Confessioni a GiuliaL. Buffetti, 1920 - 181 sayfa |
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24 agosto 28 ottobre adoro amarti amore Anacreonte anime avrei avrò basta bellezza bisogno buon cabile Califfato Certe volte certezza chiaroveggente cielo colpa coraggio coscienza creatura credo Crisòmiti cuore d'essere d'ogni Dante dell'amore dell'anima dendo destino Diario dico dinanzi dire dirti disperato divina dolore domani donna ecco eterna farti fede felice Forte dei Marmi forza Gentile Giacomo Leopardi giavano gioia giorno Giosuè Borsi grafologia immagini indegno indovinare inferno istinti l'amore l'anima l'ho lavoro m'importa Maometto mente mille miserie momento mondo Notam nulla oggi ottonari pagine parlare parole pensato pensiero perfetta pertinacia piccolo poco posso potrei potuto Pracchia pregio pure purezza quaderno rimorsi Salmace sapessi sarà sarei scon scritto scrivere senso sento sforzi siderare silenzio sincerità soffro sogno soltanto sorriso speranza spirito stanca Stasera strazio sublime suprema t'amo t'ho talvolta teocritea troppo trovare umana vago vanità vedere vincere virtù vittoria vivere voglio vorrei zione
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Sayfa 100 - Se dell'eterne idee L'una sei tu, cui di sensibil forma Sdegni l'eterno senno esser vestita, E fra caduche spoglie Provar gli affanni di funerea vita; O s'altra terra ne' superni giri Fra' mondi innumerabili t'accoglie, E più vaga del Sol prossima stella T'irraggia, e più benigno etere spiri; Di qua dove son gli anni infausti e brevi, Questo d'ignoto amante inno ricevi.
Sayfa 97 - ... conforme, assai men bella. Fra cotanto dolore quanto all'umana età propose il fato, se vera e quale il mio pensier ti pinge, alcun t'amasse in terra, a lui pur fora questo viver beato: e ben chiaro vegg'io siccome ancora seguir loda e virtù qual ne' prim'anni l'amor tuo mi farebbe.
Sayfa 177 - So io eh' el parla di quella gentile, Perocché spesso ricorda Beatrice, Sicch' io lo intendo ben, donne mie care. § XLIII. Appresso a questo sonetto apparve a me una mirabil visione, nella quale vidi cose, che mi fecero proporre di non dir più di questa benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com
Sayfa 161 - La piaga che Maria richiuse e unse, quella ch'è tanto bella da' suoi piedi è colei che l'aperse e che la punse.
Sayfa xi - ... dopo tanti smarrimenti nella casa del Padre, sperare ragionevolmente di gustare le buone gioie, quelle del dovere compiuto, del bene praticato e predicato, dell'arte professata, del lavoro, della carità, della fecondità. A fianco della bella e buona giovinetta che tu conosci e apprezzi, che ho sempre, sempre così teneramente, timidamente e fedelmente amata, anche attraverso ai miei errori e trascorsi colpevoli, potevo sperare di riuscire un buon sposo e un buon padre. Vi sono al mondo tante...
Sayfa 102 - Veder voleva come si convenne L'imago al cerchio, e come vi s ; indova; Ma non eran da ciò le proprie .penne : Se non che la mia mente fu percossa Da un fulgore, in che sua voglia venne.
Sayfa xxix - E intra le altre necessarie cagioni due sono più manifeste, l'una è quando senza ragionare di sè, grande infamia e pericolo non si può cessare; e allora si concede per la ragione che, delli due sentieri prendere lo meno reo, è quasi prendere 70 un buono.
Sayfa ix - Le Bonheur! Sa dent, douce à la mort, m'avertissait au chant du coq, — ad matutinum, au Christus venit, — dans les plus sombres villes: O saisons, ô châteaux!
Sayfa 29 - Veramente (né forse tu t'arretri, Movendo l'ali tue, credendo oltrarti) Orando, grazia convien che s'Impetri, Grazia da quella che puote aiutarti...
Sayfa ix - ARTHUR RIMBAUD fut un mystique à l'état sauvage, une source perdue qui ressort d'un sol saturé. Sa vie, un malentendu, la tentative en vain par la fuite d'échapper à cette voix qui le sollicite et le relance, et qu'il ne veut pas reconnaître...