AVVERTENZA.

Voglio essere la guida esperta che conduce con garbo una comitiva intelligente, senza trascurare i minori che l'accompagnano. L'interesse è tutto per l'opera d'arte e di pensiero che sta dinanzi : e ciò esclude, prima di tutto, la preoccupazione di far figura, l'ingombro di parer dotto, le competizioni coi colleghi di professione e le soste per processarli assenti. Procediamo con agio nella gran luce, per l'ampia via senza intoppi. Ciascuno va co' suoi mezzi, gli occhi desti e tesi: ma la guida ha il compito di tradurre quel che il tempo ha fatto antico, e lo assolve con diligenza tenace. Ridice il pensiero se, ridetto, costa meno fatica a penetrarlo, e ha cura di seguirne lo svolgimento. Esprime il proprio gusto, a intervalli, rapidamente, e gli fa piacere che gli si presti attenzione: ma è persuaso che ciascuno possiede il suo.

Giunto in fine della mia parte né umile né modesta, ma semplicemente di competenza, mi dichiaro soddisfatto. Tuttavia resta a sentire la comitiva....

DOMENICO GUERRI.

Perché la

nta, è fam estioni est uzione e n mare in pr stituzione. E essa un do singol he cantate versi, e pu erché rico Cento creat poeta, riu te nelle o dolori le isp issima pros unto sui ve

presente

INTRODUZIONE

ALLA VITA NUOVA.

Perché la Vita Nuova, prima di esser conosciuta, è famosa al lettore italiano per molte questioni estrartistiche che ne divagano l'attenzione e ne ingombrano il giudizio, è utile fermare in principio i dati elementari della sua costituzione.

E essa un'operetta composita, ma in un suo modo singolare consta di una raccolta di liriche cantate in nove anni, sotto,' spiramenti ' diversi, e pur ricongiunte in unità, liricamente, perché ricomprese insieme in un solo momento creativo che le domina collettivamente. Il poeta, riunendo le sue poesie, le ha rivissute nelle occasioni in cui un amore e molti dolori le ispirarono, e alcune ne ridice in bellissima prosa, che talvolta guadagna qualche punto sui versi Il pathos novenne è ora tutto presente e operante nel poeta, il fine se ne stringe al principio: la prima espressione « la donna gloriosa de la mia mente », è l'ultima della visione della benedetta nella gloria dei cieli, il nome di lei pronunciato nei versi sol dopo la morte, è l'insegna della laude sul prin

cipio della prosa, il segreto tenacemente custodito in vita, è ora l'oggetto delle aperte dichiarazioni. Siffatte interferenze e compenetranze non riuscirebbero, come riescono, suggestive, se fossero un prodotto soltanto intellettivo; e anche dove la cerebralità è più palese, come nella funzione assegnata al numero nove (il prodigio, il miracolo), di cui talvolta è visibilmente artificioso il ritorno, il fondamento e il maggior numero dei particolari scoprono una passione seria, provata.

Con ciò, anzi perciò, l'operetta non è tutta una lirica. Una parte ha una funzione d'ordinaria didattica, le divisioni, e potremo tutt'al più considerare come un motivo ornamentale delle linee dell' operetta il trovarle posposte alle poesie in vita e premesse a quelle in morte, perché apparissero più vedove'. Una preoccupazione simile a quella didattica, ma di passione giovenilmente vivace, è quella che trattiene il poeta a discorrer della poesia volgare e della sua storia; e pure le pagine sul transito sono piuttosto una pausa di raccoglimento che un canto. La poesia s'aduna intorno ai versi composti prima e se ne dilata; la liricità dell'operetta, come tale, o, per esser più esatti, la diffusione del sentimento poetico, è dovuta essenzialmente alla ricomprensione vivacissima, di un vigore fors' anche eccedente la somma più genuina delle parti, per cui queste interferiscono e si compenetrano nella prosa, e, mentre interferiscono e si compenetrano, si svolgono l'una sull' altra e si dispongono in