Sayfadaki görseller
PDF
ePub

TAVOLE PRATICHE

DEL

SISTEMA IDROMETRICO DI SICILIA

CALCOLATE

DALL'ARCHITETTO GIUSEPPE CALDARA

Addetto alla Delegazione del Real Governo per l'Amministrazione delle acque del Comune di Palermo.

[ocr errors]

Ond'è che al pubblico Aggiustatore dei pesi e delle misure furon passate le disposizioni analoghe, analoghe, e fu soggiunto, che per la mezza zappa lunga un palmo il diametro dell'imbocco debb'essere 283 millesimi e quello dello sbocco 312 millesimi di palmo pel mezzo darbo lungo un palmo il diametro dello imbocco debb' essere 141 millesimi e quello dello sbocco 170 millesimi di palmo che la mezza aquila lunga un palmo ha il diametro dell'imbocco di 71 millesimi e quello dello sbocco di 100 millesimi di palmo che il darbo lungo once 6 ha il diametro dell'imbocco di 20000 e quello dello sbocco di 21450 centomillesimi di palmo - che il mezzo darbo lungo once 4 e linee 3 ha il diametro dell'imbocco di 14142 centomillesimi e quello dello sbocco di 15167 centomillesimi di palmo che la mezza aquila lunga once 3 ha il diametro dell'imbocco di 7071 centomillesimi e quello dello sbocco di 7796 centomillesimi di palmo che il mezzo denaro lungo tre once ha il diametro dell'imbocco di 3536 centomillesimi c quello dello sbocco di 4261 centomillesimi di palmo -e che infine la mezza penna lunga tre once ha il diametro dell'imbocco di 1768 e quello dello sbocco di 2493 centomillesimi di palmo.

Per siffatto modo colle norme apprestate dalla scienza fu riparato alle frodi più grossolane che da secoli si commetteano nella distribuzione delle acque.

Ed è qui bene che chiaramente si osservi, che se avesser dovuto innovarsi le misure idrauliche non si sarebbe parlato nè di tubi conici, nè di accampanamento, nè di tubi cilindrici; ma si sarebbe forse pensato agli orifici praticati in lastre sottili, abolendo del tutto i tubi di qualunque forma.

Però il Governo ciò finora non ha creduto di fare. Nello stato presente si son volute lasciare intatte le misure disposte dal Codice metrico senza far il menomo cambiamento nelle loro forme, nei loro diametri, nella loro progressione. È stato in somma trovato il modo di non far più oltre rubare il pubblico da coloro i quali profittando che la legge determinava solo il diametro d'imbocco delle misure idrauliche si permettevano slargare o restringere l'interno dei tubi e lo sbocco di essi, cose che nel Codice metrico s'era trascurato a suo tempo di segnarvi esplicitamente.

vando lo imbocco tale quale bene o male si era, è stato dichiarato che stesse inalterabilmente proporzionale alla lunghezza l'eccesso del diametro allo sbocco sul diametro all' imbocco di ogni tubo.

Il che facendo nulla di nuovo s'è fatto, ma si è chiusa la porta ai ladri, s'è occorso alle frodi che sfacciatamente commetteansi.

Tutti gli onesti, come è ben naturale, ne debbono godere; perchè finalmente hanno ottenuto la soddisfazione di sapere cosa significa penna, denaro, aquila, darbo, e zappa.

Il Governo a miglior chiarimento con altra ministeriale del 18 ottobre 1851 (1) dichiarando espressamente la frode che conteneasi nelle

(1) Ministero e Real Segreteria di Stato presso il Luogotenente Generale nei Reali Dominî al di là del Faro. Dip. dell' Interno, 2° Rip., Carico 1o, num. 7171.

