Sayfadaki görseller
PDF
ePub
[ocr errors]

II, 14; vapore igneo (in gra), in lotta col vapore ezza la nebbia e fulmina, 145-50; - vapori caldi, ra ha nel ventre e fan cque, Canz. LXIX, 53-55; il vento, vapore ventoso, umidità della terra, Inf. 3-05, cfr. III, 133; Canz. Eg.; v. vento. --Nessuna e dovuta a vapori, o ad rchè al moto dei cieli, 1 monte del Purgatorio, orta, Purg. XXI, 43-57; -102; vapore, le fiami nel cerchio dei violenti o e la Natura, Inf. XIV, apori del cuore sono gli ani, Conv. II, 14; v. spi- esalazioni.

Varro), Lucio Vario Rufo, ano del periodo d'Augulato da Orazio, Purg.

della Francia meridionale e italiano, Par. vI, 58. ario.

Guasconi, v. Guaschi. em, dieci vaselli di latte, dono di poesia latina, medesima, mandata da Giovanni del Virgilio, v. ovis.

dei sette colli di Roma, o i palazzi apostolici e la S. Pietro, Par. IX, 139. veduti da Dante intorno i Beatrice nel Paradiso Purg. XXIX, 134-41; v. lo, San.

personaggio che rappre-ipo della mezzana, Fio. gg.1.

Libro della, Conv. II, 9; e, De.

vecchio, Catone, v. Catone.

Vecchio, Del, o Vecchietti, antica e nobile famiglia di Firenze, Par. xv, 115.

vecchio solo, veduto da Dante nella comitiva di Beatrice nel Paradiso terrestre, simbolo dell'Apocalisse, Purg. XXIX, 142 -8.

Vecchio Testamento, v. Testamento. vegetativa, potenza, v. potenza. Vegezio (Vegetius), Flavio Vegezio Renato, autore del trattato De Re Militari, Mon. II, 10.

[Veglio, il Vecchio della Montagna, capo della setta religiosa e militare degli Assassini, stabilitasi verso la fine dell'11° secolo nelle montagne della Persia, e durata fino al 13°, Fio. II].

veglio, un gran, figura colossale che

Dante immagina esistere dentro il monte Ida nell'isola di Creta, simboleggiando in essa il peccatore genere umano e traendone una poetica origine dei fiumi infernali, Inf. XIV, 103 sgg.

velo, v. quattro sensi. Veltro, il, che deve cacciare la Lupa,

cioè la cupidigia, dal mondo; simbolo di un futuro Imperatore nel cui avvento Dante sperava, e che più tardi credette di vedere incarnato nel Cinquecento diece e cinque, vedi, cioè probabilmente Arrigo VII, Inf. I, 101 sgg.; cfr. Purg. xx, 15. venagione, arte della, la caccia, in senso largo, compresa anche la pesca, Conv. IV, 9.

Venedico Caccianimico, Venetico Caccianimici, bolognese, che per denaro diede la propria sorella Ghisola nelle mani del Marchese d'Este, Inf. XVIII, 50 sgg.; v. Ghisolabella. Venere, dea dell'Amore, figlia di Giove e di Dione, Purg. xxv, 132; XXVIII,

[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small]
[ocr errors]

Conv. II, canzone, cfr. Par. VIII, 37; Conv. II, 2, 4, 13, 14. Distanza di Venere da noi, e sua virtù, Conv. II, 7.- Epiciclo di, Par. VIII, 3; Conv. II, 4, 6. [Veno, Venus, Venusso, la dea dell'Amore, Fio. XVII, XVIII, XXII, XXIII, XXVII, CCXVII, CCXVIII]. Veneti, gli abitanti del Veneto, V. E. I, 10, 11; v. veneziano. - Venetiae, la provincia veneta, V. E. I, 10; cfr. Vinegia.

--

veneziano, di Venezia, Inf. XXI, 7; venetianum vulgare, il dialetto veneziano, o più generalmente veneto, V. E. 1, 14.

