Sayfadaki görseller
PDF
ePub
[blocks in formation]

L'amor del bene, scemo Di suo dover. Purg. xvii. 85. Ratto, ratto, che il tempo non si perda Per poco amor, gridavan gli altri appresso; Chè studio di ben far grazia rinverda.

Terminare.

Or qui alla quistion prima s'appunta

La mia risposta. (ha il suo termine)

Purg. xvi. 103.

Da questo cielo, in cui l'ombra s'appunta

Che il vostro mondo face,

Poi che tacendo si mostrò spedita

L'anima santa di metter la trama

Par. vi. 28.

Par. ix. 118.

In quella tela ch'io le porsi l'ordita.

Non venni prima all'ultima parola.

Par. xvII. 100.

Par. XXI. 79.

(terminò favellare di cose di cui avea qualche notizia)

(non terminai di parlare)

Posto avea fine al suo ragionamento.

(Posto avea fine la Lauretta al suo ragionamento.
Così la circulata melodia

Si sigillava.

Anzi che il militar gli sia prescritto.

Purg. xvi. 1.

Boc. Gior. vu. 5 .}

Par. XXIII. 109.

Par. xxv. 57; xxi. 103; xxiv. 6.
Par. xxII, 117.

Liberi dal salire. (terminato il salire)
Le vostre cose tutte hanno lor morte.
Muore il lembo.

Par. XVI. 79.

Purg. vii. 72.

Di suo corso a'riva.

Ma poi che il gratular si fu assolto. Par. xxv. 25. Petrarca, Canz. III. 1. E perchè 'l mio martir non giunga a riva. Per dare al giorno terminato, e all'ora Ch'era prefissa alla battaglia, capo.

Son. 113.

Ariosto, XXXVш. 76.

Fissare porre il termine.

Pongono il segno.

Par. xxv. 89.

Termine, Confine.

Par. VI. 5.

Nell' estremo d'Europa.

Faran che 'l generoso entro ai divieti D'Abila angusti l'alta mente acqueti.

La gran secca.

La comune madre.

[ocr errors]

Terra.

Tasso, xv. 31.

Inf. xxxiv. 113.
Purg. xi. 63.

(Magna parens. Ov. Met. 1. 12 - Parens magna frugum. Virg. Geor. 11. 173 Gran madre antica. Petrarca, Trionfo Morte. 1. 89 - Antiqua madre. Ar, 11. 33 - Nutrice antiqua. xvi. 129; xxxI. 50 - Gran madre. Tasso, IX. 62 - La grande Comune madre. xv. 28,)

Col viso ritornai per tutte quante (Tasso, xiv. 2.)

Le sette spere, e vidi questo globo

Tal, ch' io sorrisi del suo vil sembiante.

Par. XXII. 133.

[blocks in formation]

Piacciavi porre giù l'odio e lo sdegno. Pet. Canz.iv. 7. p.4. Lo qual per mezzo questa oscura valle,

Onde piangiamo il nostro e l'altrui torto. Canz. 1. 1. p. 4.
Onde al suo regno di quaggiù si varca. Canz. 1. 1. p. 4.
China (poi disse, e gli additò la terra)

Gli occhi a ciò che quel globo ultimo serra.
Quanto è vil la cagion ch' alla virtude
Umana è colà giù premio e contrasto !
In che picciolo cerchio, e fra che nude
Solitudini è stretto il vostro fasto!

E lui, ch' or ocean chiamate, or vasto,
Nulla eguale a tai nomi ha in se di magno,
Ma è bassa palude e breve stagno.

Così l'un disse; e l'altro in giuso i lumi
Volse, quasi sdegnando, e ne sorrise;
Chè vide un punto sol mar, terre e fiumi,
Che qui paion distinti in tante guise:
Ed ammirò che pur all'ombre, ai fumi
La nostra folle umanità s' affisse,
Servo imperio cercando e muta fama,
Ne miri il ciel, ch'a se n'invita e chiama.

Terra centro.

E mentre ch' andavam in ver lo mezzo, Al quale ogni gravezza si rauna.

Onde nel cerchio minore, ov'è 'l punto Dell' Universo, in su che Dite siede.

Colui, che tu vedesti

Da tutti i pesi del mondo costretto.

Tu passasti il punto

Al qual si traggon d'ogni parte i pesi.

