Ch'i' medesmo non so quel ch' io mi voglio, Incolpa Amore delle miserie in cui è avvolto senza speranza di uscirne. Amor m'ha posto come segno a strale, Contra cui non mi val tempo, nè loco; E'l desir foco; e 'nsieme con quest' arme Col dolce spirto, ond' io non posso aitarme, Verso 5. Son. Son divenuto. 4.Mercè chiamando. A forza d'implorar pietà. E voi non cale. Ea voi non ne cale. E voi non ve ne date pensiero. Voi qui, come in altri luoghi degli antichi, è terzo caso.-8. Son tale. Sono nello stato che io dico.-10. Insieme. A un tempo.41. Mi punge. Cioè colle saette, che sono i pensieri. Mabbaglia. Col sole, ch' è il vostro viso. Mi distrugge. Col fuoco, ch'è il desiderio.. 13. Spirlo. Fiato. Onde. Da cui. Contro a cui. Aitarme. Aiutarmi.-14. L'aura. Allude al nome di Laura. Innanzi a cui mia vita fugge. Cioè, che mi riduce all' estremo, in pericolo della vita; che mi uccide. SONETTO XC. Richiama Laura a veder la crudele agitazione in cui essa sola lo ha posto. E temo e spero, ed ardo, e son un ghiaccio; E non m' ancide Amor e non mi sferra, Ed ho in odio me stesso ed amo altrui : Egualmente mi spiace morte e vita. In questo stato son, Donna, per vui. Verso 4. Tutto'l mondo abbraccio. Colle mie speranze smisurate e folli. 5. Tal m' ha in prigion che. Mi ha in prigione una tale 6. Per suo. Come suo. Ri che. -- ten. Ritiene. - 7. Ancide. Uccide. Sferra. Scatena. 10. Cheggio. Chiedo.-11. Altrui. Cioè Laura. 14. Per vui. Per voi. Cioè, per cagion vostra. CANZONE XIV. Dimostra che l'infelicità del suo stato è una cosa straordinaria e nova. Qual più diversa e nova Cosa fu mai in qualche stranio-clima, Quella, se ben si stima, Più mi rassembra; a tal son giunto, Amore. E cosi torna al suo stato di prima; Verso 1.Qual. Qualunque.Diversa e nova. Straordinaria e mirabile.-2. Stranio. Straniero. Forestiero.-3.Se ben si slima. Se rettamente si giudica. - 4. Mi rassembra. Mi si assomiglia. A tal son giunto. In tale stato sono ridotto. 5. Colå donde nasce il sole. Cioè, nelle parti d'oriente. Ven sta per viene, fore per fuori.-6. Un augel. Cioè la fenice. Senza consorte. Senz'altro augello della sua specie. Senza ma 15 rito o moglie. 9-12. Così la mia passione amorosa è unica al mondo; e di sulla cima de' suoi pensieri alti, cioè nobilissimi, ovvero, che mirano ad un sublime oggetto,cioè ad ottener l'animo di Laura, essa mia passione,come la fenice dalla cima della sua pira,si volge al sole, cioè a Laura,e come la fenice medesimamente si disfà e consuma.-15. Con la fenice a prova. A gara colla fenice. Cioè non meno lungamente che la fenice. Una pietra è si ardila La per l'indico mar, che da natura Dal legno in guisa che i navigi affonde. D'amaro pianto; che quel bello scoglio Condotta ov' affondar conven mia vita: (Furando 'l cor, che fu già cosa dura, E me tenne un, ch' or son diviso e sparso) Carne che ferro. O cruda mia ventura! Verso 1. Una pietra è. Trovasi una pietra. Intende della calamita. - 2. Da natura. Per sua natura.-4. 1 navigi. Lenavi. Affonde. Affondi. Mandi a fondo -5. Questo prov'io. Il simile | provo io. Il simile accade a me. - 6. Quel bello scoglio. Cioè Laura. 