ra. Sarem fuor di speranza e fuor d'errore. Verso 1. Al freddo core. Di Lau forse dirlo compintamente. Ovvero, SONETTO CIII. Laura si bella sa infonder pensieri onesti? dunque la sua bellezza è somma. Le stelle e 'l cielo e gli elementi a prova Tutte lor arti ed ogni estrema cura Poser nel vivo lume in cui Natura Si specchia e 'l Sol, ch' altrove par non trova. L'opra è si altera, si leggiadra e nova, Che mortal guardo in lei non s'assicura : L'aere percosso da❜lor dolci rai S' infiamma d' onestate, e tal diventa, Basso desir non è ch' ivi si senla, Ma d'onor, di virtute. Or quando mai Verso 1. A prova. A gara. di Laura. 4. Altrove par non trova. Non trova altra cosa che lo aggua A dire e cosso da' dolci rai degli occhi di Lau- SONETTO CIV. De' forti effetti che in lui produsse la vista di Laura commossa al pianto. Non fur mai Giove e Cesare si mossi A fulminar colui, questo a ferire, E lor dell' usal' arme ambeduo scossi. E ricercarmi le midolle e gli ossi. Anzi scolpío, e que' detti soavi se non Mi scrisse entr' un diamante in mezzo 'I core: Ancor torna sovente a trarne fore Verso 1. Mossi. Cioè in procinto. 5. L'ire. Di Giove e di Cesare.4. Dell'usate arme. Delle consuete armi. Scossi. Spogliati. Dipende dalla voce avesse del verso antecedente. 5-6. Il mio Signor. Amore. Ch' io fossi Volse a vederla. Volle che io mi trovassi a vederla in quell'atto.-8. Ri cercarmi. Scuotermi. Commuovermi. -9-10. Quel dolce pianto. Accusativi. Mi dipinse Amore, Anzi scolpio. Queste parole si riferiscono a quelle del verso appresso in mezzo 'l core, non meno che il seguente mi scrisse. 12. Salde. Solide. 13. Fore. Fuori. 14. Rare. Poche. SONETTO CV. Il pianto di Laura fa invidia al Sole, e rende aftoniti gli elementi. l' vidi in terra angelici costumi E celesti bellezze al mondo sole; Tal che di rimembrar mi giova e dole; E vidi lagrimar que' duo bei lumi, C' han fatto mille volte invidia al Sole; L Ed udii sospirando dir parole Che farian gir i monti e stare i fiumi. Facean piangendo un più dolce concento Che non si vedea 'n ramo mover foglia; Verso 2. Sole. Uniche.-3. Rimembrar. Rimembrarmene. Mi giova. Mi diletta.-4. Pur. Cioè: a comparazione di quelle, pare.-8. Gir. Muoversi. Stare. Fermarsi. Star fermi. — SONETTO 10-14. Un più dolce concento D'ogni CVI. Vorrebbe dipingerla qual egli la vide in quel giorno in cui essa piangea. Quel sempre acerbo ed onorato giorno Mandò si al cor l'immagine sua viva, Che 'ngegno o stil non fia mai che 'l descriva, L'atto d'ogni gentil pietate adorno, E 'l dolce amaro lamentar ch'i' udiva, Verso 1. Cioè quel giorno quando Poeta vide Laura piangente, del quale parlano i due Sonetti di sopra. 2. Ši. Talmente. Si fattamente. Al cor. Al mio cuore. - 7. Dubbiar. Dubitare.-8. Fosse che. Fosse quel la che. 9. Or. Oro. 10. Ehe- SONETTO CVII. Ha sempre fitte negli occhi e nel cuore le belle lagrime della sua Laura. Ove ch'i' posi gli occhi lassi o giri Per quetar la vaghezza che gli spinge, 1 L 1 Trovo chi bella donna ivi dipinge Per far sempre mai verdi i miei desiri Alta pietà che gentil core stringe: S'udiron mai, nè lagrime si belle Verso 1. Ove che. Ovunque. In qualunque luogo. O giri. Cioè i detti occhi. - 2. La vaghezza. La smania del desiderio.-5. Trovo chi. Cioè, trovo Amore che. Ovvero, trovo che il mio pensiero, la mia fantasia. Ivi. Cioè in quel qualunque luogo ove io poso gli occhi o gli giro.-4. Per far sempre mai verdi. Per tener sempre vivi e freachi.-6. Gentil core. Accusat. Stringe. Tocca. Prende. -7-8. Quello che in qualsivoglia luogo mi dipinge la mia donna piangente, oltre a ciò che esso mi rappresenta alla vista, mi porge ancora e mi finge vivamente all' udito le Voci e i sospiri di Laura. —9-11. Io giudicai, e medesimamente giudicò Amore, e fu giudizio conforme alla verità, che quelle bellezze che io vidi nella mia donna piangente, erano bellezze uniche al mondo, non vedute in terra mai più. SONETTO CVIII. Le virtù, le bellezze e le grazie di Laura non hanno esempio che nel Cielo. In qual parte del Ciel, in quale idea Era l'esempio onde Natura tolse Quel bel viso leggiadro, in ch'ella volse Per divina bellezza indarno mira Chi gli occhi di costei giammai non vide, Non sa com'Amor sana e come ancide, Chi non sa come dolce ella sospira, Párli, rida, guardi, sieda, cammini, è cosa sovrumana ed incredibile. Amor ed io si pien di maraviglia Ch' altro lume non è ch'infiammi o guide Quasi un fior siede! ovver quand' ella preme Qual dolcezza è ne la stagione acerba Vederla ir sola coi pensier suoi 'nsieme, Versi 1-2. Si pien di maraviglia Come chi mai cosa incredibil vide. Cosi pieni di maraviglia come è chiunque mai vede alcuna cosa incredibile. Con tanta maraviglia quanta si è quella di chi vede cosa incredibile. 4. Che non s'assomiglia a niun'altra che a sè stessa. 6. Si. Talmente. In guisa tale.-7. Non è. Non v'ha. Guide. Guidi. - 8. Chi ha volontà, chi si risolve, di amare altamente, cioè con affetto sublime, nobile.-9. Qual miracolo è quel. Qual maraviglia, qual cosa mirabile, è a vedere.-12. Nella stagione acerbà. Nella stagione immatura, verde. Vuol dir nella primavera.-13. Coi pensier suoi 'nsieme. Insieme co' suoi pensieri. In compagnia de' propri pensieri. -14. Un cerchio. Una ghirlanda. All' oro terso e crespo. Cioè, a' suoi capelli biondi e ricciuti.. SONETTO CX. Tutto ciò ch' ei fece, e lo indusse ad amarla, fu ed è in lui cagion di tormento, |