Sayfadaki görseller
PDF
ePub

ma nacquero Bernardo, che fu notajo e cancelliere del capitolo in Verona; Dante secondo, che fu giudice, e le tre fi. glie Alligeria, Gemma e Lucia, morte monache in s. Michele in campagna. Di Dante secondo, dice l'Aretino, nacque Lionardo; nè è molto tempo che venne a Firenze con altri giovani veronesi, bene in punto e onoratamente; e me venne a visitare come amico della memoria del suo proavo. Di Lionardo nacque il secondo Piero al quale Mario Filelfo intitolò la vita del divino antenato. Piero secondo fu padre del terzo Dante,

per troppa esagerazione rettorica o per poco avvertire tutte quante le parole di Dante, cadde alle volte, non fanno ch'ei perda il grado d'autore sicuro, ogni qual volta racconta fatti uditi da testimoni viventi, o ch'ei nomina. Da ciò ch'ei riporta di avere saputo nella città dove il Poeta morì, è manifesto ch'ei ne scrisse la Vita dopo la gita ch'ei fece nel 1350, in Romagna. Poi nel commento di mezzo la prima cantica, scritto venti e più anni dopo, non solo non si disdice, ma aggiunge più circostanze a que' fatti, e più nomi di Fiorentini, suoi coetanei: e narravale dalla cattedra in una Chiesa. E, benchè altri presuma altrimenti, era nato d'altissimo cuore: onde credo che l' indole insieme, e la dignità della vecchiaja, e l'obbligo ch'egli erasi assunto di ammaestrare la gioventù, lo avrebbero preservato dalla tentazione di pascerla di romanzi.

FOSCOLO

"

[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]

ma

e di quel messer Jacopo, che, al dire del suo contemporaneo Vellutello, non mai volle tor donna. Dante terzo risiedette lungamente in Ravenna. Il Landino nel commento all'Inf. C. XXVII. 31 così scrive:,, Guido Novello da Po» lenta, uomo circospetto ed eloquente, ebbe il nostro poeta in somma vene„razione in vita, ed in morte magnificamente l'onorò. Nè dimenticò i fi» gliuoli dopo la morte di Dante, ,, conservolli ne' beni donati al padre; ed ivi è rimasa la sua successione : ed oggi è in Ravenna Dante figliuolo disceso da Dante, uomo molto letterato ed eloquente, e degno di tal ,, sangue, il quale meritamente si dovrebbe rivocare nella sua antica patria e nostra repubblica. Il corpo del " poeta giace onoratamente in Ravenna: ed è giudicio d'ogni savio e let,, terato uomo che il popolo fiorentino dovrebbe ridurlo nella patria, ed onorarlo di sepoltura degna di tal poeIn effetto nel 1495 fu per decreto del consiglio degli ottanta di Firenze invitato Dante terzo a ripatriare, con offerta di restituirgli tutto quello che de'suoi antichi si poteva. Ciò che dice l'Aretino di Francesco, fratello di

[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]

"

[ocr errors]
[ocr errors]

ta.

[ocr errors]

Dante, e de' beni da loro posseduti, è confermato da vari spogli di strumenti spettanti a'fratelli, figliuoli e altri congiunti e consorti di Dante, da' quali si rileva che detto Francesco fratello, e Pietro e Jacopo, figliuoli di Dante, divisero i beni nel 1332: e i beni erano i seguenti. Un podere con case poste nel popolo di s. Marco di Mugnone in Camerata. Un appezzamento di terra in Firenze nel popolo di s. Ambrogio. Una casa in Firenze nel popolo di s. Martino del vescovo. Un casolare nel popolo di s. Ambrogio. Un podere nel po polo di s. Miniato a Pagnolla nel contado fiorentino, luogo detto le Radola (s. Miniato a Pagnolla è nella Potesteria del Ponte a Sieve.) Più appezzamenti di terra posti intorno a detto podere. Dante terzo non curò di accogliere la riferita patria invitazione, avendo amato meglio lo stabilirsi in Verona. Allora i nemici che Giulio II aveva suscitati ai Veneziani presero questa città; e i barbari Landsknecht la saccheggiarono tre volte in una settimana. Potè appena l'illustre nepote del profugo vate salvar la vita colla fuga: ricoverossi con la moglie e coi figliuoli, Lodovico, Francesco e Piero, in Mantova,

e qui diede misera fine a'non lieti suoi giorni. Gregorio Giraldi, e Pierio Valeriano fecero molta lode di alcune sue poesie volgari e latine. Scipione Maffei reca di lui epistole ed elegie in lode di Laura Brenzona Schioppa, della quale fu caldo amante. Lodovico, buon giureconsulto, fu vicario de'mercanti, dignità primaria in Verona, ed ambasciatore a Venezia: da Leonora sua moglie, figliuola del conte Antonio Bevilacqua, non ebbe prole. Francesco, venuto in sommo pregio per singolari virtù, mancò pur esso senza figli. Piero fu erudito assai di letterarie discipline, e vien detto Pietro Aligero nel codice Mediceo, in cui trovasi la vita del poeta compos sta da Mario Filelfo (1) ebb' egli da

(1) La genealogia degli Alighieri fu storicamente avverata da molti, e sta così. — Dante

Dante II Leonardo

te III

-

Pietro III

Pietro II

Pietro

Dan

morto a mezzo il secolo XVI All'ultimo Pietro, il Vellutello professavasi debitore d'alcune notizie ignote sino a quei tempi. Mario Filelfo nel secolo antecedente aveva conver sato familiarmente con Pietro II. Il Boccaccio parlò, tra gli altri, con un nipote, di sorella, di Dante, uomo idiota, ma di assai buon sentimento naturale... e maravigliosamente nelle lincature del viso somiglio Dante; ed ancora nella statura della persona (Comm. alla Commed. V. p. 67 j· FOSCOLO

Teodora Frisoni sua moglie una sola figliuola, per nome Ginevra, la quale si uni in matrimonio col conte Marcantonio Serego. Così quel sangue immortale si trasfuse e tuttora si mantiene a gloria della città che fu il primo rifugio del divino antenato, nella preclara famiglia Serego Alighieri.

FINE

« ÖncekiDevam »