4 - E di carri e di voci e di timballi: In estranie contrade Pugnano i tuoi figliuoli. Attendi, Italia, attendi. Io veggio, o parmi, Un fluttuar di fanti e di cavalli, E fumo e polve, e luccicar di spade Come tra nebbia lampi.
Sayfa 4 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Sayfa 69 - Noi l'insueto allor gaudio ravviva Quando per l'etra liquido si volve E per li campi trepidanti il flutto Polveroso de' Noti, e quando il carro, Grave carro di Giove a noi sul capo Tonando, il tenebroso aere divide. Noi per le balze e le profonde valli Natar giova tra...
Sayfa 100 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 84 - E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei.
Sayfa 1 - Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi. Or fatta inerme, Nuda la fronte e nudo il petto mostri. Oimè quante ferite, Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio, Formosissima donna! Io chiedo al cielo E al mondo: dite, dite, Chi la ridusse a tale?