bisogno. Come voleva il bisogno. aggiunsi, non legai, non posi, ale a' miei piedi. 14. Degli. Dagli. SONETTO CL. Arso e distrutto dalla fiamma amorosa, non ne incolpa che la propria sorte. D'un bel, chiaro, polito e vivo ghiaccio Morte, già per ferire alzato 'l braccio, Per sostegno di me, doppia colonna Verso 1. Vuol dir Laura.-2. Move. Viene. Procede. Nasce. 5. Si. Si fattamente.-7. Perseguendo. Inseguendo.-9. Poria. Potrebbe. Pietà con amor. Che nascessero nel cuor di Laura. 11. L'alma. L' alma mia. E'l mortal colpo. Che mi è minaeciato da Morte. -12-13. Ma io non credo che ciò sia per avvenire, e non ne veggo alcun segno nell' aspetto di Laura, Donna qui sta per signora.14. Ventura. Fortuna. SONETTO CLI. L' amerà anche dopo morte. Essa nol crede, ed egli se ne rattrista. Lasso, ch'i' ardo, ed altri non mel crede; Non vedete voi 'l cor negli occhi miei? Ch'i' veggio nel pensier, dolce mio foco, Verso 2. Si crede. Anzi veramente mel crede.-3. La quale più che ogni altra persona, anzi la qual sola io vorrei che mel credesse. 4. E si sel vede. E pure, e nondimeno, lo vede. 5. Vocativi. Cioè, o donna di bellezza infinita e di poca fede. 7. Se non fosse mia stella. Se non fosse la mia sorte nemica, che lo impedisce. Devrei. Dovrei.-S. Al fonte di pietà. Che siete voi. - 9. Di che. Di cui.11. Potrebbero infiammar di amore forse anco mille donne. 12. Che. Perocchè. Veggio nel pensier. Cioè preveggo col pensiero. Dolce mio foco. Vocativo.15-14. Cioè, che voi, per virtù delle mie rime, vivrete nella memoria degli uomini ancor dopo morta. Pien vale pieni, e dipende da rima nere. SONETTO CLII. Propone Laura a se stesso come un modello di virtù da doversi imitare. Anima, che diverse cose tante Vedi, odi e leggi e parli e scrivi e pensi ; Esser giunti al cammin che si mal tiensi, Errar non dessi in quel breve viaggio Per la nebbia entro de' suoi dolci sdegni Verso 1. Anima. Anima mia. Diverse cose tante. Tante cose diverse. -5. Vaghi. Cupidi. Bramosi. E tu. Parla al senso dell'udito. 4 Scorgi. Guidi. Conduci. Al cor. Al mio cuore. L'alle parole sante. Di Laura, · 5-8. Quanto gran prezzo non rifiutereste voi piuttosto che acconsentire di esser venuti al mondo o più presto o più tardi di questo tempo, in guisa che non aveste trovato nella vita costei? Ante vale avanti, prima.-9. Con si chiara luce. Quella de' duo bei lumi accensi, cioè degli occhi di Laura. Con tai segni. Cioè l' orme impresse dell' amate piante, che vuol dire i vestigi di Laura.- 40. Dessi. Si dee. In quel breve viaggio. Cioè nel viaggio della vita.11. Ne. Ci.-15. Per la nebbia entro. Per entro la nebbia. 14. I passi onesti. Le orme di Laura. Divo. Divino. Raggio. Degli occhi di Laura. SONETTO CLIII. Confortasi col pensiero che un dì gli sarà invidiata la sua fortuna. Dolci ire, dolci sdegni e dolci paci, Dolce mal, dolce affanno e dolce peso, Or di dolce òra, or pien di dolci faci. E tempra il dolce amaro che n'ha offeso, Tinto di dolce invidia: assai sostenne Verso 4. Or pieno di dolce aura, cioè refrigerio, or di dolci faci, cioè di dolce ardore. 6. Che n'ha offeso: Che ci ha travagliati. -7. D'amar. Dall'amare. Preso. Ricevuto.-8. A - cu' io. A cui io.