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Sia qualunque il grado di civiltà di uno Stato, desso ha sempre il bisogno di mezzi per sorreggersi, per custodirsi, per progredire e divenir migliore. È pur troppo noto ed indubitato che le umane società sussister non ponno che a cosiffatta indispensabile condizione, la quale obbliga gl'individui a contribuire nei debiti modi, e nelle convenienti proporzioni i mezzi imposti dalle speciali circostanze a sostener l'esistenza e la prosperità dello Stato: contribuzione ed imposte che, col variar di tempi, variano, e si modificano, secondo le fasi del diverso progredimento intellettuale, e materiale delle nazioni; cui quando con avvedutezza non si tien dietro ne avviene scemamento di forze e di ricchezze; e quindi ora più presto, ora con un ritardo prodotto da imprevedute cagioni, rovesci, sventura, e financo pubblica rovina. Dapoichè tutto il senno economico-finanziero in ciò solo consiste, che le imposte sien proporzionate ai bisogni proporzionate ai mezzi nazionali e dirette in modo, che non inaridisc ano le sorgenti della prosperità generale, mirando non già esclusivamente alla cifra che esse apprestino, ma tenendo d'occhio con illuminata penetrazione e con sapiente consiglio ai risultamenti economici che da esse derivino.

Grave quistione è stata fra gli economisti, quistione che in astratto rimarrà sempre indecisa, quella di determinare a quali imposte accordar si debba la totale preferenza, e che a dati uguali nocciano il meno pos

sibile agl'interessi universalise le dirette, o le indirette. Certo è però che nissun contrasto mai s'è suscitato, che con fondamento si fosse sostenuto, sulla imposta fondiaria. - Essa sta senza oggezioni, purchè non ne sia viziosa la valutazione: e siane qualunque la base, o la rendita, o la qualità, o la continenza, vero è che siffatto contributo a tutte le esigenze della proporzionalità pienamente risponde; e la sua natura è tale che dopo un periodo di anni non è a crederlo in realtà oneroso, perchè indi ai vari movimenti di proprietà finisce per pagarsi in fatto, ma non in dritto, dagli ultimi possessori dei fondi, i quali lo soddisfano quasi come un peso afficiente, del quale non risentono alcun danno, nè alcuna personale gravezza.

Or in Sicilia siffatta imposta fondiaria è di origine moderna, e non anteriore al 1810, quando aboliti i donativi fu ordinato un universale censimento territoriale a mezzo di spontanei riveli, che poi furono corretti al 1815. I tributi anteriori al 1810 erano ingiusti, dispendiosi nella percezione, d'incerto risultato nella distribuzione: essi appartenendo a' tempi feudali apparivan moderati, e non lo erano; giacchè ai bisogni dello stato sopperivasi con le ingiuste guerre di rapina, con i barbari diritti e'l gravoso servigio feudale, con la stolta alienazione di uffizi e di dazî, e con la strana vendita di privilegi. Nel 1810 fu ad essi sostituito il dazio diretto: ciò che ad onore dei nostri studi economici è ben che si sappia essere stato sin dal 1782 progettato, energicamente sostenuto, e financo comandato.

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Questo metodo consigliato dall'urgenza ed in epoche di transizione, nelle quali è prudente consiglio ricorrere alle mezze misure che dispongano gli animi e li preparino agli ordinamenti finali riuscir doveva inevitabilmente poco esatto e quindi ingiusto nei suoi risultati: ond'è che sin d'allora si cennò ad un metodo più preciso, più sicuro, più ragionato, e di proporzionale distribuimento. E per tanti anni si maturò un progetto di riforma, che avesse su legali basi, indipendenti dalla volontà de' privati, con norme di giustizia, e con guarentigia di forme presentato il valor di rendita imponibile dei vari fondi rustici, dei casamenti, e d'ogni altra fabbrica producitrice di valori; affinchè nello stabilire la ragion della gravezza, questa pesasse in modo uniforme a proporzione della relativa rendita di ciascuno, senza gravar

Pubblicavansi nel 1833 le disposizioni sovrane relative allo scopo

e al 1835 si dava opera al rettificamento generale dei catasti, cominciandosi lo spoglio delle contrattazioni pubbliche dal 1800 al 1810 pel rustico, dal 1820 al 1830 per l' urbano. Un Ispettor generale, vari Direttori, trentadue operatori, commissari, istruttori, tutti in grande attività travagliavano; quando il cholera, scoppiato nel 1837, arrestò ogni ben cominciato lavoro, e spense l'egregio ispettor generale Vincenzo de Tommaso, uomo rispettabile pel suo sapere, venerando per l'interezza della sua morale, adatto per l'attività del suo zelo a disimpegnare la difficile missione.

Postisi a reggere la grand'impresa altri uomini, distrussero, com'è costume di tutti gl'inesperti, il già fatto; ed altri metodi approvandosi nel 1838, e solo variandosi opportunamente il decennio dal 1820 al 1830 pel rusticano, fu mestieri ricominciare l' opera:-ma con avversa fortuna. Dapoichè moltiplicaronsi a dismisura le spese, le difficoltà si accrebbero, anzi si centuplicarono, gli operatori or balestrati dai superiori, ora nou sorvegliati, e quasi sempre mal diretti non condussero a buon termine alcuna rettifica.

