Bello e dolce morire era allor quando, Or mie speranze sparte Ha Morte, e poca terra il mio ben preme; E vivo; e mai nol penso ch'i' non treme. Verso 5.Lettre.Lettere.-10.Sparte. Sparse. Disperse. Annullate. 10 12. Ch'i non treme. Senza tremare. Treme sta per tremi. Se stato fosse il mio poco intelletto Meco al bisogno, e non altra vaghezza A veder preparar sua sedia in cielo : Verso 2. Meco. Dipende da stato fosse. Al bisogno. In quel bisogno. Allora che bisognava. Come voleva il bisogno. In quella occasione. Vaghezza. Voglia. 5. Desvian 10 6. Amaro. Nome sostantivo. - 12. L'andrò dietro. Le andrò dietro. Andrò dietro a lei. Con altro pelo. Cioè con pel canuto. Canzon, s' uom trovi in suo amor viver queto, Che morte al tempo è non duol, ma refugio ; Verso 1. S' uom trovi in suo portuno. Refugio. Porto sicuro contro i mali che, vivendo, potrebbero sopravvenire. 4. Ben può morir. Può morir bene, cioè in istate felice. SESTINA. Misero, tanto più brama la morte, quanto più sa ch'ei fu contento e felice. Mia benigna fortuna e 'l viver lieto, I chiari giorni e le tranquille notti, Che solea risonar in versi e 'n rime, Verso. 5. Volli. Convertiti. Cangiati. Crudele, acerba, inesorabil Morte, Cagion mi dai di mai non esser lieto, Verso 5. Non canno in rime. 12 poesia.-6. Vince ogni stile. Non può Ov' è condotto il mio amoroso stile? Verso 1. è ridotto. giunti. Or non parl' io nè penso altro che pianto. / 4. Che. Accusativo. Gen il cor. Vuol dir Laura, ovvero Già mi fu col desir si dolce il pianto, Verso 5. Il guardo onesto e lieto. Di Laura. Chiaro segno Amor pose alle mie rime 24 Dentro a' begli occhi; ed or l'ha posto in pianto, Ond' io vo col penser cangiando stile, E ripregando te, pallida Morte, Che mi sottragghi a si penose nolli. Verso 1. Segno. Vuol dir soggetto. -5.Rimembrando. Rimembrando io. —4 Col penser cangiando stile. Can 30 giando lo stile come è in me cangiato il pensiero, cioè lo stato dell'animo, fatto tristo e dolente, di lieto che egli era. Fuggito è 'l sonno alle mie crude notti, E'l suono usato alle mie roche rime, seguace 36 vario e discorde da se medesimo come è il Nessun visse giammai più di me lieto; Verso 5. Doppiando. Raddoppiandosi. Doppia lo stile. Si raddoppia il mio stile, cioè il mio dire. Ha riguardo al raddoppiamento della pre 42 sente Sestina, la quale ha dodici stan- Morte m'ha morto; e sola può far Morte Verso 1. Morto. Ucciso.-4. L'aura dolce e la pioggia. Chiama aura dolcei suoi sospiri, e pioggia il suo pianto, detti nel verso di sopra. Alle. Nelle. Dipende da piacer mi facea. — 5.Tessea. Io tessea. Or avess' io un si pietoso stile Che Laura mia potesse tòrre a Morte, verso 1. Avess'io. Forma desideraiva. Pieloso. Tenero. Atto a muover peta.-3. Com'Euridice Orfeo sua. Come Orfeo tolse a morte Euridice sua. 48 54 5. S'esser non può. Se questo è impossibile. D'este. Di queste.-6. Cioè ponga fine alla mia vita. Queste due fonti di pianto. Cioè questi occhi. Amor, i' ho molti e molt'anni pianto Nè da te spero mai men fere notti; Verso 2.Mio grave danno. Cioè la morte di Laura.-3. Fere. Fiere. Crudeli. Acerbe.-5. Tolla. Tolga. Ovve ro alzi. Di qui. Da questa terra. Farme. Farmi. 6. Ove. Colà ove. Dipende dalle parole mi tolla. Se si alto pon gir mie stanche rime, Ch' aggiungan lei ch'è fuor d'ira e di pianto, Ben riconoscerà 'l mutato stile, Che già forse le piacque, anzi che Morte Verso 1. Pon. Ponno. Possono. 2. Ch' aggiungan lei. Che giungano fino a colei. Dipende da si alto. 4. Riconoscerà. Suppliscasi ella. Il mutato stile. Il mio 66 stile mutato, per la sua morte, di lieto in doloroso. 5. Anzi che. Prima che. 6. Chiaro a lei giorno. Suppliscasi facesse. Fesse. Fa cesse. O voi che sospirate a miglior notti, Ch'ogni uom attrista, e me può far si lieto. 72 Verso 4.0 amanti che sospirate in più liete notti, cioè in istato più felice del mio. Ovvero, che andate sospirando una sorte migliore di quel che è la vostra al presente. 2. O dite. Suppliscasi d'amore. non. - 5. Non. Che 5. Una volta. Per una volta. Per questa volta. Quel suo antico stile. Quel suo antico costume. Cioè di far tutti tristi. Far mi può lieto in una o 'n poche notti: 75 cemente, tra uno o pochi più gior 5. Il pianto mio. Accusa Di. tivo. SONETTO LIX. Invia sue rime al sepolcro di lei, perchè la preghino di chiamarlo seco. Ite, rime dolenti, al duro sasso Che 'l mio caro tesoro in terra asconde; 4 * Ivi chiamate chi dal ciel risponde, Benchè 'l mortal sia in loco oscuro e basso. Ditele ch'i' son già di viver lasso, Del navigar per queste orribili onde ; 20. Piacciale al mio passar esser accorta, Ch'è presso omai; siami a l'incontro, e quale Verso 3. Chi. Quella che. Cioè l'anima di Laura. 4. Il mortal. Il suo mortale. Cioè la sua parte mortale, il suo corpo. 7. Ricogliendo le sue sparte fronde. Cioè rammemorandomi le sue bellezze e virtù. Dice fronde de per allusione alla pianta dell'alloro, ch'è allegoria di Laura. Sparte in vece di sparse.-9. Viva e morta. Parte viva e parte morta. 10. Pur. Solamente. Del tutto. Fatta. Divenu ta. 11. Dipende dalla parola ragionando del verso nono. 12. Al mio passar esser accorta. Por mente quando io passerò di questa vita. 13-14. Ch' è presso omai. Dipende dalle parole al mio passar. Siami a l'incontro. Vengami, facciamisi incontro. E quale Ella è nel cielo, a se mi tiri e chiame. E mi tiri e chiami a se, fatto tale, quale ella è nel cielo cioè immortale e beato. SONETTO LX. Or ch'ella sa ch' ei fu onesto nell' amor suo, vorrà al fin consolarlo pietosa. E se pietà ancor può quant' ella suole, Che quello stesso ch'or per me si vole, De' miei tanti sospiri: e così mostra, Venga per me con quella gente nostra, Vera amica di Cristo e d' onestate. Verso 2. Può. Ha tanta forza. 5. Di me paventosa. Cioè sospettosa, |