E tal suo mandamento Poi torna come suole A l'alto convenente, Et a la gran potenza Ch' avea e la licenza ; Usci' di reo pensiero, Chi aveva 'n primiero Et ei proponimento Di fare un ardimento, Per gire in sua presenza Con degna reverenza : In guisa, che vedere La potessi Certanza di suo stato : E poi ch' io l'éi pensato, che 'l crine Fusse d' un oro fine El'altre sue bellezze, Ch' al volto son congione Nè quant' ella potea E 'n aera, e 'n terra e 'n mare E 'n generar di nuovo, IV. Ma poi ch' ella mi vide ? G E disse mantenente : I' sono la Natura Se non di quel, ch' ei vuole. Di ciò ch' esso m' impera; Così 'n terra et in aria : Ond' io son sua vicaria . et ascose ch' eternalmente Fue 'n divina mente Imagine e figura . Di tutta sua fattura; E fue questa semblanza Lo mondo in simiglianza . Di poi al suo parvente Si creò di niente Una grossa matera, Che non avea manera Ma si fue di tal norma Nè figura, nè forma ; Ch' inde potea ritrare Ciò, che volse formare . Poi lo suo 'ntendimento Mettendo a compimento, Si lo produsse in fatto; Ma nol fece si ratto Nè non ci fue sì pronto, Che in uno solo ponto Com' Ell' avea podere Lo volesse compiére : Ma sei giorni durao, E'l settimo posao · Appresso il VI. quarto modo E questo, d' ond' to godo, E ad ogne creatura Dispuose per misura Secondo 'l convenente Suo corso e sua semente E 'n questa quarta parte Ha loco la mia arte : Si che cosa, che sia " Non ha nulla balia Quello ch' è capo, e fine Alterar sua natura E far suo movimento Di tutt' ordinamento A prender carne umana Ch' incontro l'arte mia . |