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monti di Vicenza; certo la bellezza vostra rende immagine di quel vivere buono, e di fatiche premiate dagli effetti, e d'armonie inseparabili fra l'utile che dura e la virtù non finta. Così voglia Dio, che l'esempio giovi, e che s'informino di bel disegno utensili e vesti, manifatture e arnesi, case e palazzi, poichè del bello è amico il buono; e infelice il popolo che o lavora con disamabile rozzezza, o agli occhi della gioventù e dello straniero si svergogna con raffinamenti e immagini d' arte meretricia.

CAPITOLO XLIX.

Musica.

4. Che cosa è la musica.

SOMMARIO.

2. Qual n'è l'idea regolatrice. Relazione de' suoni col sentimento umano. 3. Ragione anche fisiologica di tale attinenza. 4. E indi attinenza principale di quest' arte con la voce umana. 5. Ma la relazione de' suoni col sentimento è indefinita,

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6. e però la musica può indefinitamente significare ogni affetto. 7. Esprime e incita direttamente l'esaltazione degli affetti, -8. e viene usata per significare più vivo l'esaltamento comune alla poesia ed all' arti del disegno. 9. Ciò apparisce altresì dal significato universale d'armonia. - 10. Però idea suprema e reggitrice della musica è, ch'essa renda immagine dell'esaltazione d'ogni affetto umano. La quale idea si determina nel concetto de' componimenti varj, — 11. onde nasce la musicale unità, 12. e l'invenzione d' una frase principale, 13. che si svolge. 14. Errori sulla natura della musica. Sensisti e Positivisti assoluti, - 15. Sentimentali, Aritmeticanti, Retoricanti. — 16. Conclusione.

1. Quando si pensa che il pianto di noi pargoletti quietavano le madri nostre col canto, e ci addormentavano con esso, mi prende un sentimento di riverenza per la musica che s'unisce al nome più dolce dopo il nome di Dio e della patria, e col quale imparammo

l'uno e l'altro. E letizia di canti e di suoni nell' eterna visione par' alla fantasia de' popoli debba essere il paradiso, quasi finale a cui dessero preludio le cantilene materne. O perchè mai certuni dunque, trattando l'arte musicale, non sanno trovare il sì facile a trovarsi da donna che ami, note che addolciscano i sensi e scendano al cuore? Al cuore ritorna ciò che ne parte. Di là il musico può trarre l'arte sua, e non altrimenti, come vedremo. Intanto, che cosa è la musica? I segni distinguono un'arte bella dall' altre arti, giacchè, in relazione con la qualità de' segni stessi, differisce per ognuna di loro l' obbietto speciale. Ora, di suoni è la materia esteriore di quest' arte, e stile suo è ordine di suoni, e perciò a suoni soltanto se ne riducono i segni, esprimenti un ordine ideato e immaginato. Ma suoni, non altro, non suoni vocali a somiglianza di quelli che adopera il poeta, cioè parole; giacchè, pur cantando, alla poesia s'appartiene il vocabolo, alla musica il suono. Se perciò, arte del Bello per via di parole si definì la poesia, la musica si definisce arte del Bello per via di suoni.

2. Ma questi son segni d' un ordine ideato, che diviene ordine immaginato, e indi espresso: qual' idea pertanto regge l'ordine de' segni musicali? Vediamolo. Certamente una perfezione lor propria contengono i suoni, e parmi esagerasse taluno della Scuola Scozzese, che tutta la perfezione loro attribuisce ad una corrispondenza con gli affetti. No, i sensibili esteriori rendono armonia con la natura interiore, perchè già posseggono in sè un armonia propria che risponde all' armonia

dell' intelletto e dell'affetto; come, rispett' ai suoni, lo dimostrano le loro proporzioni acustiche, governate da leggi matematiche a un tempo e sensitive, analoghe per fermo alle proporzioni ottiche de' raggi luminosi e della vista. Tuttavia, quant'alla musica, perfezione di suoni da sè sola conta il meno, perchè di sentirla (non d'intenderla) sono capaci anche certi animali, e però di riceverne gli effetti, ossia un sentimento armonico ch'è dilettoso; e noterò anzi, che se non tutti gli animali accennano piacere all' armonia, pur nessuno ne mostra repugnanza, mentrechè a' suoni striduli o acuti troppo e scomposti ogni animale porge indizio di dolersene, com' i cani che guaiscono lamentosamente. Altra perfezione principale perciò dètte nascimento all' arte. Concediamo pure che il canto materno rechi al pargolo dilettanza d'orecchi soltanto, quantunque io reputi che inconsapevolmente v'abbian parte anche le facoltà più spirituali; nondimeno chi potrebbe impugnare mai che le madri provocasse dapprima l'affetto alle dolci canzoni, e indi elle n'appresero l' effetto sensibile nei loro lattanti? Cosi era organo il cuore a' primi canti di guerra, e agl'inni religiosi. Perfezione massima dunque sta, e originaria, nell'attinenze fra l'ordine de' suoni e l'ordine de' sentimenti umani, cioè sentimenti non di animalità pura, si d'anima razionale, come i religiosi o i civili e la gloria e l'amore. Mercè questa corrispondenza fra sentimenti e musica, essa val tanto a educare gli uomini, poichè i numeri musicali temprano a musicale proporzione gli affetti nostri; e, in contrario, per la medesima efficacia un' arte incomposta od evirata può tanto scompigliarli

A. CONTI. II.

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ed ammollirli. Ecco perciò della musica l'idea regolatrice; che dovrò determinare meglio, ma che intanto dirò essere l'attinenza fra' suoni e il sentimento umano.

3. Avvi di fatto una mirabile connessione dell'udito (porta de' suoni e della parola) con tutto l'esser nostro corporeo e spirituale; tantochè un coordinamento fisiologico conforma i nervi uditorj alla vibrazione dell'aria, le sensazioni de' suoni al moto de' nervi, le funzioni animali alla sensazione del suono, e gli affetti dell' animo alla nuova disposizione del corpo. Così, lo scendere de' suoni dall' acuto al grave c'immalinconisce: or vediamo, che i suoni profondi addormentano e che ci deprime le forze vitali la malinconia. Invece, il salire de' suoni dal grave all' acuto ci rallegra or proviamo che il suono acuto sveglia e che le forze vitali l'allegrezza rinvigorisce. E indi, piucchè le sensazioni degli altri sensi (salvo particolari cagioni che le rendano più efficaci), le sensazioni uditive si congiungono a' moti del cuore; che forte batte ad un forte romore, pur non temendone nulla. Viceversa, i báttiti del cuore si ricongiungono strettamente all' udito, sicchè quando il cuore martella spesso e vivo, ne sentiamo negli orecchi le pulsazioni, e talvolta essi rumoreggiano cupi. Le qualità de' suoni adunque valgono molto sul cuor nostro, come organo vitale; e su gli affetti che il cuore simboleggia, perchè gli accompagna con le sue battute, varie nel tempo e nell'intensità, e perchè gl' incita e n'è incitato. Perciò altresì, all' affetto e a' martellamenti del cuore si con

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