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Dove lo mar non piglia
Terra, che sia sei miglia .
Poi ritorna in ampiezza,
E poi 'n tabe strettezza,
Chi non credo, che passi
Che cinquecento passi.
Di questo mar si parte
Lo mar, che noi disparte
Là ne la regione

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Di Vinegia e d' Ancone. Così ogne altro mare, Che per la terra pare, Di traverso e d'intorno

Si muove e fa ritorno In questo mar Pisano

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Ov' è 'l mare Oceano
Et io, che mi sforzava
Di ciò ched io mirava
Saper lo certo stato,
Tanto andai d'ogne lato
Per saper la natura

D' ogn' una creatura,
Ch' io vidi apertamente
Davanti al mio vedente
Di ciascuno animale

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E lo bene e lo male,
E la condizione,

E la generazione,

E lo lor nascimento,

Lo lor cominciamento,

E tutta lor usanza "

La vista, e la sembianza:

Ond' i aggio talento

Nel mio parlamento

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che fusse l'ura

Del mio dipartimento,
Con gajo parlamento

Mi cominciò a dire

Parole da partire :
Con grazia, e con amore

Facendo a me onore
Disse; Fi di Latino

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Guarda, che 'l gran cammino

Non trovi esta semana;
Ma questa selva piana,
Che tu vedi a senestra
Cavalcherai a destra.
Non ti paja travaglia
Che tu vedrai san faglia
Tutte le gran sentenze

E le dure credenze
E poi da l'altra via

Vedrai Filosofia
E tutte sue sorelle ;

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Poi udirai novelle

De le quattro vertuti;
E se quindi i muti
Troverai la Ventura

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A cui si pone cura, Che non ha certa via. Vedrai Baratteria, Che 'n sua corte si tiene Di dire 'l male, e 'l bene E se non hai timore "

Vedrai lo Dio d' Amore; E vedrai molta gente, Che servono umilmente; E vedrai le sactte ว

Che fuor de l'arco mette. Ma perchè tu non cassi In questi duri passi Ti porta questa 'nsegna, Che nel mio nome regna:

E se tu fussi giunto

D' alcun gravoso punto, Tosto la mostra fuore

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Nè fia si duro cuore, Che per la mia temenza Non t' abbia reverenza Et io gecchitamente

Ricevetti presente

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La 'nsegna, che mi diede.
Poi le baciai lo piede

E mercè le chiamai "

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Ch' ella m' avesse omai Per suo accomandato

E quando fui girato Già più non la rividi.

Or convien, ch'i' mi guidi Ver là dove mi disse, Anzi, che si partisse.

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E toccare " e sapere

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Ciò che gli è destinato .
E non fu' guari andato,
Chi fui ne la diserta;

Si ch' io non trovai certa

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Nè strada nè sentiero

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Deh, che paese fiero Trovai 'n quella parte ! Che si sapessi l'arte, Quivi mi bisognava

Che quanto più mirava Più mi parea selvaggio Quivi non ha viaggio Quivi non ha persone, Quivi non ha magione; Non bestia, non uccello, Non fiume, non ruscello Non formica, non mosca Non cosa, ch' io conosca .

Et io pensando forte

Dottai ben de la morte E non è maraviglia;

Che ben trecento miglia

Durava d' ogne lato
Quel paese smagato ·

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Ma si m' assicurai
Quando mi ricordai
Del sicuro signale,

Che contra tutto male
Mi dà sicuramento .
Et i presi andamento
Quasi per avventura
Per una valle scura;
ch' al terzo giorno
I' mi trovai d' intorno
Un gran piano giocondo
Lo più gajo del mondo,
E lo più degnetoso

Tanto,

Ma recordar non oso

Ciò ch' io trovai

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e vidi

Se Dio mi porti, e guidi

I' non sarei creduto

Di ciò, ch'ho veduto: Chi vidi Imperatori,

E Re, e gran Signori, E Mastri di scienze

Che dettavan sentenze;

E vidi tante cose 9

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Che già 'n rime nè 'n prosa Non le porria ritrare Ma sopra tutti stare Vidi un' Imperatrice, Di cui la gente dice, Che ha nome Virtute;

Et à capo,

e salute

Di tutta costumanza

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E de la buona usanza,

E di buon reggimenti

Che vivono le genti

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