e nobile famiglia di XVI, 89. torico spagnolo, laimi tempi, nato in ore delle Historiae anos, Conv. III, 11; on. II, 3, 9, 11; A. T. molti si allude a lui, l', v. Niccolò3. . giore e la Minore, cog. IV, 65; Par. II, 9; o, il. Eti »), la potente famii papa Niccolò III, Napoleone, degli Orcardinale, che aveva one di Clemente V, e ulla contro quella di I; D. lo rimprovera corteggiato Clemente in favore de' suoi colti da Bonifacio VIII, ; v. Cardinali italia; Colonnesi: Gaetani o degli Alberti della del conte Napoleone ucciso da suo cugino del conte Alessandro a, Purg. VI, 19. 0 Ortensio Ortalo, o, Conv. IV, 28. etus), città dell'Umco, Fio. XCII]. raica di festiva accla. XI, 11; XXIX, 51; III, 29; XXVIII, 118; . N. § 23. -rrich, l'Austria, Inf. co di Susa. pus, v. Niccolò1. Ottachero, o Ottacchero, Ottocaro II, il Vittorioso, re di Boemia, Purg. VII, 100; v. Ridolfo imperator; Vincislao. Ottaviano1, Caio Giulio Cesare Ottaviano, insignito poi del titolo di Augusto, primo imperatore romano, Inf. 1, 71; Purg. VII, 6; sue gloriose imprese e sua pacificazione del mondo, Par. VI, 73-9; e cfr. Epist. VIII, 8; Purg. XXIX, 116, Conv. IV, 5; dispone che si faccia il censimento universale, Mon. II, 9, 12; Epist. XI, 3; fenomeni celesti accaduti alla sua morte, Conv. II, 14; Epist. XI, 1. *Ottaviano2 degli Ubaldini, figlio di Ubaldin della Pila e zio dell'Arcivescovo Ruggieri —v. Ubaldini, fierissimo ghibellino, è tra gli Epicurei ed Eretici, Inf. x, 120; v. Cardinale, il. ottavo cielo, Conv. II, 4; v. stella. Nasone, Inf. IV, 90; XXV, 97; [Canz. XCVI). Ovidio Maggiore, v. Metamorphoseos; citato a proposito di Anteo, vedi, Conv. III, 3. ovis, pecora, figurat. la Bucolica vir giliana, tipo unico e sommo del genere bucolico, che Dante prende a modello per scrivere l'egloga prima, Ecl. 1, 58-64; v. vascula, decem, inoltre alveolus; Maenalus. Oza, ebreo, punito da Dio per pre sunzione e profanazione, per aver messo la mano sull'Arca Santa, temendo che cadesse, Epist. vIII, 5; cfr. Purg. X, 57. [Oziosa, Fio. LXXIX]. brisce Mon. 1, 1 I, Mon. III, cattolica, Pa III, 11, 12 (S Par. XXV, 15 1, 3, 6, ecc. tistes, Epist. e simonia d lestino V; rio, San; P pito; Calis Sisto I; U una delle -- Antistes, Ecclesiae tistes, Summus Anv, 10; Mon. III, 6, i servi, Inf. xv, 112; Inf., XXVII, 70; o divino, Par. xxx, n apostolicum, Epist. Per i papi a cui v. Papi; avarizia papi, v. Papato ; oo ad esso destinati, Bonifazio VIII; *Ceente V; Niccolò III, 47; XIX, 73-75; in Adriano V; *Marradiso, v. *Giovantro Ispano; Grego- San; inoltre: AgaCleto; Lino; Pio I; o I. ., Papatus, Mon. III, Impero predestinati II, 22-24; ma per le Hori e più proprie di -13, e anche Epist. atto v. Impero ; — è Guide, Mon. III, 16; vere dall'Imperatore la patrimonio di terre od altro, ma solo rimanendo intatto l'alto dominio di quello, e ricevendo non come possessore ma come usufruttuario, in favore dei poveri, Mon. III, 10, 13, cfr. Par. XXII, 82-4; Mon. II, 12; l'uomo nella primitiva innocenza non avrebbe avuto bisogno di questa Guida (come neanche dell'altra, l'Impero), ib., 5; il male del mondo proviene dalle usurpazioni di questo potere sull'altro, v. Impero ; teoria dei due luminari, e altre pretese prove scritturali della precedenza e prevalenza dell'Autorità pontificia, v. Impero. Invettive contro i Pontefici, e specialmente la loro ambizione e avarizia, Inf. XIX, 52-7, 70-120; xXVII, 70-2, 85-129; Purg. III, 124-35; XVI, 97110; Par. IX, 133-42; XVII, 49-51; XVIII, 118-136; XXII, 88-96; XXVII, 10-63. Degenerazione della Chiesa, per l'usurpazione fatta dal Papato dei diritti imperiali, v. *Processione mistica. Cfr. Chiesa; Papi; ecc. zione, alla su in genere, o alla sua pubblicazione totale, Ecl. 1, 48-49, inoltre l'Epist. XVII; la sublime cantica' del Paradiso dedicata a Cangrande, Epist. xvii, 4-5. - V. Atene (celestiale); Commedia. *Paradiso terrestre, Purg. XXVII, 127, 138; XXVIII-XXXIII; poichè l'uomo, dopo averlo perduto, espiando lo riconquista, in esso si svolge, mediante la mistica processione, la storia del Riscatto, in relazione col risanamento dell'individuo e con l'ordinamento generale della società umana, turbato il quale sono dimezzate anche le energie morali dell'individuo; v. Pianta dispogliata; *Processione mistica. Raffigura la beatitudine di questa vita, raggiunta dietro gli insegnamenti