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Che non sa 've si vada, e pur si parte.
Cosi davanti ai colpi della Morte

Fuggo; ma non si ratto che 'l desio
Meco non venga, come venir sole.
Tacito vo; che le parole morte

Farian pianger la gente; ed i' desio
Che le lagrime mie si spargan sole.

Verso 1. Volto. Rivolto col corpo e
col pensiero, dopo essermi trovato con
Laura. In. Verso.-2. Luce. Risplen-
de.-3. La luce. Del viso di Laura.-
4. A parte a parte. Tutto quanto.
5. Io, che temo a cagion del cuore che

mi si divide, mi si spezza. - 6. E veggio presso. E veggo esser vicino. Luce. Vita. 11. Sole. Suole. 12. Che. Perchè. Parole morte. Parole disperate. Parole di dolore mortale.-14. Sole. Senza compagnia di lagrime d'altri.

SONETTO XV.

Rassomiglia se stesso alla farfalla, che è arsa da quel lume che si la diletta.

Son animali al mondo di si altera

Vista, che 'ncontr' al Sol pur si difende;
Altri, però che 'l gran lume gli offende,
Non escon fuor se non verso la sera;

Ed altri, col desio folle, che spera

Gioir forse nel foco perchè splende,
Provan l'altra virtù, quella che 'ncende.
Lasso, il mio loco è 'n questa ultima schiera.
Ch'i' non son forte ad aspettar la luce

Di questa Donna, e non so fare schermi
Di luoghi tenebrosi o d' ore tarde.

Però con gli occhi lagrimosi e 'nfermi
Mio destino a vederla mi conduce:

E so ben ch'i' vo dietro a quel che m'arde.

Verso. Son animali al mondo. Si trovano nel mondo alcuni animali. Altera. Qui sta per forte, gagliarda. 2. Incontr' al Sol. Contro, o pure di rincontro, al sole. Si difende. Regge. - 3. Altri. Altri acimali. Però che. Perciocchè. - 6. Gioir. Goder. 7. L'altra virtù, quella che 'ncende. L'altra potenza del fuoco, voglio dir quella che abbrucia.-8. Tristo me, io sono del numero di questi ultimi ani

-

mali. 9-11. Perciocchè io non ho la vista tanto forte che regga alla luce di Laura, e però non sono del numero dei primi animali; nè anché mi so schermi re, cioè riparare, dalla detta luce con tenermi in luoghi oscuri e non venir fuora se non al tardi, come fanno gli animali del secondo genere.-12. In. fermi. Deboli.-14. I'vo dietro a quel che m'arde. Io cerco cosa che mi abbrucia.

SONETTO XVI.

Tento e ritentò più volte, ma indarno, di lodare le bellezze della sua Donna.

Vergognando talor ch' ancor si taccia,
Donna, per me vostra bellezza in rima,
Ricorro al tempo ch'i' vi vidi prima,
Tal che null' altra fia mai che mi piaccia.
Ma trovo peso non dalle mie braccia,
Né ovra da polir con la mia lima:
Però l'ingegno, che sua forza estima,
Nell'operazion tutto s' agghiaccia.
Più volte già per dir le labbra apersi;
Poi rimase la voce in mezzo 'l petto.
Ma qual suon poria mai salir tant' alto?
Più volte incominciai di scriver versi;

Ma la penna e la mano e l'intelletto
Rimaser vinti nel primier assalto.

Versi 1-2. Vergognandomi talvolta che io non abbia ancora cantato della vostra bellezza.-3. Ricorro al tempo. Richiamo alla memoria quel tempo. Prima. La prima volta.-4. E vi vidi tale che mai non potrà essere che alcun'altra donna mi piaccia. 5-6. Ma trovo che il cantare della vostra bellezza è peso non proporzionato alle mie forze, e opera, cioè lavoro da non poter essere polito colla mia lima.

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7. L'ingegno. Mio. Che sua forza esti ma. Che misura le proprie forze e ne fa giudizio. 8. Nell'operazion. Nel provarsi a celebrare la vostra bellezza.