In data del 13 di questo mese ho scritto all' Intendente di Palermo quanto segue:

a

Da un rapporto rassegnatomisi dal Delegato per l'Amministrazione delle acque del Comune di Palermo ho rilevato, che il pubblico Aggiustatore mal interpetrando le disposizioni emesse in data del 22 febbraro, circa al raggiustamento delle misure idrauliche, si permette proseguire a bollare le misure antiche, ormai riconosciute fraudolenti, ed arbitrarie.

a Epperò a riparare gl' inconvenienti, che ne derivano, le manifesto:

« 1° Che non sia mai più permesso a chicchesia usare, ed al pubblico Aggiustatore bollare le misure idrauliche della forma preesistente all'epoca anteriore al 22 febbraro 1851.

« 3° Che son riconosciute legali unicamente quelle disposte colla risoluzione sudetta, nelle quali, lasciato intatto ciò che la legge prescrivea in quanto all' imbocco, fu matematicamente determinato l'accampanamento proporzionale, su di che la legge taceva, e che dava luogo ad immense irreparabili frodi.

« 3° Che il pubblico Aggiustatore debba servirsi per la verifica pria di bollare, delle così dette spine, in tutto conformi a quelle fatte eseguire dal Delegato per l'Amministrazione delle acque del Comune, con cui dovrà mettersi d'accordo per provvedersene.

« 4° Che sien restituite in vista dal pubblico Aggiustatore le tavole metalliche colle quali misuravasi pria l'imbocco delle cannelle, ed il bollo antico di cui faceasi uso, a Sua Eccellenza il Pretore, per conservarsi nell'Ufficio dell' Amministrazione delle acque, senza che mai più possano mettersi in osservanza.

a 5° Delle suddette spine da me approvate rimarrà a cura del Delegato delle acque trasmettere i duplicati perfettamente consimili al pubblico Aggiustatore, ed a spese di costui, con verbale di consegna. Ed un' altra serie di campioni saranno da S. E. il Pretore trasmessi alla Deputazione metrica nelle forme legali per far parte della collezione di tutte le altre misure. «Con sì fatte norme Ella ne disporrà tantosto la esecuzione, sulla ferma base che unica debb' essere la misura delle acque, e questa non possa essere altra, che quella determinata colla rammentata deliberazione del 22 febbraro.

« Salve rimanendo, ed illese le eccezioni di legge, che il Regio Erario possano riguardare, e tutto ciò, che per espresse condizioni speciali, siasi potuto convenire dai particolari circa alla specialità della carica ».

Comunico ciò a lei di risposta al suo rapporto del 1° stante per l'uso corrispondente.

Pel Generale in Capo Luogotenente Generale interino

misure di antica forma, ne vietò in maniera difinitiva luso, e la con

tianazione.

Ed osservato avendo che ciò nulla ostante il solo Comune nelle acque di sua proprietà avea dato adempimento agli ordini emanati — con risoluzione dei 3 giugno 1852 (1, prescrisse quanto doveasi perche immantinenti fossero le misure esatte collocate in tutte e singole are dei diversi proprietarii.

1, Ministero e Real Segreteria di Stato presso il Lucgatemente Generale nei Beali Domini al di la del Faro. Dip. dell' Interno, 2 Rip. Carico f', num. 2940.

In pari data ho scritto all' Intendente di Palermo quanto segue:

« In esecuzione delle disposizioni governative contenute neila Ministeriale del 13 ottobre 1831, Interno, Carico 1', num, 6999, resa di pubblica ragione, s avrebber dovuto metter in regola tutte le ame de vari proprietari d'acqua, togliendo le frandelenti cannelle, e collocando quelle riconosciute unicamente legali.

« Pur non dimanco ho dovuto accorgermi, che gl' inconvenienti gravissimi tuttavia perdarano, e lungi dal consegnarsi con le legali misure per come è stato ordinato a mente di legge l'acqua a chi spetta, si continua a consegnare con le misure riconosciute, e dichiarate false e fraudolenti, che è stato vietato di mai più usarsi, e che è mestieri del tutto eliminare e distruggere.

« Fermo nel divisamento di raddrizzare e mettere in regola affare si grave, di pubblico e di privato interesse, io la prego a disporre che siene per avviso immantinente avvertiti tutti i consegnatari d'acqua, a svellere tantosto dalle urne e dai ricettacoli rispettivi le misure abusivamente introdotte, tuttochè bollate; e che nel termine di due mesi sien obbligati a collocarvi le cannelle che nei precisi sensi di legge debbon riconoscersi come unicamente legali at termini della ministeriale del 13 ottobre 1851, di num. 6999.

