15. Nel tempo che Madonna vidi. Cioè nel mese di aprile, o nel tempo della Chi spiasse, Canzone, primavera,quando io vidi Laura la prima volta. Quel ch'i' fo, tu puoi dir: Sott' un gran sasso V'è, se no Amor, che mai nol lascia un passo, Verso 1. Chi. Se alcuno. Spiasse. Ricercasse.-2. Quel ch'i' fo. Che cosa io faccia.-3. In una chiusa valle.Cioè in Valchiusa.-4. Scorga. Vegga. 5 5. Se no. Se non.-6. L'immagine.Che esso porta scolpita nell'animo.-7.Che. Perocchè. Per se. Quanto è in lui. Tutt'altre persone. Ogni altra persona. SONETTO XCI. Non ha coraggio di dirle: Io ti amo; e però conchiude di amarla in silenzio. Amor, che nel pensier mio vive e regna, Ivi si loca ed ivi pon sua insegna. E vuol che 'l gran desio, l'accesa spene, Se non star seco infin all' ora estrema? Verso 2. Seggio. Sede. Maggior. Principale. Tene. Tiene.-3-4. Cioè, alcune volte fornitosi di coraggio, si ardisce a dar segno di sè nel mio viso, e apparisce di fuori. Vene sta per viene; si loca vale si colloca, si alluoga, si accampa. 5. Quella che in un medesimo tempo c'insegna ad amare e a sopportare in pace le pene dell'amore. Vuole intender Laura.-6. Il gran desio, l'accesa spene. Accusativi. 7. Affrene. Affreni.-8. Nostro. Cioè, d'Amore e mio. - 9. Paventoso. Pauroso. Spaventato.-10. Lassando ogni sua impresa. Cioè, ritirandosi dalla intrapresa di scoprirsi e manifestarsi a Laura.-12. Temendo il mio Signo re. Poichè anco il Signor mio, cioè Amore, è impaurito e teme.-43. Star seco. Stare con esso mio Signore. Cioè perseverar di amare.-14. Che. Peroc chè. Bel fin fa. Fa bella fine. SONETTO XCII. Paragona se stesso alla farfalla, che, volando negli occhi altrui, trova la morte. Come talora al caldo tempo sole Semplicetta farfalla al lume avvezza Volar negli occhi altrui per sua vaghezza, Degli occhi onde mi ven tanta dolcezza, E veggo ben quant' elli ha schivo m'hanno; L Ch'i' piango l' altrui noia e no 'l mio danno; Verso 1. Al. Nel. Sole. Suole.. 3. Per sua vaghezza. Cioè, invaghita del lucido di essi occhi. 4. Avven. Avviene. More. È uccisa. Altri. Cioè la a persona alla quale ella era volata negli occhi.-6. Degli occhi. Cioè degli occhi di Laura. Ven. Viene. -7. Il fren. Accusativo. Non prezza. Disprezza. Non cura. — 8. E l'intelletto è vinto dall'appetito.-9. Elli. Essi. Cioè gli occhi di Laura. A schivo. A schifo. A noia. In fastidio.-14. Che. Perocchè. Vertù. Virtù. Forza. Non può. Non vale. Non è bastante. Non può reggere.12. Si. Tanto. Si riferisce a soavemente.- 43. L'altrui noia. Cioè, la noia che io do a Laura con questo mio correr sempre a mirarla. No'l mio.Non il mio. SESTINA V. Narra la storia fedele del suo amore, e dice esser ben tempo di darsi a Dio. Alla dolce ombra delle belle frondi Corsi fuggendo un dispietato lume Verso 1. Delle belle frondi. Cioè, delle frondi d'un lauro; sotto l'allegoria del quale in tutta questa Sestina, come altrove, è significata Laura. -2-3. Fuggendo un dispietato lume Che 'nfin quaggiù m'ardea dal terzo cielo. Vuol dire: spinto ad amare dai crudeli influssi del pianeta del terzo cielo, cioè del pianeta di Venere. 4-6. Accenna la stagione della primavera, la quale fu il tempo che il Poeta corse la prima volta all' ombra del lauro, cioè s'innamorò di Laura. Non vide il mondo si leggiadri rami Verso 4. Dell'ardente lume. Di quello del pianeta di Venere.