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Il Salvador de' peccator campione
Seco ti tenga, poich' a noi t'ha tolto.

e sepolto,

O Fratel nostro, che se' morto
Ne le sue braccia Dio t' abbi raccolto.

SONETTO.

ho voglia

Sed io avessi ardir, quant'
Di ragionar con voi segretamente,
Come mi strugge Amor per voi sovente;
Non soffrirei crudel tormento , e doglia

Ma come trema ad ogne vento foglia,
Così trem' io; quando vi son presente :
Et ogne mia virtù subitamente

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L' ardente e dolce ben allor mi spoglia
Ond' i ricorro al mio Signor Amore
Che vi ragioni da la parte mia
Quella vaghezza, ch' ho di voi nel core.
E voi, Madonna prego 'n cortesia
Che l'ascoltiate sanza sdegno al core;
Che vi dirà lo vero, e non bugia :
Ch'i quanto vostro son,

,

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dir non porria.

SONETTO D'INCERTO

IN MORTE DI M. BRUNETTO.

Ritengo più, che posso mio coraggio
In questo caso tanto disastroso:
Ma non mi vale, Brunetto gajoso;
Perchè se' morto altro più ben non aggio
Troppo ricevo al tuo morir dannaggio;
Troppa ragione ho d' essere doglioso
Dove consiglio, ohimè, dove riposo
A' mie' bisogni 'n nessun troveraggio?
I' voglio dipartirmi, e ammantellato
Andar vagando, come pellegrino,
Sin che trovo uno bosco disertato.
Voglio cangiare con l'acqua lo vino
In ghiande lo mio pane dilicato;
Pianger la sera, la notte, e 'l mattino.

FINE.

AVVERTIMENTO.

Queste Poesie sono state copiate dall' Edizione fatta in Torino nel 1750. nella Stamperia Reale, e da quella fatta in Napoli nel 1788. da Tommaso Chiappari.

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FRA GUITTONE D' AREZZO.

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