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Tanto e si grave scompiglio non poteva rimanere inosservato dal vigile Governo ; — e quindi a metter argine agli errori e a raddrizzar l'impresa pur troppo colossale (chè colossale operazione è da stimarsi quella di un catasto generale perchè costosissima, difficilissima, e riputata forse anco impossibile dal celebre Coquelin), fu chiamato in attività negli ultimi mesi del 1839 il Consiglio delle Contribuzioni dirette, cui oltre ai doveri di legge fu aggiunto l'incarico di sorvegliar le spese catastali, di rassettar con sollecitudine ed avvedutezza il personale del ramo, di sopravegliare alle operazioni, di spingere i lavori al più presto, e di portare il massimo risparmio alle spese che furon chiamate esorbitanti.

Intese energicamente il Consiglio ai suoi doveri, e il lavoro dei catasti riprese la sua importanza, le rettifiche si cominciarono davvero, gli operatori si scossero, gl'intoppi mano a mano dileguaronsi, moltissime modifiche s'introdussero, che regolato avessero ed abbreviato i lavori, e cardinali proposizioni si misero in campo da meritare seria discussione.

1842 e nuovi ordinamenti, che ora eseguiti, ora attraversati, condusser le cose in modo, che in dicembre 1847 poche rettifiche s'erano appena compiute, delle molte che far si doveano, e pochi catasti si cran messi in riscossione.

Sopravvennero i disturbi politici del 1848, che dispersero molte rettifiche e molti catastie manomesse le Direzioni, e le carte degli agenti finanzieri, passò ben lunga pezza senza potersene riordinare il servizio.

Ricomposte le cose, per poco tempo occupossene il Consiglio delle Contribuzioni dirette; e indi a poco surse una special Delegazione alla immediazione del Ministero, la quale ebbe l'incarico di dirigere, ed esaminare i lavori, e compilar sulle rettifiche i catasti, che col cader del 1853 furou del tutto compiuti.

Di grande momento son da stimarsi i risultamenti economico-statistici, che da essi ritraggonsi. E in occasione che tutti i lavori officiali son passati sotto i miei occhi, ho creduto profittare dell'opportunità per riunirli: ciò che in seguito ognun s'avvede sarebbe stato difficile per non dir impossibile. Essi riescon proficui sotto tutti i riguardi, e gran lume apprestano a' nostri studi economici ed agrari, ed alla storia nostra finanziera. Notizie che indarno si cercherebbero altrove, nè potrebbersi per certo rinvenire più esatte;-e di cui la riunione è riuscita di gravissimo stento, come ben di leggieri argomenteranno coloro che prendono cura e diletto di siffatti interessanti studi, che conducono le menti nei campi della verità ove ogni crrore anco attorniato da qualunque siesi prestigio si dilegua.

Questi dati per quanto riguarda la estensione, non ora solamente, ma in ogni tempo saranno da riputarsi come i più prossimi al vero, ed i più accertati coi modi legali; sino a che non si darà opera a procurarci i dati matematici:—ad attingere i quali, quando che sia, richiederassi non breve tempo nè lieve spesa. Imperciocchè allora sarà mestieri ricorrere alla misura generale dei terreni tutti colle norme dettate dall'agrimensura, il cui primo travaglio matematico è poggiato sulla triangolazione, che è il complesso delle lunghe e complicate trigonometriche operazioni necessarie ed indispensabili all'uopo, per le quali richiedonsi molti e diligentissimi geometri.

presso a poco ha potuto valutarsi infra il periodo a noi più prossimo. Ma nessuno sconosce che la medesima di periodo in periodo si muta, varia e si trasforma in modo che per seguirla fa mestieri di riforma a non lunghi intervalli. Ciò che fa supporre ad alcuni economisti esser miglior consiglio dar un'altra base, che non sia quella della rendita dei fondi, all'imposta fondiaria.

Sarà certamente un grandissimo servigio reso alla pubblica economia laver potuto per prima volta sopra i dati che possonsi ritenere per i più approssimati al vero, conoscere riunita e sminuzzata l'interessante parte statistica della nostra agricoltura. Per comune, per distretto, per provincia, e riunita poi per tutta la superficie dell'Isola, si è ricavata la quantità speciale delle diverse culture, che non s'era mai con precisione conosciuta, e che sarà riputata importantissima. Nè meno importante sarà stimata, mi credo, la conoscenza del valor annuo approssimativo delle nostre terre, delle nostre case, e delle fabbriche nostre, e quante di esse ne possegga lo stato, quante i comuni, quante i corpi morali, quante insomma i particolari individui. Sarà un servigio reso allo stato, che invece di semplici congetture, ha i dati di fatto del valore del territorio nazionale, ha una guida probabilmente esatta, circa la vera fortuna del popolo, e come la stessa sia suddivisa fra gl'individui, e quale sia lo stato più prossimo al vero dei nostri agricoli prodotti, e di quello delle nostre industrie e delle nostre manifatture.

Perchè poi si abbia completa la storia dei nostri catasti ho stimato pregio dell'opera l'aggiungervi nello stesso modo statistico tutte le notizie che di maggior momento son da ritenersi, e che riguardano la durata, le spese, e le speciali circostanze che avran potuto accompagnarle.

Il muto linguaggio delle cifre è sempre un linguaggio della maggior eloquenza, che fa superare spesse volte certi ostacoli cui solo la loro

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