La vita nuovaTip. delle belle arti, 1856 - 153 sayfa |
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acciocchè alcuna allora questo sonetto alquanto altrui amico Amore andar anzi Appresso avea avvegnachè avvenne beatitudine Beatrice beltà buon figliuolo canzone ch'è ch'io chè chiamando cielo colore colui comincia cominciai a pensare conciossiacosachè core cotal credendo d'Amore DANTE ALIGHIERI degno dicea dicesse dimora dinanzi dire parole dissi allora dissi questo sonetto dolente dolore donna gentil dormendo erano facea fare un sonetto fiate gente gentil donna gentilissima donna gione giunse gloriosa guardare immaginazione intendere l'altre donne l'usanza lagrime loda Madonna maraviglia meco medesimo mente mira mirabile morte mosso mostra nobilissima nome nove occhi parea vedere pareami parlare parve passando pensiero pensoso perocchè persona piacere piangendo pianger pietà pietosa poeti poscia proposi di dire quivi ragione rima salutare salute scapigliate scrive sente Signore soave sopradetta cittade sospiri sovente spirti tosto tremare tristizia udire vedea veder veggendo verace vidi villana virtute visione vista volontà di dire
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Sayfa 52 - Che ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va sentendosi lodare Benignamente d' umiltà vestuta; E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi si piacente a chi la mira, Che da per gli occhi una dolcezza al core Che intender non la può chi non la prova. E par che dalla sua labbia si mova Un spirito soave pien d'Amore Che va dicendo all'anima: sospira.
Sayfa 45 - ... e qual traendo guai, che di tristizia saettavan foco. Poi mi parve vedere a poco a poco turbar lo sole e apparir la stella, e pianger elli ed ella; cader li augelli volando per l'are, e la terra tremare; ed omo apparve scolorito e fioco, dicendomi: — Che fai? non sai novella? morta è la donna tua, ch'era sì bella...
Sayfa 45 - Nel vano immaginare, ov' io entrai; Ed esser mi parea non so in qual loco, E veder donne andar per via disciolte, Qual lagrimando, e qual traendo guai, Che di tristizia saettavan foco. Poi mi parve vedere a poco a poco Turbar lo sole ed apparir la stella, E pianger egli ed ella; Cader gli augelli volando per l'are, E la terra tremare; Ed uom m'apparve scolorito e fioco, Dicendomi: 'Che fai? non sai novella? Morta è la donna tua, ch'era sì bella.
Sayfa 41 - E pareami vedere il sole oscurare si, che le stelle si mostravano d' un colore , che mi facea giudicare che piangessero: e parevami che gli uccelli volando cadessero morti , e che fossero grandissimi terremoti. E maravigliandomi in cotale fantasia , e paventando assai, immaginai alcuno amico, che mi venisse a dire : Or non sai? la tua mirabile donna è partita di questo secolo.
Sayfa 42 - In questa imaginazione mi giunse tanta umilitade per vedere lei, che io chiamava la Morte, e dicea: « Dolcissima Morte, vieni a me, e non m'essere villana, però che tu dei essere gentile, in tal parte se
Sayfa 67 - Io venni a tanto per la vista di questa donna, che li miei occhi si cominciaro a dilettare troppo di vederla. Onde molte volte me ne crucciava...
Sayfa 61 - E mentre ch' io la chiamo, mi conforta. Pianger di doglia e sospirar d' angoscia Mi strugge il core ovunque sol mi trovo, Sì che ne incresccrebbe a chi '1 vedesse: E qual è stata la mia vita, poscia Che la mia donna andò nel secol novo, Lingua non è che dicer lo sapesse: E però, donne mie, per ch' io volesse, Non vi saprei ben dicer quel ch...
Sayfa 37 - Per che si fa gentil ciò di' ella mira : Ov'ella passa, ogni uom vèr lei si gira, E cui saluta fa tremar lo core. Sicché, bassando il viso, tutto smuore, E d'ogni suo difetto allor sospira: Fuggon dinanzi a lei superbia ed ira: Aiutatemi, donne, a farle onore. Ogni dolcezza, ogni pensiero umile Nasce nel core a chi parlar...
Sayfa 44 - Poi vidi cose dubitose molte nel vano immaginare, ov'io entrai/ ed esser mi parea non so in qual loco, e veder donne andar per via disciolte/ qual lagrimando, e qual traendo guai, che di tristizia saettavan foco.
Sayfa 12 - Mio core in mano, e nelle braccia avea Madonna, involta in un drappo, dormendo. Poi la svegliava, e d'esto core ardendo Lei paventosa umilmente pascea: Appresso gir lo ne vedea piangendo.