« Il 1 agosto poi rimarrà a di lei cura, (e sarà cortese di rendermene esatto e compiuto ragguaglio) disporre sin da ora, che il pubblico Aggiustatore di pesi e misure di questa città e suo territorio si porti a visitare senza eccezione, e sotto la più severa responsabilità sua, e sotto la immediata vigilanza di S. E. il Pretore, tutte le urne e ricettacoli dei particolari. E suddetta visita, che per miglior accerto della giustizia farà, accompagnato dal Soprintendente delle acque del Comune di Palermo e da una guardia urbana, che destinerà S. E. il Pretore, avrà per oggetto verbalizzare lo stato di ogni ricettacolo, che l' Aggiustatore suddetto farà in vista a norma di legge regolare in quanto alle cannelle.

Ella mi farà grazia poi nel più breve tempo possibile farmi pervenire mano a mano copia dello stato di tutte le urne, e dei ricettacoli visitati, coll' indicazione di ciò che vi avrà rilevato il pubblico Aggiustatore, o a dir meglio mi trasmetterà copia dei verbali, che il pubblico Aggiustatore avrà fatti, e che saranno non che da lui, ma dall' Architetto, e dal Soprintendente suddetti ancora firmati, e da un Impiegato della Cancelleria Comunale, che sarà da S.E. il Pretore destinato a far da Cancelliere.

Ella, Signor Intendente, non farà mancare dei necessari aiuti, al bisogno, il pubblico Aggiustatore per attinger lo scopo cui il Real Governo ha di mira, onde non siano più oltre manomessi gli interessi di coloro, che attingendo acqua, han dritto di averla consegnata a legale misura, reale e non effimera ».

Le ne do parte per sua intelligenza.

DELLA CARICA.

Vinti finalmente gli ostacoli circa alla regolarità delle misure un nuovo genere di guerra si metteva in campo. I consegnatarii d'acqua dimentichi d'essere stati burlati fino al giorno avanti pretendevano senza remora il summum jus, cioè misure esatte, e carica precisa: taluni proprietarii d'acqua che frodavano sulla inesattezza delle misure e la carica a talento, obbligati alla giusta misura, diminuivano la carica per proseguire in altra via le frodi.

Si gridava dunque che stabilita la misura esatta era mestieri di subito ordinare la quantità della carica.

Questo gridio era mal fondato avea bisogno di maturità.

[ocr errors]
[ocr errors][merged small]
[ocr errors]
[ocr errors]

Era utilissimo era vantaggioso dirò così era indispensabile aggiungerò anzi che come inconcepibile era l'esser durata per più secoli la misura in modo fraudolento, inconcepibile era il parlarsi sempre di carica, in modo incerto, indeterminato, poggiato a consuetudini contrastate, che lasciavano irrequicta la mente del magistrato, nè gli facevan cogliere esatto il concetto ed il giudizio legale.

Ma non già che siffatto bisogno era reclamato urgentemente dal regolamento dato alle misure mai no. Il Governo lo aveva apertamente detto, e ormai era da tutti compreso che nissuna novità abbenchè menoma si era recata alle misure idrauliche -esse rimanevano tali quali erano ab antico esse non si erano riformate, non si erano cambiate, esse si erano ridotte a verità; o a dir meglio si era tolto l'arbitrio, la frode che per mezzo loro si esercitava, chiamando misura legale d'una penna, di un denaro, di un'aquila, d'un darbo, d'una zappa quella che dovea dirsi misura fraudolente, misura arbitraria, misura con cui legalmente si frodava il pubblico.

Si era in somma supplito ad un voto di legge, non istabilendo un che di nuovo, ma indicando a punto fisso, ciò che matematicamente nasceva dalle indicazioni della legge, e che non era letteralmente e

spresso.

« ÖncekiDevam »