Fina suo com'nciato, o tace, A la fine, ch' attende. Dunqua è più grazïosa La fine d'ogne cosa, Che tutto l'altro fatto Però ad ogne patto Deve uomo antivedire Ciò, che porrà seguire Di quello che comenza Che ha bell' apparenza Che l'uom (se Dio mi vaglia ) Creato fue san faglia La più nobile cosa E É degna, e preziosa Di tutte creature . Così quel, ch'è 'n alture Li diede signoria D'ogne cosa, In terra figurata. che sia, Ver è chè vizïata Da lo primo peccato Donde 'l mondo è turbato Vedi ch' ogn' animale E l'uom savio e saccente Dicon, ch' ha buona mente . E chi sa giudicare E per certo ritrare Lo falso, e lo deritto Ragione è 'n nome ditto. E chi saputamente Un grave punto sente In fatto 'n ditto e 'n cenno, Quell' è chiamato senno. E quando l' uomo spira La lena manda e tira; È spirito chiamato Così t' aggio contato, E la forza d' apprendere Quello, che puoie intendere. In mezzo è la ragione, E la discrezione, Che scerne bene e male La valente memoria, ? Quello, che 'n essa viene . Così, se tu ripensi · Son fatti i cinque sensi; Li qua' ti voglio dire : Lo vedere e l'odire Ch' io vaggio nominate De la malenconia ; La quale è fredda, e secca: Di sangue, al mio parere, Ch' è caldo et umoroso, E flemma 'n alto monta Ch' umido e freddo pronta 2 che sia pesante, E par Quell' uomo è più pensante Poi la collera viene, Si conviene accordare E di lor temperare, E refrenar ciascuno, Sì, ch' io li rechi ad uno . X. Altresì tutto 'l mondo E |