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PARNASO ITALIANO

O V VERO

RACCOLTA DE' POETI

CLASSICI ITALIANI

D'ogni genere d'ogni età d'ogni metro e del più scelto tra gli ottimi, diligentemente riveduti sugli originali più accreditati, e adornati di figure in rame.

TOMO IV.

Non poria mai di tutti il nome dirti:
Che non uomini pur, ma Dei gran parte

Empion del bofco de gli ombrofi mirti.

Petr. Trionf. I. d'amore.

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PRESSO ANTONIO ZATTA E FIGLI.

Con Licenza de Sup. e Privilegio.

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A' SUOI AMICI

ANDREA RUBBI.

Sollevare

Ollevate gli animi voftri, cortefi amici, dalle bolge infernali. Il poeta vi trasporta a men cruda regione. Strane cofe egli vide nel fuo Purgatorio. Ma ricordatevi, che il fuo poema è il racconto & una vifione, e che ha nome commedia. Chi può contraftare ad un uomo grande ciò che crea la fua immaginazione? Chi può dar legge ad un eftro, che vuol confrontare nell' idee dell' immenfo i coftumi del fuo fecolo? Chi può reggere all'urto d'una fantafia ingegnofa, che cerca termini da efpri merfi, e non li trova? Queft'è Dante. Il mifcuglio di facro e profano è pur biafimevole. Ma chi non ravvifa nel maneggio sì affurdo di cofe un non fo che in Dante di dignitofo, che voi cercate in vano in Camoens, in Milton, e nel Sanazzaro de partu Virginis? Que

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