INDICE A due signor non può durare un regno. A San Giovanni a Monte, mia Canzone. Bon servo a suo signor porta leanza . Ch'i' core avessi mi potea laudare 347 che lungamente sta in prigione. Credo nullo saggio a visione Da poi ch' io ho perduto ogni speranza Fera cagione e dura Giorno nè notte non fino pensando In decima e terza ha lo cominciare veggio 425 346 La bella aurora nel mio orizonte La foga di quell' arco, Lontana dimoranza. Nessun Pianeto dovería parere O Citerea Iddea pia e leggiadra O fortuna, che tutto 'l mondo guidi. Per fuggir riprensione Per gir verso la spera la Fenice Per tanto pianger, che i miei occhi fanno. 371 Poi a natura umana Poi che fallita m' è vostra piacenza Qualunque vuol saper fare un sonetto. Salva sua reverenzia 387 374 .371 353 .356 da cui procede ben e male Tanta bona allegrezza al cor mi tiene Tanta è l'angoscia, che nel cor mi trovo. 370 Vertate morte vino ira ed amore Vertù di piene aver d' auro ricchezze |