-5. Volsi. Volli. Un lauro mi difese allor dal cielo ; Onde più volte, vago de' bei rami, Da poi son gito per selve e per poggi: Nè giammai ritrovai tronco nè frondi Tanto onorate dal superno lume, Che non cangiasser qualitate a tempo. Verso 1. Dal cielo. Cioè dalla stella di Venere. 2. Vago de' bei rami. Desideroso di piante simili a quella.4-6. Vuol dire che mai non trovò donna le cui qualità e condizio sero, ni col variar dei tempi non si cangias- Però più fermo ogni or di tempo in tempo Verso 1.Più fermo ogni or di tempo in tempo. Con animo, nel progresso del tempo, ogni di più costante e deliberato. Ogni or vale ognora.-2.Seguendo ove. Andando colà dove. 3.Scorto.Guidato. D'un. Da un, Soave Selve, sassi, campagne, fiumi e poggi, Verso 3. Cheggio, Chiedo. A quesle frondi. A questo lauro. 4. Se poscia, dopo molti anni.-5. Fuggir disposi. Mi risolvetti a fuggire. Gľ'in vescati rami. I suoi rami invischiati, cioè intrisi di vischio. 6. Di veder lume. Cioè a conoscere il vero, a ravvedermi. Tanto mi piacque prima il dolce lume, Ch'i' passai con diletto assai gran poggi Per poter appressar gli amati rami : Ora la vita breve e 'l loco e 'l tempo Mostranmi altro sentier di gir al cielo, E di far frutto, non pur fiori e frondi. Verso. Il dolce lume. Degli 2. Cioè sostenni con piacere molto grandi travagli. 3. Appressar gli. Appressarmi agli. -4. E'l loco e'l tempo. In cui mi occhi di Laura. trovo. Forse era nella settimana santa o altri giorni sacri. O vuole intendere della sua età provetta. 6. E di far frutti, e non fiori e frondi solamente. Altro amor, altre frondi ed altro lume, Cerco (che n'è ben tempo) ed altri rami. SONETTO XCIII. Sentendo parlar di Amore e di Laura, pargli di vedere e sentir Laura stessa. Quand' io v' odo parlar si dolcemente, Com' Amor proprio a' suoi seguaci instilla, Tal che 'nfiammar devria l' anime spente. Ovunque mi fu mai dolce o tranquilla, Verso 1. Vodo. Scrive a qualche amico. 2. Amor proprio. Amore medesimo. Chi ha inteso qui amor di sè stesso non ha posto mente a quest' uso, che fanno a ogni tratto i buoni scrittori, di proprio per medesimo, dicendo io proprio, tu proprio, me proprio, il re proprio e simili. Instilla. Inspira.-4. Devria. Dovria. Dovrebbe. Spente. Fredde. 5. Trovo. Parmi vedere. 6. Ovunque. Tale quale io la vidi ovunque.-7. Nell'abito. Nella forma.Nell'atto.Nel portamento. Squilla. Campana. 8. Mi fa destar sovente. Rappresentandomisi alla immaginazione nel sonno. 9-10. Conversa Indietro. Rivolta indietro, cioè verso come io la vidi talvolta. Riede. me, Quai fossero le bellezze di Laura, quand'egli la prima volta se n'invaghi. Nè così bello il Sol giammai levarsi Quando 'l ciel fosse più di nebbia scarco, In quanti fiammeggiando trasformarsi Nel di ch' io presi l'amoroso incarco, Verso 5. In quanti. In quanti colori.Trasformarsi.Suppliscasi vidi.— 6. Presi l'amoroso incarco. Cioè innamorai di Laura.-8. Nulla. Nessuna. Pote. Puote. Può. Agguagliarsi. Compararsi. 9. Ch' e' begli occhi. Che i begli occhi. Cioè gli occhi di Laura.10-11. Oscura da indi in qua m'in cominciò apparere. Da indi in qua m'incominciò ad apparire, a parere, oscura. 12. E l'arco. E vidi similmente l'arco. Che tendea. Che esso Amore tendeva. 13. Poi. Da indi innanzi. 14. E nondimeno ella è ancora si desiderosa di rivedere quella così fatta vista. SONETTO XCV. In qualunque luogo o stato ei si trovi, vivrà sempre sospirando per Laura. Ponmi ove 'l Sol occide i fiori e l'erba, O dove vince lui 'l ghiaccio e la neve; Al dolce aere sereno, al fosco e greve; |