-9. Ancor fia chi. Ci 1 CANZONE XV. La persuade esser falso ch' ei avesse detto di amare altra donna, S'i' 'l dissi mai, ch'i' venga in odio a quella Paura e gelosia, E la nemica mia Più feroce ver me sempre e più bella. Verso 1. S'i'l dissi mai. D'amare un'altra donna.-5. Ch' e'. Chei. Rei. Cattivi. Miseri.-4. Di vil signoria. 5 Cioè di vil passione, affetto.-5.S'arme. S'i' 'l dissi, Amor l'aurate sue quadrella S'i' 'l dissi, cielo e terra, uomini e Dei Pur come suol si stia, Nè mai più dolce o pia Ver me si mostri in atto od in favella. Verso 1. L'aurate sue quadrella. Le saette che producono amore. 2. L'impiombate. Quelle che generano odio o freddezza. -4. Fella. Aspra. Rigida.-5. Chi. Colei che. Cioè Laura. Cieca facella. Cioè face, fiamma, che arde le intime e segrete parti dell'uomo. Chiusa, occulta, invisibile fa 5 cella. Così Virgilio di Didone innamorata: Vulnus alit venis, et cæco carpitur igni. 6. Dritto. Avverbio. -7. Si rimanga tale, nè più nè meno, quale ella suol essere. 8. Più dolce o pia. Più dolce o pietosa di quel che ella suole. 9. Ver. Verso. In atto od in favella. In opere o in parole. S'i' 'l dissi mai, di quel ch' i' men vorrei, S'i' 'l dissi, il fero ardor che mi desvia Në donna ně donzella, Ma terribil procella, Qual Faraone in perseguir gli Ebrei. Verso 2. Trovi.Io trovi. Quest'aspra e breve via. Cioè la vita. 3. Fero. Fiero. Mi desvia. Mi disvia. Cioè mi trae della via, mi fa smarrire, mi toglie il senno.-5. Unqua. Mai. —6. Sole chiaro nè luna chiara.-9. Qual. Accusativo. Come quella che. Faraone. Suppliscasi vide. Perseguir. Inseguire. S'i' 'l dissi, coi sospir, quant' io mai fei, S'i' 'l dissi, il dir s'innaspri, che s'udia S'i' 'l dissi, io spiaccia a quella ch'io torrei, 5 Sol chiuso in fosca cella Dal di che la mammella Lasciai fin che si svella Da me l'alma, adorar: forse 'l farei. Versi 1-2. Coi sospir, quant' io mai fei, Sia pietà per me morta e cortesia. Sieno morti, cioè perduti, e gittati invano, i miei sospiri e quanto io feci mai; e con questo, e insieme, cioè medesimamente, sia morta per me ogni pietà e cortesia. - 5. Il dir. Cioè le parole di Laura. S'innaspri. Divenga aspro. 4. Che vinto mi rendei. Cioè, che fui preso dell'amor di Laura.-5. Torrei. Congiungasi que Ma s'io nol dissi, chi si dolce apria Mio cor a speme nell' età novella, Ně diventi altra, ma pur qual solia Mal fa chi tanta fe' si tosto obblia. Verso 1. Chi. Colei che.-2. Età. Età mia.-3. Ancor. Anche ora. Anche in avvenire. Tuttavia. 4. Governo. Timone. Natia. Naturale. Ingenita. – 5. Ma pur qual solia. Ma 5 sia quale ella soleva essere. — Io nol dissi giammai, nè dir poria Per oro o per cittadi o per castella. Tu sai in me il tutto, Amor: s'ella ne spia, 5 Dinne quel che dir dei. I' beato direi Tre volte e quattro e sei Chi, devendo languir, si mori pria. Verso 1. Nè dir poria. Nè potrei dirlo.-3. E si rimanga in sella. Metafora tolta dai giostratori. 4. Caggia. Cada. 5. Ne spia. Ne cerca. Ne dimanda. - 6. Dei. Devi. —7. Io Per Rachel ho servito e non per Lia; Nè con altra saprei Viver; e sosterrei, Quando 'l Ciel ne rappella, Girmen con ella in sul carro d' Elia. Verso. Cioè, per Laura ho patito e non per un'altra donna. Ha riguardo al servizio prestato da Giacobbe a Labano per avere in isposa Rachele.-5-5. E so- |