Qu CAPITOLO XLIII. Sopra la disposizione della Fortezza . uando ne' casi gravi Del nostro animo è scudo A sostenere i colpi Che talor se ne muore Tutto il sangue ha ritorno Per troppo pensier porto insieme M E quindi il cuore sfoga, E talora ne affoga Per lo calor soperchio Che intorno gli fa cerchio O convien che apostemi Se l'umidor non gemi Così soperchio d'ira E d' allegrezza tira Dietro all' effetto il sangue, Per cui natura langue Quando sua facultade Si stringe a 'stremitade Però questa virtute Di Fortezza è salute A confortar la mente Onde vita acconsente Cacciando sempre via Dal cuor malinconia . Per cui veggiamo i Santi Famosi tutti quanti Di gloriosa sorte Perocchè nella morte Fortezza si raccolse Sicchè niuno si volse Col suo fermo desio Da quel pensier di Dio Che concede ogni grazia A colui, che si spazia Nella superna altezza Con virtù di Fortezza. པོ་ க CAPITOLÓ XLIV. Sopra la disposizione della Temperanza . In ogni umano effetto Igualmente è difetto Il troppo e il poco oprare Nel cui mezzo ha sua stanza Virtù di Temperanza Sanza la qual giammai Da quelle 'stremitadi E siccome il calore L'un dall' altro contiene Il Marzo sù l'accresce E al Settembre riesce Per guaime sull' erba Fuor della terra acerba La cui ragion sì tole Da temperato sole E intorno alla memoria La spiritual gloria Si disegna per cerchio Ai chierici per merchio In cui tal tonditura Temperanza figura E così il mezzo prese La Deità che scese In terra per salvarci Quanto le piacque farci, Poscia prese la morte Nel mezzo della sorte CAPITOLO XLV. Sopra il reggimento di Santa Chiesa Cattolica. Santa Chiesa ci regge Con decretali e legge Di e notte fa preghi Con divozione espressa Con quella propria carne Fa per compartimento Africa, Asia, ed Europa Per lo qual ministerio Si concede all' Imperio La palla in man per norma Come Vicario e lume |