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STORIA

DEL

SONETTO ITALIANO

CORREDATA

DI CENNI BIOGRAFICI

e di note

STORICHE, CRITICHE E FILOLOGICHE

Attributed to Itts. Jannucci.

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Prof. C. E. Norton,

AVVERTENZA DEL COMPILATORE

Il mio primo pensiero nel fare questa scelta

si era di non ammettervi se non sonetti, i quali trattassero di avvenimenti storici o morali, e alludessero a persone o a cose che meritino di essere richiamate alla nostra memoria. Una raccolta di questa fatta avrebbe forse avuto un po' più d'importanza di quelle in cui si contengono solamente sonetti amorosi. Ma non ho potuto tener fermo questo pensiero, perchè molti autori, che io non poteva escludere a motivo del loro valore poetico, non mi davano alcun sonetto di grave argomento. Nulladimeno, come i lettori vedranno, il mio primo proposito in gran parte è andato avanti, perchè circa due terzi di questi sonetti trattano di materie più importanti di quello che siano gli amori freddi e svogliati dei Petrarchisti e degli Arcadi. E ciò sia detto a coloro che domandassero perchè certi sonetti, anche di celebri autori, che sono stampati in ogni raccolta, non si trovino in questa.

Nel secolo XIII saranno tutti sonetti amorosi,

́perchè i poeti d'allora, a motivo del dominante spirito cavalleresco, non sapevano celebrare altro che la donna de' loro pensieri, nè vedevano al mondo cosa più degna di esser cantata. E ciò prova che in Italia, come in altri paesi,

Amor prima trovò le rime e i versi,
E i suoni e canti ed ogni leggiadrìa .

Nel secolo XIV il maggior lirico consacrò quasi tutte le sue rime alla bella Avignonese, ma talvolta rivolse il suo canto anche a più grandi argomenti. Nei secoli successivi, molti furono i poeti che imitarono il Petrarca e nelle forme e negli argomenti, ma non mancarono anche di quelli i quali sdegnando l'imitazione servile, e sentendo pietà delle sciagure da cui vedevano desolata la patria, richiamarono l'arte a più nobile scopo, e, altro non potendo, almeno con canti generosi confortarono i loro fratelli. Il Guidiccioni, l'Alamanni, il Filicaia, il Chiabrera, il Mazza, il Parini, il Foscolo, e non pochi altri, ne sono una prova: e dei loro versi molto si arricchisce questa raccolta.

Pel secolo XIII mi sono valso della bellissima opera del prof. Vincenzio Nannucci intitolata Manuale della letteratura del primo secolo della lingua italiana (Firenze 1837), nella quale con molta critica e buon gusto ci ha dato molti saggi dei

primi nostri poeti. Molti dei sonetti di questo secolo non sono certamente lavori perfetti, ma ad onta di questo io gli ho voluti inserir nel mio libro, e e perchè servono a far conoscere la storia dell'arte, e perchè ho creduto che si debba saper buon grado alla memoria di quelli, che mossero i primi passi nel cammino della nostra poesia, e che, sebbene poctassero poco correttamente, furono cagione che i loro successori scrivessero meglio.

Per i secoli appresso ho usato delle bellissime raccolte dell'Ambrosoli, del Carrer, del Foscolo, e delle opere dei respettivi Autori, attenendomi alle più reputate edizioni.

Finalmente ho creduto bene di corredare questa scelta d'alquante notizie biografiche, e annotazioni, onde anche quelli che non conoscono la storia letteraria acquistino una qualche contezza dei poeti di cui leggeranno i sonetti, e ne conoscano i pregi e i difetti .

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