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avvisi delle eccellenze vostre, le quali si erano ridotte a sì poca speranza, che avendo perciò attaccata pratica d'accordo con Massimiliano imperatore, aveano commesso all'orator loro che più non sollecitassse quel re. Ma esso re, avuta quella pace, e sapendo la nuova pratica, si mosse con grossissimo esercito così presto, che l'eccellenze vostre seppero il suo calare in Italia, innanzi che lo credessero. Ma tra queste maestà, ancor che sia fatta la pace, pur è sopragiunto non so che punto di ragione, per li navigli presi dall' uno all'altro, e per la guerra di Scozia con Inghilterra, siccome abbiamo scritto alle eccellenze vostre. Le quali possono esser certe, che se gli Inglesi sono temuti dai Francesi, molto più lo sarebbero se si unissero anco a loro gli Scozzesi, li quali sono stati sempre favoriti dalla corona di Francia; ed essa di loro se ne fida tanto, che alla guardia del proprio corpo del re di Francia non vi è mai alcuno d' altra nazione; e la regina di Scozia è figliuola del duca di Ghisa, sorella del cardinale tanto grato a sua maestà cristianissima, e nondimeno sono stati così pigri a dargli soccorso, che quel regno si trovava nel pericolo, che è noto alle eccellenze vostre. Vi è poi la causa di Bologna a mare ', che importa assai, perchè essendo stata fatta molto forte dagl' Inglesi, è per sua cristianissima maestà il superarla molto difficilissimo, ed a pagarsi il danaro per ricuperarla è molto gravissimo; pure il contestabile mi ha detto che lo pagarebbero volentieri, quando fossero certi, e si potessero fidare di quella amicizia, ma che dubitano Francesi che mai Inglesi siano per restituirla, perchè la gli importa estremamente per la comodità e sicurezza del loro regno.

! Presa dagl' Inglesi il 14 settembre 1544.

Verso la santità del pontefice non si può dir mai che abbia altro che animo buono, essendo per natura quella nazione e quella corona (che da questa santa sede ha il titolo di cristianissima) religiosa ed inclinata alli pontefici, e tanto più a questo, dal quale spera la confederazione e lega difensiva (richiesta anco alle eccellenze vostre), e gli ha mandato il reverendissimo di Ghisa, (che per tal causa ha avuto ordine di venire anco alle eccellenze vostre); e tanto più facilmente spera da sua santità ogni più larga condizione, quanto che questa si trova offesa dall'imperatore per la morte del signor Pier Luigi', e perdita di Piacenza, e che questo medesimo partito di Piacenza fu offerto al quondam cristianissimo suo padre l'anno passato, che credo ben che rincresca ora a sua maestà cristianissima che non fosse accettato, non gli restando sin ora altro fondamento in Italia che la piccola Mirandola.

Verso l'imperatore io dirò quello che ho detto e scritto etiam l'altra fiata, che io fui a quella corte; perchè li Francesi sono sempre gl' istessi, e dell'istessa natura che furono sempre mai e praticati e descritti eziandio dagli antichi istorici, che facilmente credono tutto ciò che fa per loro, o ciò che vorrebbono, talmente che, sì come io dissi nell'altra mia relazione, ogni volta che l'imperatore dà loro buone parole o speranze, sono bene accettate e credute; quantunque adesso

Pier Luigi Farnese creato dal pontefice Paolo III suo padre duca di Piacenza e Parma, fu ucciso in questo medesimo anno 1547 per una cospirazione dei Piacentini, fomentata a quanto pare dai ministri di Carlo V. 2 Cioè d'occuparla egli, Francesco I, col mezzo stesso di una congiu ra, come quella per la quale ne prese possesso il governatore di Milano, Ferrante Gonzaga, in nome dell' imperatore.

credo veramente che più presto si tema di lui di quel che si speri. È ben vero che io non credo che la Savoia, per principiar da questa parte, che tanto al presente vien nominata, possa mai esser inghiottita da Cesare; perchè, oltre a tutto il suo proprio del re cristianissimo, che è fortissimo, ha di molti paesi stretti, e di molti luoghi forti, tra'quali vi è Monmeliano, in mezzo di una bella pianura circondata da monti, sopra un colle principiato a fortificarsi al mio andare in là, e che al mio ritorno ho trovato esser posto in fortezza; e questo per la diligenza e perizia del colonnello Francesco Bernardino da Milano, il quale mi visitò con molta riverenza verso l'eccellenze vostre, e mi disse assai sì di questo luogo come di un altro, che faceva similmente fare il re ad un certo passo vicino a Svizzeri, conosciuto im portante anco dagli antichi, talchè Giulio Cesare lo fortificò ancor lui, pel quale si possono ricever li Svizzeri in aiuto, che non possono essere veduti, e si possono anco divider quando non venissero in aiuto. È ben vero, che quelli popoli della Savoja, quasi per l'universale, servano il loro animo molto affezionato al duca già suo, dicendone tutti li beni del mondo, che sotto di lui non pagavano angarie di sorte alcuna, nè dazj, nè gabelle, talchè il duca avea pochissima entrata; ma molti ancora dicono gran male di lui, che vendeva la giustizia, e che gli omicidj si facevano con precedente composizione, e questo vien detto più nel Piemonte, che nella