filosofici, esercitando le virtù intellettuali e morali, Mon. III, 16; D. rappresenta nel Paradiso terrestre uno dei pochi individui che con grave difficoltà riescono a raggiungerla pur nel disordine civile, cfr. ib., e Purg. XXXII, 103-105; Fio. LXXX, CXX]. Paradiso, dimora dei Beati, di cui tratta la terza cantica dantesca, diviso: a) nel Paradiso sensibile delle Sfere, Par. II, 28-48, dove appariscono a Dante gli Spiriti, ordinati secondo i loro meriti, nel modo che è accessibile alla natura dell'intelletto umano, cc. II-XXVII, e gli Angeli, ordinati nelle loro gerarchie, giranti intorno al Punto divino, da cui dipende l'Universo, cc. XXVII-XXIX; b) nell'Empireo, dove Dante ha la visione di una superiore realtà oltremondana e infine della stessa Trinità divina, CC. XXX-XXXIII; tutti i Beati, benchè non ugualmente beati, sono perfettamente felici, Par. III, 64-90; la visione di Dio che hanno i Beati, v. conoscenza2; la luce che li fascia crescerà quando riprenderanno i corpi terreni, Par. XIV, 13-18, 37-60; il Paradiso celeste risponde al maggiore de' due fini dell'uomo, Mon. III, 16; titolo della terza cantica, ecc., Epist. XVII, 13, 17, 19; il Prologo del Paradiso, ib., 18 sgg.; soggetto del Paradiso, letterale e allegorico, ib., 11. Per l'ordinamento del Paradiso, v. Spiriti beati. Allusioni a una parte già compiuta della cantica del Paradiso, Carm. 5, 11 e 18 (?), e ad essa Le fonti Letè XXXIII, 52-7. Origine misteriosa del venticello, suono, dell'acqua, della vegetazione del Paradiso t., XXVIII, 85-126. ed Eunoè, 121-135. intravveduto dai poeti nelle loro figurazioni dell'età dell'oro, XXVIII, 139-47. Patria deliciarum, V. E. Il Paradiso t. IV, 15; v. Ad parenti, primi, corpo creato I, 7. V. Eunoè; Letè; Matelda. Paradosso, Di (Paradoxis, De, o Paradoxa, o Paradoxes), opera di Cicerone, Conv. IV, 12. Paralipomenon, Libri, due libri del onde la risur VII, 145-48, v radice, 1', in terrestre, Pu Parigi, capitale me Senna, P - Parisi, Pu 137; XIX, 1 Paris, Paride, Troia, e di E il che fu cau contro Troia Vecchio Testamento, Mon. II, 8. *Parcitati, de', v. Montagna. parente, primo, Adamo, tratto dal Limbo al Cielo, Inf. IV, 55; gli uomini si continuano, per la genera Parisi, v. Pari parisillabi, ver parlare, di sè, Conv. I, 2. Parma, città di P., v. loro dialett ne alla lor Epist. X, Parmenide (P fondatore Mon. III, Melisso pe loro Arist tori, e Pa è unito p altrettant Parmensi (E enides), filosofo greco la scuola Eleatica, ove è ricordato con rimprovero che fece di cattivi sillogizzaII, 125, dove con loro an Brisso, a cui toccò peggio. enses), v. Parma. sus), monte della Fo-, dimora di Apollo e perciò sacro alla poeII, 65; XXVIII, 141; ar. 1, 16; Epist. XVII, CI, 104. Parrasia, regione del. R., 68. lasses Parthenopaeas), flotta di Roberto re e contribui alla scon fitta dei Ghibellini (1319) assedianti Genova, Carm., 29. Pasife (Pasifae), moglie di Minosse, madre del Minotauro, ricordata fra gli esempi di bestiale lussuria, Purg. XXVI, 41; cfr. ib., 86; Inf. XII, 13. passione1, ogni movimento dell'appetito sensitivo; Dante ne nomina, come passioni, alcune occasionalmente, sia delle undici fondamentali: amore, Conv. II, 11 (passione 'caritativa '); odio e desiderio, IV, 1 (appartenenti all'appetito concupiscibile; cfr. anche tristizia, Conv. I, 4; III, 13; IV, 28; triste, I, 4, 8, ecc.); speranza, Conv. III, 11 (appetito irascibile; cfr. anche ira, Conv. III, 8; IV, 17; iracondo, III, 10, ecc.); sia delle secondarie: misericordia, Conv. II, 11; IV, 19; vergogna, IV, 19 (laudabili p.); inoltre, vedi sei passioni, che facilmente si manifestano all'esterno, III, 8; - cfr. Purg. XXI, 106-7; passioni connaturali e consuetudinarie (con senso di passioni viziose', vizii '), Conv. III, 8; Mon. 1, 11, ed anche Epist. VII (questione amorosa: se e come si possa passare di passione in passione', cioè da un amore a un altro, cfr. Canz. XCII). passione, qualità passiva; gravità e leggerezza, passioni dei corpi semplici (poichè non sono in essi principii per muovere, ma piuttosto per esser mossi), A. T. § 12, cfr. 18; v. corpo (semplice); grave o leggiero. Cfr. V. E. 1, 2, 3; inoltre II, 8 (ma qui non vale qualità', bensì è il correlativo di actio, azio. ne, settimo predicamento). passo d'Arno, v. Ponte. Pastor di Cosenza, v. Pignatelli, Bartolommeo. Pastore, Roman, v. Papa. |