10. In mezzo'l. In mezzo al. 11. Qual suon. Qual voce. Notisi che il Poeta nel primo terzetto parla del dire, nel secondo dello scrivere. Poria. Potrebbe.Salir tant'alto. Riuscir degno di argomento si nobile.-12. Di. A.-14. Nel primier assalto. Alla prima prova.

SONETTO XVII.

Dimostra che il suo cuore sta in pericolo di morire, se Laura nol soccorre.

Mille fiate, o dolce mia guerrera,

Per aver co' begli occhi vostri pace,
V'aggio profferto il cor; ma a voi non piace
Mirar si basso con la mente altera:

E se di lui fors' altra donna spera,
Vive in speranza debile e fallace:

Mio, perchè sdegno ciò ch'a voi dispiace,
Esser non può giammai così com'era.

Or s' io lo scaccio, ed e' non trova in voi
Nell'esilio infelice alcun soccorso,

Nè sa star sol, nè gire ov' altri 'I chiama
Poria smarrire il suo natural corso;

Che grave colpa fia d' ambeduo noi,
E tanto più di voi, quanto più v❜ama.

Verso 1. Guerrera. Guerriera. Nemica. Che mi fai guerra. 3. Aggio. Ho. Profferto. Offerto.-5. E se forse altra donna spera di aver questo cuore.- -7-8. Mío, come era prima, non può essere mai più (intendi, questo cuore), perchè io sdegno, cioè ho a chifo, quello che dispiace a voi. —

9-12. Dunque, se io lo scaccio da me se tu non gli dai ricovero, se non sa nè star solo nè andare dove altri, cioè altre donne, lo chiamano, egli potrebbe perire.-13. Che. Il che. Fia. Sarà. -14. E la colpa vostra sarà tanto più grave della mia, quanto egli ama più voi che me.

SESTINA I.

Espone la miseria del suo stato. Ne accusa Laura. La brama pietosa, e ne dispera.

A qualunque animale alberga in terra,

Se non se alquanti c' hanno in odio il Sole,
Tempo da travagliare è quanto è 'l giorno;
Ma poi ch' il ciel accende le sue stelle,
Qual torna a casa, e qual s' annida in selva
Per aver posa almen infin all'alba.

Verso 4-5. A tutti gli animali che vivono in terra, eccettuatone alquanti che odiano il Sole, cioè gli animali notturni, è assegnato tanto tempo da tra

vagliare quanto dura il giorno; ma
quando si fa notte, alcuni di loro tor-
nano a casa, ed altri si adagiano in qual
che selva.-6. Aver posa. Riposarsi.

Ed io, da che comincia la bell' alba
A scuoter l'ombra intorno della terra
Svegliando gli animali in ogni selva,
Non ho mai triegua di sospir col Sole:
Poi quand' io veggio fiammeggiar le stelle,
Vo lagrimando e desiando il giorno.

Verso 2. A discacciar l'ombra d'intorno alla terra.-4. Col sole. Finchè dura il giorno.

Quando la sera scaccia il chiaro giorno,

E le tenebre nostre altrui fann' alba,

Miro pensoso le crudeli stelle,

Che m'hanno fatto di sensibil terra,

E maledico il di ch'i' vidi 'l Sole:

Che mi fa in vista un uom nudrito in selva.

Verso 2. Altrui. A' nostri antipodi.

4. Che hanno voluto che io fossi fatto di materia che sente, cioè che fossi animal vivo e non creatura inanimata. -5. Ch'i' vidi'l Sole. Ch'io nacqui.

--6. Che. Il che. Il qual modo di vita che io meno. Mi fa in vista. Mi fa nell'apparenza. Mi fa parere. Fa ch' io paia. Nudrito in selva. Silvestre. Salvatico.

Non credo che pascesse mai per selva

Si aspra fera, o di notte o di giorno,
Come costei ch'i' piango all' ombra e al Sole,
E non mi stanca primo sonno, od alba;
'Che, bench' i' sia mortal corpo di terra,
Lo mio fermo desir vien dalle stelle.

Verso 1. Pascesse. Qui è verbo
neutro.-2. O di notte o di giorno. O
la notte o il giorno. E vuol dire : fera,
cioè animale notturno o diurno.
3. Costei. Laura. Ch'i' piango. Per la

quale io piango. All'ombra e al Sole. Notte e giorno. -4. E dalla sera alla mattina non sono mai stanco di piangere.-5. Che. Perocchè.-6. Fermo. Costante. Durevole.

