Alla ricerca di Giacomo LeopardiOfficina poligrafica romana, 1901 - 153 sayfa |
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Sayfa 106 - Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura.
Sayfa 55 - Uno de' maggiori frutti che io mi propongo e spero da' miei versi, è che essi riscaldino la mia vecchiezza col calore della mia gioventù; è di assaporarli in quella età, e provar qualche reliquia de...
Sayfa 106 - Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m
Sayfa 39 - Nasce l'uomo a fatica, Ed è rischio di morte il nascimento. Prova pena e tormento Per prima cosa; e in sul principio stesso La madre e il genitore II prende a consolar dell'esser nato.
Sayfa 17 - Io sto qui, deriso, sputacchiato, preso a calci da tutti, menando l'intera vita in una stanza, in maniera che, se vi penso, mi fa raccapricciare. E tuttavia m'avvezzo a ridere, e ci riesco. E nessuno trionferà di me, finché non potrà spargermi per la campagna, e divertirsi a far volar la mia cenere in aria.
Sayfa 58 - E mi sono, rovinato infelicemente e senza rimedio per tutta la vita, e rendutomi l'aspetto miserabile, e dispregevolissima tutta quella gran parte dell'uomo, che è la sola a cui guardino i più : e coi più bisogna conversare in questo mondo...
Sayfa 39 - Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno appare in vista, a salutar m'affaccio, e l'antica natura onnipossente, che mi fece all'affanno. A te la speme nego, mi disse, anche la speme; e d'altro non brillin gli occhi tuoi se non di pianto. Questo dì fu solenne: or da...
Sayfa 105 - L'INFINITO Caro luogo a me sempre fosti benché ermo e solitario, e questo verde lauro che gran parte cuopre dell'orizzonte allo sguardo mio. Lunge spingendosi l'occhio gli si apre dinanzi interminato spazio vasto orizzonte, per cui si perde l'animo mio e nel silenzio infinito delle cose e nell'amica quiete par che si riposi se pur spaura.
Sayfa 67 - Vogliono che l'uomo per natura sia più sociale di tutti gli altri viventi. Io dico che lo è men di tutti, perché avendo più vitalità, ha più amor proprio, e quindi necessariamente ciascun individuo umano ha più odio verso gli altri individui sì della sua specie sì dell'altre...
Sayfa 106 - ... esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare.