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E già non unque altro desir m' invoglia, Che obbedir vostra voglia,

Che valore vi renda ed 'allegranza :

E di tal disianza

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Non piaccia a Dio mai mi possa movére .
Per tutto ciò aguagliare

Non porria mai l'onore, nè lo bene,
Che per voi fatto m' ene;

Che troppo è segno d' amoroso amore
Se lo signor fa pare

Il servo suo

, per

ben servire in grato :

Si m' avete inalzato

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Che non soffrisce a gir più alto il core : Così vivo in dolzore;

E da voi ciò è onore "

E bel conforto; che com' più alto tiene
Signor suo servo e' più si può valere ;
Che non può l' uom capere,

Sol

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per servire a la magion di Deo

Si come sento e veo;

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Ma buona fede, e gran voglia, e più fare
La vita fa poggiare :

Si che poi senta, com'è fatto il bene .
Io non posso appagare

Di voi, Madonna , dir l'animo mio :
Che ,
se m' ajuti Dio

Quanto più dico, più m' è dolce dire :
Non puote dimostrare

La lingua mia, com' è dolce lo core;
Per poco non vien fuore

A dirvi ei stesso, quanto è 'l suo disire;

A ciò che del seguire

Potesse a voi venire

In quel luoco

ch' a voi fosse migliore,

Ed in ciò non si usasse pauritade;
Che di fina amistade

Certo lungo tardar mi pare matto:

E comperato accatto

Non sa si buon com' quel ch' a dono è priso: E sì come m'è avviso "

Indugio a grande ben tolle savore .

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Tutto 'l dolor, ch' io mai portai, fu gioja: E la gioja neente appo il dolore

Del mio cor lasso a cui morte s'accorga:
Ch' altro non veo omai, sia validore:
Che pria del piacer poco può noja;

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Ma poi forte può troppo, se riccore.
D' altrui convien che 'n povertà si porga;
Che gli torna a membranza il ben tuttore
Adunque io lasso in povertà tornato
Del più ricco acquistato

Che mai facesse alcun del mio paraggio:
Soffera Dio che più viva ad oltraggio

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Di tutta gente del mio forsennato ?

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Non credo già, se non vuol mio dannaggio
Ahi lasso com' mal vidi amaro Amore,
La sovra natural vostra bellezza

E l'onorato piacientier piacere

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E tutto ben, ch'è 'n voi somma grandezza;
E vidi peggio il dibonaire core,
Ch' umiliò la vostra altera altezza.

A far noi due d'un core

e d'un volere :

Perch' io più mai non portai ricchezza:
Ch' a lo riccor d' Amor null' altro ha pare:
Nè Reïna può fare

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Ne Re si ricco un uom di vile, e basso
Ch' Amor vie più nol faccia 'n un sol passo :
Adunque chi me puote pareggiare,

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Che qual più perde acquista in ver me lasso ?
Ahi ! com' puote uom che non ha vita fiore
Durar contra sua vo' contra suo grato,
Si com' io (lasso) ostel d'ogni tormento?
Che se lo più forte uom fosse ammassato
Si forte, sì coralmente in dolzore
Com' è dolore in me già trapassato,
Fora di vita contra ogni argomento:
Ed io pur vivo lasso isventurato !
Ali morte villania fai, e peccato
Che si m' hai disdegnato,

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Che m' morir vedi, e non vuoi trarmi fuora,
Sol perchè più sovente e forte muora:
Ma mal tuo grado io pur morrò sforzato
De le mie man se me' non posso ancora
Ma lo più ch' altro io men lasso conforto :
Che s' io perdessi onor tutto,
ed avere

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E tutti amici e de le membra parte,

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Si mi conforteria, per vita avere:

Ma ch' io non posso, e ciò mi fa ben torto, Di ritornare in mia forza e savere

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Che fu giù mio, or fatto è d' altra parte :
Dunque di confortar come ho podere ?
Poi saver non m' aita, e lo dolore

Mi pure stringe il core;

Pur convien, ch' io m' avvegna, e sì face' io; Perchè uom mi mostra a dito e del mal mio Si gabba; e pure vivo in disonore ;

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Credo a mal grado del mondo e di Dio.
Ahi bella gioja, noja, e dolor meo
Che ponto fortunal ( lasso ) fue quello

,

E me

Del vostro dipartir, cruda mia morie ?
Che doppio 'l male
, e quanto avia di bello
Ne lo mio cor dolente e più perdeo,
e'l vostro amor crudele e fello;
Che sio tormento d'una parte forte,
E voi de l'altra più stringe 'l chiavello
Come a lo più distrutto innamorato
Che mat fosse osservato,

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Che ben fa forza di mession d' avere:
Basso uom non puote in donna alia capere :
Non aggrad' io, nè v' aggrada 'l mio stato ;

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Dunque cotale Amor, fuel bel vedere?
Amor mercè per Dio vi confortate

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Voi, che seguite d' Amor segnoraggio
Ed a le pene mie già non guardate;
Ch' a costei l'è in piacere il mio dannaggio
E sol si pasce di mia crudeltate :

Ma per lo vostro amor senza paraggio

Forse ancor spero,

che voi ritornate

Là, v' io tornar non deggio, in allegraggio: Amore Amor più che veneno amaro

,

Non già ben vede chiaro

Chi si mette in poder tuo volontiero

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Che 'l primo, e 'l mezzo m'è nojoso, e fierc; A la fine di ben tutto ho'l contraro:

O prende laude, o biasmo ogni mentiero .

IV.

Ahi Dio che dolorosa

Ragione aggio di dire

Che per poco partire

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Non fa 'l mio cor sol la membranza d' ella ? Tant è forte angosciosa,

Aggio tanto di lena

Ch' io possa trar di bocca la favella; E tutta via tanto angosciosamente

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Che non mi posso già tanto penare,
Che un sol motto trare

Vi possa inter parlando in esta via:
Ma che dir
.
pur vorria ?

S' unque potessi lo nome
Del mal che si distretto

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M' ha che "

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e lo effetto

posare non posso nïente

Nom' ha costui l'Amore;

Ahi Dio, che falso nomo?
Per ingegnare l'uomo

Che l'effetto di lui crede amorcsɔ :
Venenoso dolore

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Pien di tutto spiacere ;

Forsennato piacere

Morte al corpo,

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ed a l'alma luttüoso

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Che 'l suo dritto nome è in veritate :
Ma lo nome d' Amor puote uom salvare:
Secondo che mi pare,

Amore quanto ammorte vale a dire :

E ben face ammortire

Onore, prode

, e gioja

Ahi! com'è morto bene

ove si tiene :

Qui ha si com' me lasso, in podestate .

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Quest' è il suo nome dritto,

Che lo saver mi tolle ,

E mi fa tutto folle,

Smarrito, e tracotato malamente :

Perchè palese è ditto

E a ciò son fermato ;

Ond' io son disorrato

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