8. Ridotta la mia vita in termine che le conviene affondare, cioè andare a fondo. - 9-13. Per tal modo un sasso più scarso a trar carne che ferro, cioè avido di trar carne in vece di ferro, Nell' estremo occidente 5 10 15 solito di trarre a sè non ferro ma car- Una fera è soave e quela tanto, E doglia e morte dentro agli occhi porta : Molto convene accorta Esser qual vista mai ver lei si giri: Pur che gli occhi non miri, L'altro puossi veder securamente. Ma io, incauto, dolente, Corro sempre al mio male; e so ben quanto 10 N'ho sofferto e n'aspetto; ma l' ingordo Voler, ch'è cieco e sordo, Si mi trasporta, che 'l bel viso santo E gli occhi vaghi, fien cagion ch'io pera, Di questa fera angelica, innocente. Verso 2. Una fera è. Trovasi una fera. Cioè la catopleba, animale che fu detto essere in Etiopia, e cadere immantinente morto chiunque lo vegga negli occhi.-5-6. Molto convene accorta Esser. Conviene che sia molto accorta. Cioè debbe aver molto riguardo. Qual Qualunque.-8. L'altro. Il resto del Surge nel mezzogiorno 15 corpo della fiera.-9. Dolente. Miser o. -10. Al mio male. Vuol dir gli occhi e il viso di Laura. Quanto. Ciò che.44. Ingordo. Avido.-12. Voler. Appetito. 13. Si mi trasporta, che. Mi trasporta in guisa, che.-14. Fien. Saranno.-15. Di. Si riferisce al bel viso santo e agli occhi vaghi. Una fontana, e tien nome del Sole; Bollir le notti, e 'n sul giorno esser fredda ; E tanto si raffredda Quanto 'l Sol monta, e quanto è più da presso. Cosi avven a me stesso, Che son fonte di lagrime e soggiorno: Quando 'l bel lume adorno, Ch'è 'l mio Sol, s'allontana, e triste e sole Son le mie luci, e notte oscura è loro ; E i rai veggio apparir del vivo Sole, Un'altra fonte ha Epiro 10 15 -9-10. Il bel lume adorno, Ch'è 'l Di cui si scrive ch' essendo fredda ella, Accende, e spegne qual trovasse accesa. L'anima mia, ch' offesa Ancor non era d'amoroso foco, Appressandosi un poco A quella fredda ch' io sempre sospiro, Arse tutta; e martiro Simil giammai nè Sol vide nè stella; Ch'un cor di marmo a pietà mosso avrebbe: Rispensela virtù gelata e bella. Cosi più volte ha 'l cor racceso e spento: Verso 4. Qual. Cioè, ogni facella che. Accusativo.-8. A quella fredda. Cioè a Laura. Che. Per la quale. 9-10. Martiro Simil. Accusativo. 12-15. Poichè colei l'ebbe accesa, una Fuor tutt'i nostri lidi, 10 15 virtù gelata e bella, cioè la castità di colei medesima, la tornò a spegnere.14. Ha. Cioè quella fredda, che è Laura. Il cor racceso e spento. Racceso e spento il mio cuore. Nell' isole famose di Fortuna, Bee, mor ridendo; e chi dell' altra, scampa. Simil fortuna stampa Mia vita, che morir poria ridendo Del gran piacer ch' io prendo, 5 Se nol temprassen dolorosi stridi. Amor, ch' ancor mi guidi Pur all'ombra di fama occulta e bruna, Veggiam quando col Tauro il Sol s'aduna. Verso 1. Fuor. Fuori di. Lontano 8. Se il dolore che io provo altresì per le stesse cagioni, non temperasse questo piacere. 9-10. Amore, che insino a qui non mi guidi se non dietro all'ombra di una fama incerta e oscura. Cioè, che insino a qui m' hai fatto ra 10 15 gionar solamente di cose lontane, dove io non ho seguitato altro che semplici voci e relazioni incerte. Così spiego io questo luogo, diversamente da tutti gli altri interpreti. Pur qui vale solamente.-11-13. Poichè tu mi meni pur dietro alle cose lontane e conosciute solo per fama, taceremo dunque di questa fonte della Sorga, presso la quale io mi trovo, e che noi veggiamo coi nostri occhi essere piena e copiosa d'acqua in ogni tempo, ma più copiosa e piena quando il sole si congiunge al segno del toro, cioè nel mese di aprile. 14. D'ogni tempo. In ogni tempo. |