Sayfadaki görseller
PDF
ePub

AVVERTIMENTO

Questi ritratti che vanno senza nome d'autore in questo, come in altri codici da me consultati, e che pur certamente sono di un diplomatico veneziano, mi sono parsi meritare la pubblica attenzione, e degni di venir dietro alle Relazioni del Barbaro e del Micheli, alle quali servono in certo modo di complemento, toccando alcune importanti condizioni del regno, non avvertite o non esposte da quelli.

La corona d'Inghilterra è ereditaria, e in man

camento di maschi succedono le femmine, eccettuando però li bastardi, così uomini, come donne, e in difetto di parenti prossimi, il re può lasciarla a chi gli piache tutto è osservato invariabilmente.

ce;

Quella corona s'è ora tanto impadronita d' ogni cosa del regno, o per via d'eredità o della forza, che tutti, quasi senza eccezione, sono vassalli del re immediate. Tutte le città principali del regno sono in poter del re e governate per sua mano, e per lui sono mandati gli ufficiali e governatori; delle quali sebbene alcuni ne tengono il titolo, non però vi hanno a fare alcuna cosa dentro e quelli signori che hanno vassalli, lo sono di piccoli castelli, ville e casali, e cose simili di poco momento.

V'è in corte il gran cancelliere, ed oltre a lui altri ufficiali, che si chiamano i grandi ufficiali del reguo, come il gran tesoriere, il segretario del privato sigillo, il gran camarlingo, il contestabile, l'ammiraglio, e il maresciallo; ma non però entrano tutti in consiglio, sebbene entrano nel parlamento, e sono solamente in

essere nel tempo della guerra, ovvero in qualche trionfo di coronazione, o cose simili di cerimonie.

Dopo il consiglio, il primo offizio che vi sia è quello del mayor, il quale è come luogotenente del re, perchè in lui solo consiste quasi tutto il governo della città, e costui si trova sempre presente a giudicar le cause così civili come criminali; e questo officio è come il borgomastro di Germania e il capitano del popolo d'Italia; ma non può, senza la volontà del re, conceder perdono se non in certi casi, dove vi va solamente l'interesse dell'officio suo.

È di tale autorità il mayor che alle volte ha contrastato in Londra col re, come si suol dire, a tu per tu. Egli è persona di popolo, e mentre che dura il suo uffizio, che è per un anno, è chiamato milord, ma deposto l'uffizio, non ha preminenza, se non che la moglie vien chiamata miledy, eccetto però s'esso non vien fatto cavaliere dal re (che questo accade secondo i suoi portamenti), nel qual caso non perde il titolo di milord in Londra, e in due o tre altre città del regno.

Questo mayor ha due altri uomini congiunti seco in ufficio, i quali si dimandano sherifs, che s'eleggono ogn'anno, si come ancora il mayor, ed hanno certa particolar cura della città, e siedono di continuo in giudizio con esso lui. Un particolare ufficio di questi è di far guardare tutti quelli che sono messi prigioni per cose criminali, ed ordinariamente li accompagnano alla norte quando vi son condotti. Tutti tre fanno grande spesa in tener la casa, perchè molti usano d'andarvi spesso a mangiare, e però fa bisogno che le tavole siano molto ben fornite essendo così il costume del paese. È ben vero che i sherifs talvolta s'aiutano per mezzo di

qualche roba confiscata e con questi modi si vanno intertenendo.

L'entrata del re si cava in questi modi: l'uno è per le possessioni, quali chiamano il patrimonio, la cui rendita è di trenta mila lire l'anno, o intorno, quando più e quando meno, secondo che danno i tempi: questa lira s' intende di quattro ducati di quella moneta, che fa tre scudi del sole. L'altro è per i dazj e gabelle di tutti i porti sulle mercanzie che entrano ed escono; e questo rende da cento mila lire. Cava anche una grossa rendita dalli primi frutti, che ciascuno che ha entrate è obbligato di pagare al re dopo la morte di suo padre, e questi primi frutti sono l'entrate di un anno intiero. Di più ha una buona entrata di quei beni che sono stati dei traditori, e dal ducato di Lancastro, qual'è unito alla corona, e da altri benefizj a quella aggregati, che ascendono alla somma di centocinquanta mila ducati. Anche la rendita delle miniere di stagno e piombo non è di poca importanza, e similmente il dazio della lana, qual può essere intorno a novantamila ducati, se bene anticamente soleva esser più di trecento mila; ma poichè si è cominciato in Inghilterra a far tanti panni quanti si fanno di continuo, la lana non è più trasportata fuori in quell'abbondanza che era prima, e per conseguente il dazio viene grandemente a diminuirsi.

Ma la maggior entrata del re è quella che cava dalla guardia de' pupilli, il padre dei quali venendo a morte, il re piglia la cura loro e li fa nodrire fino all'età di ventun'anni da pari loro, ed essendo femmine fino alli sedici, nel qual tempo va godendo l'entrate, dandogli solo il vivere e giunto il pupillo all'età detta, pagata un'annata intiera al re, questi gli rimette il suo. Questa

Vol. IV.

25

annata si paga, essendo ordinario che alcuno non può ereditare se non paga prima l'entrata di un anno, che chiamano, come sopra è detto, li primi frutti, che è come il rilievo, per il mio parere, che si costuma in regno di Napoli. Di qui nasce che il re fa molti suoi servitori ricchi per via di questi pupilli così maschi, come femmine; perciocchè ad alcuno dei suoi servitori poveri darà una pupilla ricca, e similmente darà una figliuola povera ad un pupillo ricco; e quando il re propone un matrimonio, i pupilli che lo neghino, forse per non esservi egualità, incorrono in tal pena, che sono condannati a pagare a colui o a colei che rifiutano, l'entrata di un anno; e perciò si vede di ciò alle volte far come mercanzie, essendo per favore proposti dal re matrimonj tanto ineguali, ch'è di necessità che siano rifiutati: e questo si fa perchè il rifiutato venga a guadagnar l'entrata di quell'annata del pupillo.

L'entrate delle chiese d'Inghilterra erano già molto grosse, e questo perchè ognuno alla morte sua lasciava qualche cosa; ma ora per la mutazione della religione sono molto impoverite e dispensate a particolari, restandone appena tante quante possano vivere.

Le decime e li primi frutti si pagavano al re siccome prima si soleva al papa, ed erano d'ordinario da cento mila lire, ed il re conferiva a sua volontà ogni sorte di beneficio; ma ora col governo della serenissima regina si muterà ordine restituendosi al papa quello che è suo. Li vescovi d'Inghilterra sono ventidue; gli arcivescovi due, cioè di Canterbury e York, e le parrocchie da cinque mila.

Alla guardia del re sono quattrocento arcieri, a tanti per giorno; e quando il re va fuori della città, quei

« ÖncekiDevam »