[Veno, Venus, Venusso, v. Venere]. venti, simboleggia il movimento dell'alterazione, Conv. II, 15. ventiquattro seniori, simbolo dei 24 libri del Vecchio Testamento (compreso il Libro di Ruth e le Lamentazioni di Geremia), Purg. XXIX, 83-87, cfr. XXX, 7; XXXII, 22. vento di Soave, secondo, v. Arrigo7; terzo, v. Federigo2.

vento, v. vapore, e cfr. Canz. LXIX, 14 sgg.; nascosto dentro la terra è cagione dei terremoti, Purg. XXI, 55-57; potestà del diavolo sui fenomeni meteorologici, Purg. v, 112-14; - v. schiavo, di Schiavonia,

nostral v., del

Verruc

sta,

versi (

della

[ocr errors]

num

Purg. xxx, 87;
l'emisfero settentrionale; della terra
di Jarba, dell'emisfero meridionale,
d'Etiopia,
Purg. XXXI, 71, 72;
Canz. LXIX, 14 sgg.; - v. vento
di Soave.

ver primo, a cui l'uomo crede naturalmente e che non si può dimostrare, assioma, Par. II, 45.

verace, esser v., oggetto sensibile, reale, Purg. XVIII, 22, cfr. xv, 116. Verbo (Verbum), il Verbo, Cristo. V. E. I, 1.

Vercelli, città del Piemonte, Inf. XXVIII, 75; Epist. XI, 6.

Verde, fiume dell'Italia meridionale, l'antico Liri, che ora da un certo punto si chiama Garigliano e sbocca nel golfo di Gaeta, Purg. III, 131; Par. vII, 63; v. Tronto inoltre, Ceperano.

[ocr errors]

verecundia, v. vergogna. Vergine, v. Maria1.. vergogna, Conv. Iv, 19; virtù propria dell' adolescenza ', Conv. Iv, 24, 25, cfr. 23; comprende stupore, pudore e verecundia, Conv. IV, 25; v. passione1; [personaggio allegorico, Fio. XIX, XXIII, ecc.]. verità, una delle undici virtù aristoteliche, Conv. iv, 17. Contrapposto a figura, è il senso allegorico' contrapposto alla ⚫ finzione poetica o senso letterale, Conv. IV, 28. vero, v. quattro sensi. Verona, città del Veneto, sull'Adige,

[ocr errors]
[ocr errors]

Inf. xv, 122; Purg. XVIII, 118; V. E. I, 15; Epist. XVII, tit.; A. T. § 24: veronese (veronenses), di Verona, Inf. xx, 68; A. T. § 24; il dialetto, V. E. 1, 9, 14. Veronica, la, l'immagine del Redentore impressa nel Sudario che si venera a Roma, Par. XXXI, 104; imagine benedetta, V. N. § 40.

[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]
[merged small][merged small][ocr errors][merged small][ocr errors][merged small][merged small][ocr errors]

illano, la famosa sollevaSiciliani contro i Francesi he tolse l'isola a Carlo

la diede agli Aragonesi, a , Par. vIII, 75; - v. Pietro2. bato, o imp., v. specchio ; arente e terso, come rimmagini, Par. III, 10 sgg. mentum, v. Testamento. V. Galassia.

ra, quella che è simbolegla selva, vedi, Purg. XXX, XXIII, 115-118.

Itro, non quello del colle, o che ha per sua mèta il terrestre, Inf. 1, 91 (cfr. esto calle », Inf. xv, 54); adiso terrestre; selva. Cristo, di Dio, di Pietro, v.

Vicenza (Vicentia), città del Veneto, sul Bacchiglione, Par. IX, 47; Epist. XVII, tit.; v. Bacchiglione ; - Vicentini (Vigentini), il loro dialetto, V. E. I, 14.

vicinanza (lat. vicinia), una communitas (Mon. I, 3) minore, una piccola società naturale, che sta fra la famiglia, o casa (Conv. IV, 4), e la città, Conv. IV, 4; Mon. 1, 3, 5; coloro che appartengono al vicus, Mon. 1, 5.

vicinia, v. vicinanza.

Vico degli Strami, v. Strami, Vico degli. Vico, Manfredi da, v. Manfredi da Vico.

