Saggi di prose i poesie de' più celebri scrittori d'ogni secolo, 1. ciltLeonardo Nardini, S. Buonaiuti Per Cooper e Graham, 1796 |
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Sayfa xii
... latina per le invasioni de ' Barbari e degli stranieri , che inondaron l ' Italia . Nondimeno questa opinione ancora soffre una non lieve difficoltà , a cui non so se da alcuno siasi posto mente . Se la lingua italiana è nata dal ...
... latina per le invasioni de ' Barbari e degli stranieri , che inondaron l ' Italia . Nondimeno questa opinione ancora soffre una non lieve difficoltà , a cui non so se da alcuno siasi posto mente . Se la lingua italiana è nata dal ...
Sayfa xii
... latina ma italiana . Anzi il loro stile è certamente più colto che non quello degli scrittori di tre e di quattro secoli addietro . Come potè dunque allora accadere un tal cam- biamento ? E perchè anzi non accadde esso . assai prima ...
... latina ma italiana . Anzi il loro stile è certamente più colto che non quello degli scrittori di tre e di quattro secoli addietro . Come potè dunque allora accadere un tal cam- biamento ? E perchè anzi non accadde esso . assai prima ...
Sayfa xii
... latina ? Noi veggiamo di- venir rozzo lo stile degli scrittori ; e come non possiamo giudicar dello stato della lingua latina , che dalle opere loro , così di esse intendiamo comunemente di favellare , quando diciamo che quella lingua ...
... latina ? Noi veggiamo di- venir rozzo lo stile degli scrittori ; e come non possiamo giudicar dello stato della lingua latina , che dalle opere loro , così di esse intendiamo comunemente di favellare , quando diciamo che quella lingua ...
Sayfa xii
... latina che si usava dal popolo ragionando . Il popolo non coltivava gli studj , nè leggeva i buoni scrittori . Parlava quella lingua , che avea ricevuta da ' suoi mag- giori , e che udiva da ' suoi uguali . Finchè Roma e l'Italia non fu ...
... latina che si usava dal popolo ragionando . Il popolo non coltivava gli studj , nè leggeva i buoni scrittori . Parlava quella lingua , che avea ricevuta da ' suoi mag- giori , e che udiva da ' suoi uguali . Finchè Roma e l'Italia non fu ...
Sayfa xii
... latina recavano molte delle lor voci e delle loro espressioni ; e pareva loro di essere elegantissimi parlatori , quando alle lor parole aggiungevano in qualsifosse maniera desinenza ed armonia latina . I Romani e gli altri popoli ...
... latina recavano molte delle lor voci e delle loro espressioni ; e pareva loro di essere elegantissimi parlatori , quando alle lor parole aggiungevano in qualsifosse maniera desinenza ed armonia latina . I Romani e gli altri popoli ...
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Sayfa 229 - Suoi fìglioletti intiepidir la notte; Poi sul collo recando i sacri arnesi Che prima ritrovar Cerere e Pale, Va, col bue lento innanzi, al campo, e scuote Lungo il picciol sentier da' curvi rami II rugiadoso umor che, quasi gemma, I nascenti del Sol raggi rifrange.
Sayfa 228 - Giovin signore, oa te scenda per lungo di magnanimi lombi ordine il sangue purissimo, celeste, o in te del sangue emendino il difetto i compri onori e le adunate in terra o in mar ricchezze dal genitor frugale in pochi lustri, me precettor d'amabil rito ascolta. Come ingannar questi noiosi e lenti giorni di vita, cui sì lungo tedio e fastidio insoffribile accompagna, or io t'insegnerò.
Sayfa 230 - L'altro dì non perfette, o se di chiave Ardua e ferrati ingegni all'inquieto Ricco l'arche assecura, o se d'argento E d'oro incider vuoi giojelli e vasi Per ornamento a nuove spose oa mense. Ma che? tu inorridisci, e mostri in capo, Qual istrice pungente, irti i capegli Al suon di mie parole? Ah non è questo, Signore, il tuo mattin. Tu col cadente Sol non sedesti a parca mensa, e al lume Dell' incerto crepuscolo non gisti Jeri a corcarti in male agiate piume Come dannato è a far l'umile vulgo.
Sayfa 219 - Sol, gli occhi al pianto, e, nato a pena, va prigionier fra le tenaci fasce. Fanciullo, poi che non più latte il pasce, sotto rigida sferza i giorni mena; indi, in età più ferma e più serena, tra Fortuna ed Amor more e rinasce.
Sayfa 224 - O Mirtillo, Mirtillo, anima mia, se vedessi qui dentro come sta il cor di questa che chiami crudelissima Amarilli, so ben che tu di lei quella pietà, che da lei chiedi, avresti.
Sayfa 10 - E quando altri gli celebrava la chiarezza ed evidenza nell' opere sue, rispondeva con modestia, che se tal parte in quelle si ritrovava, la riconosceva totalmente dalle replicate letture di quel poema, scorgendo in esso una prerogativa propria del buono, cioè che quante volte lo rileggeva, sempre maggiori vi scopriva le maraviglie e le perfezioni, confermando ciò...
Sayfa 228 - Come ingannar questi noiosi e lenti giorni di vita, cui sì lungo tedio e fastidio insoffribile accompagna, or io t'insegnerò. Quali al mattino, quai dopo il mezzodì, quali la sera esser debban tue cure apprenderai, se in mezzo a gli ozi tuoi ozio ti resta pur di tender gli orecchi a
Sayfa 231 - Pingano a stento in alcun lato i raggi Del Sol ch'eccelso a te pende sul capo. Or qui principio le leggiadre cure Denno aver del tuo giorno ; e quinci io debbo Sciorre il mio legno ; * e co' precetti miei Te ad alte imprese ammaestrar cantando.
Sayfa 237 - E d' un nodo comun l'alme stringea. Allora fu che il Sol mai sempre uniti Vedea un pastore ed una pastorella Starsi al prato, a la selva, al colle, al fonte ; E la Suora di lui vedeali poi Uniti ancor nel talamo beato, Ch' ambo gli amici numi a piene mani Gareggiando spargean di gigli e rose.
Sayfa 222 - PRIMAVERA gioventù dell' anno, Bella madre di fiori , D' erbe novelle e di novelli amori , Tu torni ben , ma teco Non tornano i sereni E fortunati dì delle mie gioje : Tu torni ben , tu torni , Ma teco altro non torna Che del perduto mio caro tesoro La rimembranza misera e dolente. Tu quella sei , tu "quella , Ch...