Dolente, lasso già non m' assicuro Dolorosa doglienza in dir m' adduce. DON» Messer, lo nostro Amore Denna se il prego della mente mia. Donna l Amor mi sforza: Donna vostre bellezze 559. Fals indivini ha tal tempo, che 'n danno. 284. Feruto sono, e chi è di me ferente Fino Amor mi conforta Fior di beltà, e l' ogni cosa bona Gentil Donna cortese e di buon' a're. In alta donna ho miso mia 'ntendanza In amoroso pensare Infra le gioi piacenti In ogne membro un spirito m' è nato. In un giojoso stato mi ritrovo Io vo del ver la mia Donna laudare. La bella stella, che il tempo misura. 418. 583. 4.3. 402. 292. 391. . 381. 410. 287. 585. 489. La gran sovrabbondanza, La mia amorosa mente Languisce lo mio spirto sera e mane. 475. Lasso sovente sent' è che natura Li vostri occhi che m' hanno divisi. Lo buon pregio, e lo nomo. Lo fin pregio avanzato. . . 540. Lo gran valore e la gentil piagenza. Madonna , il fino Amore ch' io vi porto. 394. Madonna voi isguardando sentii Amore Madonna vostra altera canoscenza. Madonna, vostro altero piacimento Morte, perchè m' hai fatto sì gran guerra. 373. e voglio alto montare Nel tempo avverso uom de' prender conforto 328. Nel vostro viso angelico amoroso Nobile Donna Non spero, di corona degna 288. Non vi dispiaccia, Donna mia, d' aldire. 569. Nova m' è volontà nel cor creata. Novelle grazie alla novella gioja O caro Padre mio di vostra laude. Oramai quando flore P» Amore amaro, a morte m' hai feruto Peggiore stimo che morso di capra. Perocchè Amore non si può vedere Poi ch'è sì vergognoso Poi contra voglia dir pena conviene Poi sono stato convitato a corte Qual uomo è in su la rota per ventura. Quando veggio la rivera Quant' aggio ingegno e forza in veritade Rappresentando a canoscenza vostra. Saver che sente un picciolo fanlino Se doloroso a ver muovo dire Se quei, che regna in signoria e impero Siccome ciascun uom può sua figura.. Si forte m' ha costretto 546. 365. . 513. Signor senza pietanza, udiť ko dire. Sovente Amore, aggio visto manti Tal' è la fiamma e il foco Tan' m' abbonda materia di soverchio .. Tegno di folle impresa allo ver dire . Vacche nè tora più neente bado Vanne sonetto, in ca' de' Lambertini. Vedete s'è pietoso Vedut ho la lucente stella Diana. Verace è il detto che chi ha misura Vita nojosa pena soffrir lane V, che avete mutato la maniera Vostra piacenza tien più di piacere Un arbor folgorato. Uno possente sguardo 276. Uomo ch'è saggio, nello cominciare. |