Savoia.

Se io fussi astretto a dire il creder mio da quale delle due parti fosse prima per assalire l'imperatore quel reguo, mi crederei forse più presto dalla Piccardia, che da questa; perchè li luoghi sono colà più aperti per

le grandi e molte campagne, anco molto fertili; che sebbene vi sono molte terre forti, anco vi si potrebbe entrare, ed a Compiègne io intesi da dei cortigiani, che furono con sua maestà cristianissima al forte di Bologna, e che andarono più innanzi per vedere li paesi che non avevano più veduti, che in quelle parti della Fiandra si fortificava e si facevano preparazioni tali, che tutti quelli popoli affermavano che per di lì si avrebbe la

guerra.

Ma perchè non si può dubitare che facendola da senno, quando sia per farla, non sia l'imperatore per assalir il nemico da tutte le parti, siccome fece anco l'altra fiata, è ancora da dire che sua maestà cristianissima si difenderebbe gagliardissimamente, sì per la grandissima nobiltà sempre presta all'arme, e per li popoli, che le sono svicerati, talchè non le possono mancar denari. E si può credere, che ella sia persuasa di essere assaltata, perchè attende con ogni diligenza e sollecitudine a fortificare il suo stato, e non dico solamente le frontiere, ma anco le terre più indentro; e le principali fortificazioni, ch'io abbia vedute è stato in Digion, principal terra di Borgogna, la quale vidi anco l'altra fiata fortissima, ma ora è tutta mutata la cortina di essa terra, sì che ove mostrava prima il fianco, e le potevano da esso esser tolte le difese, ora mostra la fronte, sicchè non gli si può fare che poco danno; e ne ha avuta il re facilità grande per la molta copia della materia che ivi si ritrova, facendosi le muraglie di pietre dure e grosse, e lo stesso delle calcine; e ne ha il carico Girolamo Bellarmato da Siena, che fu soldato del signor Valerio Orsino nell' armata, dell' eccellenze vostre alla Prevesa; che sebbene da quelli nostri,

che vi si trovarono, mi è affermato che lui ne sapeva poco, può però in tanto tempo e in tante operazioni aver imparato, perchè lui si è trovato in tutte quelle guerre di sua maestà cristanissima a difendere ed espugnare quelle terre che è bisognato; il quale continua anco a fortificare Chalons, pur terra di frontiera della Borgogna. E qui non si usano nè collegj, nè provveditori delle fortezze, nè di fabbriche ma questi tali soli ne hanno il carico; e mi disse che quando il quondam re Francesco gli commise questa, lui dimandò se sua maestà la voleva presto, e avendogli risposto che sì, vi fu subito posto mano, e si fabbricava l'altra volta che vi fui, e era fatta quasi tutta, e riputata forte. Ora si è a posta rovinata in gran parte per farla più forte, e della città portate via molte case, per cavare le fosse di essa, e ho veduto presso di quei popoli ancor questa bella cosa, che allegramente cantando rovinano le proprie case. Il che non potendo credere dimandai, e così trovai essere: ben mi fu detto, che era data qualche ricompensa, ma a gran pena per un terzo del valore, e molte volte non si dava ricompensa di sorte. E il lavoro si paga in questo modo, cioè che delivrano un pezzo di fosso o di terreno ad uno per un tanto, e lui sel toglie a fare, e conduce li guastatori, e li paga ogni sera di suo denaro.

Nel Piemonte ha sua maestà cristianissima di molte fortezze; Torino, è la principale, così ben guardata, come scrivemmo all'eccellenze vostre, che per esser cosa degna, e che forse molti di questi signori, venuti da poi in questo luogo, non l'hanno udita, non voglio restar di replicare. Vengono ogni sera sulla piazza cinque squadre di cinque compagnie di fanti italiani e guasconi, sotto li loro capi, e serrate che sono le porte della terra,

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