E ristoro non porta a questo petto, Strisciar per l'erba in su quel vialetto, E più crudel che sei, più ne trarrai. LORENZO DE' MEDICI nato in Firenze il primo giorno dell'anno 1448, successe nel 1469 a Piero suo padre nel governo della repubblica, e morì nel 1492. Come scrittore (di prose e di versi) non seppe schifare pienamente la rozzezza in cui la lingua italiana era caduta ; ma sta nondimeno fra i migliori della sua età. Anche nelle poesie amorose si scorge l'ingegno nudrito di filosofici studi. Fece parecchi Canti Carnascialeschi che si cantavano nelle feste o mascherate colle quali distraeva dalle faccende politiche il popolo fiorentino e ne guadagnava il favore. O bella violetta, tu se❜nata Ove già 'l primo mio bel disio nacque ; Nutri il disio, ove il bel cesto2 giacque. La bella man ti colse, e poi le piacque Farne la mia per si bel don beata. E mi par ad ognor fuggir ti voglia A quella bella mano; ond' io ti tegno Al nudo petto dolcemente stretta: Al nudo petto, che disire e doglia 3 Tiene in loco del cor che il petto ha a sdegno, E stassi onde tu vieni, o violetta. 1 Befana. Fantoccio per metter paura a' fanciulli. 2 Il bel cesto della viola. 3 Che ec. Il qual core sdegna di albergare nel mio petto, e se ne stu nel luogo d'onde tu vieni, cioè presso la donna che a me ti ha data, Trionfo di Bacco e di Arianna. Quanto è bella giovinezza Di doman non ci è certezza. Belli, e l' un dell' altro ardenti; Chi vuol esser lieto sia; Di doman non ci è certezza. Questi lieti Satiretti Delle Ninfe innamorati, Chi vuol esser lieto sia; Di doman non ci è certezza. Fanno festa tuttavia: 'Chi vuol esser lieto sia; 2 Di doman non ci è certezza. Chi vuol esser lieto sia: Di doman non ci è certezza. 1 Fare riparo. Contrastare. 1 2 Dreto. Dietro. Chiana soma Sileno che per ubbriachezza non si può reggere da sè. Mida vien dopo costoro; Ciò che tocca oro diventa: E che giova aver tesoro, Poichè l' uom non si contenta ? Chi ha sete tuttavia ? Chi vuol esser lieto sia; Di doman non ci è certezza: 1 Mida (dicono le favole) per insaziabile desiderio di ricchezze ottenne dagli Dei che ogni cosa da lui toccata diventasse oro, donde sarebbe morto di fame, se gli Dei stessi non venivano in suo soccorso privandolo di quella infausta prerogativa. Questo personaggio è introdotto qui per insegnare che è ricco abbastanza chi si contenta e gode di quello clic la FINE DEL PRIMO VOLUME. |