Victore, Ricardus de Sancto, v. Riccardo da San Vittore; Ugo3. Victoria, città o fortezza fatta costruire dall'imperatore Federigo II durante l'assedio di Parma, Epist. X, 5.

vicus, borgo o simile; il suo fine, Mon 1, 5; v. vicinanza.

Vigentini, v. Vicenza.

vigliacchi e loro punizione nell'Inferno, v. pusillanimo.

Vigna, Pier della, v. Pier della Vigna. Villa, la gran, la città di Firenze, Inf. XXIII, 95; v. Fiorenza; - Villa mantovana, v. Mantova. Villan d'Aguglione, il, Par. XVI, 56; v. Aguglione.

Vincislao, Venceslao IV, re di Boemia, figlio di Ottocaro II, Purg. vII, 101; quel di Boemme, Par. XIX, 125; il suo regno, il regno di Praga, sarà desolato dall'invasione di Alberto I, imperatore (1304), Par. XXV, 115 sgg.; -v. Ridolfo. Vinegia, Venezia, Par. XIX, 141; cfr. Rialto.

Viniziani, o Veneziani, v. Veneti.

violenti, puniti nel settimo cerchio dell'Inferno, Inf. XII-XVII.

[ocr errors]

violenza, v. forza; violenza e volontà, vera violenza è solo quando la volontà non vi cede affatto, Par. IV, 73-87,

Violetta, nome sotto cui è adombrata cantata da Dante,

una donna Canz. X. vipistrello, suo modo di ricever la luce, Conv. II, 5; ali di v., Inf. XXXIV 49, quelle di Lucifero. Virgilio1, Publio Virgilio Marone, il maggiore dei poeti latini (divinus Poeta noster, Mon. II, 3; l'altissimo Poeta, Inf. IV, 80; lo maggior nostro Poeta, Conv. IV, 26; nostra maggior Musa, Par. xv, 26; Poeta noster, Mon. II, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 11; Gloria de' Latin, cioè degli Italiani, Purg. VII, 16); signore delle scuole anche nel Medio Evo, che ebbe per lui un'ammirazione senza confini, circondandone la figura di leggende e superstizioni; - ispiratore di Dante, che professa di dovere a lui « lo bello stile », Inf. I, 82-87, cfr. stile, bello; e ne fa anche per bocca di Stazio la più commossa esaltazione, Purg. XXI, 94-102; inoltre lo cita più spesso che ogni altro autore, tranne Aristotile e la Bibbia; autore delle Egloghe, i bucolici carmi, Purg. XXII, 57, cfr. bucolica; delle Georgiche e dell'Eneide, l'alta tragedia, Inf. XX, 113, cfr. Eneide ; mantovano, Inf. I, 65-9; II, 58; di Andes, v. Pietola; - nato sotto il consolato di Pompeo e Crasso, il 70 av. Cr., e vissuto sotto Augusto, che lo tenne in grande onore; ma, secondo Dante, nato sub Julio, Inf. I, 70, poichè, nell'intenzione di lui, benchè Virgilio nascesse propriamente quando Cesare non era ancora capo dello Stato, quasi una predestinazione divina lo fece nascere e vivere sotto i due

massimi fondatori dell'Impero, di cui fu il massimo cantore, Inf. I, 73-5; Conv. Iv, 4; Mon. II, 3, 4, 5, 7, 9, 11: morto a Brindisi, nel 16 av. Cr., e seppellito presso Napoli, Purg. III, 27, per ordine di Augusto, Purg. vII, 6; v. Brindisi; Napoli; Ottaviano1; ;- Dante lo colloca nel Limbo, perchè non conobbe il vero Dio, pur avendo esercitato tutte le virtù cardinali, Inf. 11, 52; IV, 31-42; Purg. Iv, 34-45; VII, 25-36; XXII, 100 sgg.; ma, seguendo una dotta leggenda medievale, riconosce nella sua Egloga IV una inconscia profezia della venuta di Cristo, valendosene a spiegare la conversione di Stazio, Purg. XXII, 64-73, cfr. Mon. I, 11;-nel Limbo fa parte della bella scuola ' di Omero, Inf. IV, 79-81, 94-6, 102; Dante fa di lui nella Commedia il simbolo della Ragione umana, cioè della massima attuazione dell' intelletto possibile' (che avviene nel miglior modo sotto l'Impero), v. intelletto possibile, e cfr. Savio gentil che tutto seppe, Inf. vII, 3; Mar di tutto il senno, VIII, 7; Virtù somma, Inf. X, 4; Sol che sana ogni vista turbata, Inf. XI, 91, ecc.; cfr. .inoltre 6 Quanto ragion qui vede, dirti poss'io', Purg. XVIII, 46 sgg.; sotto questo aspetto, nel quale si comprende e fonde anche la sua grandezza di poeta, Virgilio, per intercessione di Beatrice, Inf. II, 49 sgg., va incontro a Dante, impedito dalla Lupa nel corto andare' verso il colle, Inf. 1, 61 sgg., e lo guida nell' altro viaggio', cioè per una più lunga via, attraverso l'Inferno e il Purgatorio, a raggiungere, invece del colle, simbolo della felicità civile collettiva del

e

[ocr errors]
[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][ocr errors][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]

- suo

nano, il Paradiso terre-olo della felicità indivie è però sempre preparacollettiva o sociale), insita a natura innocente, Purg. -42. Al sopraggiungere di Virgilio (cioè, al sopragdella Verità rivelata, la mana) ha finito la sua escompare, Purg. XXX, È fra i poeti regolari', , cfr. V. N. § 25; concepire i poeti, V. E. D. non approva che amso d'inganni nelle gare Mon. II, 8. Cfr. Carm. v. colle; Eritone; ovis; errestre; selva; ecc. ovanni del, poeta e propoesia latina a Bologna; del Carmen', vedi, in cui te a scriver poesia latina, balenare la speranza della loro o almeno di una più poetica; sua è inoltre responsiva' all'Egloga I vedi ; -v. pure: laurea ebulo, comicomus; ovis; ecem; ecc.

[ocr errors]

a Virgine'), l'allòro, detto llusione alla favola di 1. II, 86-7; v. Penea. ima razionale, sue sudon reali, ma logiche: 0 intelletto speculaonativa, o consigliativa, -o pratico '; v. Intellectus ferior; esse operano, invenire', virtù invenol giudicare', virtù giuOnv. III, 2.

Zi, Delle Quattro, v. Quatardinali, Delle.

, Purg. 1, 22; VIII, 91; =2; XXXI, 104-17.

virtù informativa, la potenza informatrice, Purg. xxv, 89.

virtù intellettuale, o virtù intellettuale possibile, Conv. Iv, 21; v. intelletto possibile.

[ocr errors]

virtù intellettuali, che non sono virtù in senso stretto, e hanno sede nell'intelletto, speculativo o pratico, Conv. I, 11; Iv, 16, 17 (meno comuni e note delle morali), 19 (rilucono, insieme con le morali, nella Nobiltà), 22 (la Felicità è quasi perfetta nelle operazioni delle virtù intell.); Mon. II, 8 (nessuno può salvarsi, senza la fede, benchè possegga tutte le virtù intell. e mor.); III, 16 (si giunge alla felicità umana, mediante l'operazione delle virtù intell. e mor.). Appartengono all'intelletto speculativo i retti abiti intellettuali, aristotelici: Intelletto (abitudine o disposizione naturale a formulare i primi principii teorici della Ragione); Scienza (abitudine a dedurne rettamente le conseguenze); Sapienza (l'attività di Intelletto e Scienza rispetto ai sommi problemi della Natura, la quale non è dunque molto lontana dalla più alta Filosofia e Teologia naturale); e così si può intendere press'a poco nei passi cit., dove D. sta sulle generali. Ma la Sapienza, che egli definisce e descrive nel Convivio, III, è già invece per parecchi tratti la cristiana Sapienza delle cose, ed oltre che intellettuale, è anche morale o pratica; v. intellectus superior; sapienza; ecc.-. - Appartengono all'intelletto piatico, e riguardano non come quelle tre prime le cose necessarie ma le contingenti, altre due virtù intellettuali, l'Arte, e, in quanto è virtù intellettuale, la Prudenza, Mon. 1, 3; v. prudenza, ecc.

« ÖncekiDevam »