XIV. 9. 10, 11.

Inf. xxxii. 73.

Inf. XI. 64.

Par. XXIX. 56.

Inf. xxxiv. 110.

(In questa sublime immagine non ti par egli proprio vedere da tutta la terrestre circonferenza i corpi tutti a linea retta potentemente tirati verso quel punto? Monti.)

Terra termini — V. Orto ed Occaso (p. 538.)

Dei due miglior guerrier lode lor danno,

Che sien tra quanto il mar sua braccia estende. Ar. xix.98. Se di pietade S'avesse, donna, qui notizia ancora, Come se n'ha per tutt' altre contrade,

Dovunque il vago sol luce e colora.

xx: 40.

[blocks in formation]

Beni ed affetti terreni.

Or puoi, figliuol, veder la corta buffa De' ben, che son commessi alla Fortuna, Per che l'umana gente si rabbuffa.

Splendor mondani.

E volse i passi suoi per via non vera,
Immagini di ben seguendo false,
Che nulla promission rendono intera.

Nè l'impetrare spirazion mi valse,
Con le quali e in sogno ed altrimenti
Lo rivocai; sì poco a lui ne calse.

Tanto giù cadde, che tutti argomenti

Alla salute sua eran già corti,

Fuor che mostrargli le perdute genti.

Il mar dell' amor torto. Par. xxvi. 62

Purg. x. 2

Inf. vii. 61.
Inf. vii. 78.

Purg. xxx. 130.
Il malo amor.

Il mondo errante. Par. xx. 69 - Amor, che

al mal si torce. Purg. xvII. 100.

Le presenti cose

Col falso lor piacer volser miei passi.

Purg. XXXI. 34.

Qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio?

Ben ti dovevi per lo primo strale

Delle cose fallaci, levar suso

Diretr'a me che non era più tale.

Non ti dovea gravar le penne in giuso,

Od aspettar più colpi, o pargoletta,

O altra vanità con sì brev' uso.

Purg. XXXI. 53.

O insensata cura deʼmortali, (Cura sinistra. Par. x11. 129.)

Quanto son difettivi sillogismi

Quei che ti fanno in basso batter l'ali!

Chi dietro a iura, e chi ad aforismi
Sen giva, e chi seguendo sacerdozio,
E chi regnar per forza o per sofismi,

E chi rubare, e chi civil negozio,
Chi, nel diletto della carne involto,
S'affaticava, e chi si dava all' ozio.

Con la predetta conoscenza viva, Tratto m'hanno del mar dell'amor torto,

Par. xi. 1.

L'occhio nostro non s'aderse

In alto, fisso alle cose terrene.

Cosa bella mortal passa e non dura.

Purg. xix. 118.
Petr. Son. 190.

Ahi null'altro che pianto al mondo dura! Canz. m. 6. p. 2.

Quel falso dolce fuggitivo

Che 'l mondo traditor può dare altrui.

Quant' era meglio alzar da terra l'ali;

E le cose mortali...

Librar con giusta lance.

Terra fertile, sterile.

Ma tanto più maligno e più silvestro
Si fa il terren col mal seme, e non colto,
Quant'egli ha più del buon vigor terrestro.

Vivace terra. Buone bobolce.

Render solea quel... a... Fertilemente.

Canz. XVII. 2.

Canz. vi. 4. p. 2.

Purg. xxx. 118. Purg. XXXII. 137. Par. xxii. 132.

Par. XXI. 118.

Landa, Che dal suo letto ogni pianta rimuove. Inf. xiv. 8.

Frutto... di là non si schianta.

La terra... concepe e figlia.

E tosto s'avvedrà della ricolta Della mala cultura, quando il loglio Si lagnerà che l'arca gli sia tolta.

Terremoto.

Non fu tremoto già tanto rubesto, Che scotesse una torre così forte.

Purg. xxvIII. 120. Purg. xxviii. 113.

Par. XII. 118.

Inf. xxxi. 106.

La buia campagna Tremò sì forte, che dello spavento

La mente di sudore ancor mi bagna.

La terra lagrimosa diede vento,

[blocks in formation]

Pur mo. Purg. x1. 68 - Testeso. Purg. xxi. 113- Par. XIX. 7- Pur testè fatta. Purg. xxix. 26; Purg. xxxii. 2.

Testicoli.

Ov'è più bello

« ÖncekiDevam »