Prima ch'i' torni a voi, lucenti stelle,

O tomi giù nell' amorosa selva

Lassando il corpo, che fia trita terra,
Vedess' io in lei pietà: ch' in un sol giorno
Può ristorar molt' anni, e 'nnanzi l'alba
Puommi arricchir dal tramontar del Sole.

Verso 1. Dice tornare alle stelle
per morire, seguendo un' opinione
platonica. 2. Tomi. Cada. Nell' a-
morosa selva. Nella selva dove, se-
condo Virgilio, dimorano le anime
delle
persone morte per cagion di
- 3. Lassando. Lasciando.

amore.

Fia. Sarà. Diverrà. Trita terra. Pol-
vere. 4. Vedess' io. Maniera di
dire desiderativa. In lei. In Laura.-
5-6. Mi può compensar le pene
molti anni; e dal tramontar del sole
prima che arrivi l'alba vegnente, mi
può far beato.

Con lei foss' io da che si parte il Sole,
E non ci vedess' altri che le stelle;
Sol una notte; e mai non fosse l'alba;
E non si trasformasse in verde selva
Per uscirmi di braccia come il giorno
Che Apollo la seguia quaggiù per terra.

Verso 1. Foss' io. Forma desiderativa. Da che si parle il Sole. Dopo tramontato il sole. - 5. Non fosse l'alba. Non venisse l'alba.-4. Non

si trasformasse. Laura. In verde selva. In lauro.-5. Come il giorno. Come ella fece quel giorno. Confonde Laura con Dafne.

Ma io sarò sotterra in secca selva,

E 'l giorno andrà pien di minute stelle,
Prima ch'a si dolce alba arrivi il Sole.

Verso 1. In secca selva. Chiuso in legno secco, cioè in una cassa da morto Dice selva per legno, come dicono i

Francesi e dissero anche i Latini.

2. E di giorno si vedranno le stelle. 3. Prima che spunti sì fortunato giorno.

CANZONE I.

Perduta la libertà, servo di Amore, descrive e compiange il proprio stato.

Nel dolce tempo della prima etade,

Che nascer vide ed ancor quasi in erba
La fera voglia che per mio mal crebbe;
Perchè, cantando, il duol si disacerba,
Canterò com' io vissi in libertade,

Mentre Amor nel mio albergo a sdegno s' ebbe;
Poi seguirò siccome a lui ne 'ncrebbe

5

Troppo altamente, e che di ciò m'avvenne;

Di ch'io son fatto a molta gente esempio:
Benchè 'l mio duro scempio

10

Sia scritto altrove si che mille penne

Ne son già stanche, e quasi in ogni valle
Rimbombi il suon de' miei gravi sospiri,
Ch' acquistan fede alla penosa vita.
E se qui la memoria non m'aita,
Come suol fare, iscusinla i martiri,
Ed un pensier, che solo angoscia dalle
Tal, ch' ad ogni altro fa voltar le spalle,
E mi face obbliar me stesso a forza;

Che tien di me quel d'entro, ed io la scorza.

Versi 1-8. Canterò, perchè cantando si mitiga il dolore, come nel tempo della mia prima gioventù, nel qual tempo mi nacque e fu ancora quasi in erba, cioè bambina, la passion dell'amore, che è cresciuta poi per mio male; canterò, dico, come io vissi allora in libertà finchè sdegnai di dar luogo ad Amore nell'animo mio. Poi seguiterò dicendo come Amore fu punto vivamente di questo dispregio, e ciò che mi avvenne per virtù del suo

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sdegno.-9. Di che. Onde, cioè per quel che mi avvenne. 10. Benchè. Dipende dal canterò del verso quinto e dal seguirò del settimo. . 12. E quasi. E benchè quasi. 14. Che fanno fede della mia penosa vita. Che provano come sia misera la mia vita.

15. Qui. Nel narrare i miei casi. 16-18. E la scusi altresì un pensiero, cioè il pensiero o desiderio di Laura, che da se solo le dà, cioè alla mia memoria, alla mia mente, un an

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