Sayfadaki görseller
PDF
ePub

una sicura linea ascensiva, lungo la quale la passione terrena, se non terrestre, dell'inizio, sciolti a uno a uno tutti i legami, fatte a una a una tutte le rinunce, s'eleva libera nel cielo cristallino dell'ideale. Giunti alla fine del libretto, è in noi il senso che il poeta che ci si è presentato in principio a seguire giovinetto per le vie della città, bella sul fiume regio, Beatriće fanciulla, e che sospira e trema è si scolora, sia fatalmente, necessariamente divenuto quello che estasia la mente a contemplarla idea nell'empireo.

Trattandone gli elementi costitutivi, dobbiamo aver tocca l'ingenuità dell' operetta di amore di morte e di ascensione. Ma su ciò ha testimoniato Dante sul principio del Convivio, dove la qualifica 'fervida e passionata', com'è ragione che si convenga all'età in cui fu scritta (ventisei anni all'incirca): ciò che, in quel discorso, vuol dire di sincerità letterale, senza intendimenti diversi e trascendenti, che son la nota differenziale tra questa poesia e la virile, il rinvigorimento, anzi, che discenda da quella a questa. Nella quale consimili intendimenti essere non potevano, se non quasi come sognando, in germe o in tendenza, per mancanza di studî, come offre di aggiungere la stessa opera del Convivio (II, 13), a rincalzo della predetta testimonianza. E la testimonianza dell'autore deve bastare a sgombrare qualunque preoccupazione di allegoria nell'operetta, dal principio alla fine, compreso l'episodio della misericordiosa', che di

[ocr errors]
[ocr errors]

viene la filosofia dopo, e non prima, dei filosofici studi, cioè dopo i sonetti che la cantano nella Vita Nuova, per quel che ci riguarda ora; ché quanto alla canzone Voi che intendendo il terzo ciel movete (la canzone, appunto, della ⚫ misericordiosa-filosofia '), sarà da vedere a suo luogo.

[ocr errors]

Inorientati e leggeri, possiamo ora seguire il poeta per la sua vera via.

Nel libro della memoria sta, quasi sul cominciare, un ricordo: l'apparizione della fanciulla, ch'ora è sovrana della sua mente in cielo, dov'è assunta in gloria, onesta e leggiadra sì, che gli uomini la chiamavano Beatrice, pur quelli che ignoravano che così si chiamava. Di nove anni entrambi, ma sul compimento il poeta e sul principio la fanciulla. Da quel momento comincia la sua vita nuova, quando Amore apre a tutti un mondo prima ignorato, é a lui tanto precocemente. Da allora il prepotente signore prese a dominarlo, tenendogli sempre accesa nella mente l'immagine di quell'angiola che, a mirarla, non si sarebbe detta figlia di un uomo, ma di un dio, e comandandogli di seguirla, come faceva trepido e sospiroso, per poterla vedere. E tale era la virtù di quell'immagine che, nonostante la forza prorompente della passione, mai atto o pensiero del poeta fu men che onesto circondato di riserbo.

Nove anni dopo, nello stesso giorno della prima apparizione, passa la fanciulla in mezzo

a due gentili di maggiore età per una via, e al poeta che guarda pauroso volge gli occhi e drizza il saluto, per quella ineffabile cortesia di cui è rimeritata in cielo. Furono le prime parole rivolte a lui, che le circonfonde di mistero. Il loro senso è espresso in una visione (il soggetto del primo sonetto), nella quale Amore appare al poeta con lieto volto, sostenendo sulle braccia la giovine dormente, che egli desta, e, vintine con l'umiltà i dubbi pieni di paura, le fa accogliere il cuore del poeta ch'arde del desiderio di offrirsi e poi subito dispare piangendo. Significa che l'amore, per nove anni nutrito dalla parte del poeta in segreto, trovò infine corrispondenza nell'animo della giovine, ma per argomento di pianto. Questo primo sonetto gli aprì l'ingresso al cenacolo dei rimatori, per l'amicizia che gli guadagnò di Guido Cavalcanti, il quale vi aveva risposto con cavalleresca cortesia prima di sapere cui s'appartenesse.

Ora la passione del poeta, più consapevole, è più acuta; ed egli ne strugge anche fisicamente, sì che gli amici hanno pietà di lui. Ma ai maligni preme più di strappargli il suo segreto, ond'egli, per consiglio di Amore, ricorre a questo infingimento. Un giorno, in chiesa, la gentilissima ascoltava un panegirico di Maria e il poeta, da un angolo lontano, le volgeva spesso lo sguardo sopra. Tra loro era una giovane donna di leggiadro aspetto che credette d'esser mirata lei e si mise a sua volta a mirare il poeta. Qualcuno che vide, mormorò ch'era

essa la donna per cui Dante si struggeva; e questi che udì, pensò subito di farne schermo della verità, celando sotto un amore apparente la sua passione reale. E in poco tempo tutti ci credettero, perché il poeta indirizzò a lei i suoi versi, che l'operetta non riporta. Soltanto vi è rammentato un serventese galante, in lode di sessanta belle donne della città, tra le quali il nome di Beatrice non poté collocarsi in rima altro che al nono posto; e v'è riportato il sonetto col quale il poeta lamentò la partenza della bella donna, dopo alquanti anni e mesi, per un paese lontano, perché ciò che vi è detto della nobiltà del suo amore, al quale non degnamente, per la piccolezza della propria virtù, si sentiva elevato, va inteso come un pensiero di riconoscenza rivolto a Beatrice.

Frattanto muore una giovine di molto gentile aspetto, assai in grazia delle genti nella città, per la sua virtuosa gaiezza, amica a Beatrice e forse benigna verso il poeta; e questi la piange in due sonetti, per amore della sua donna, che ha visto piangere pietosamente sulla morta amica, accendendo la pietà delle altre gentili.

Poi convenne che pigliasse parte a una cavalcata, in direzione del luogo dove s'era recata la donna dello schermo ; ma gli rincresceva di allontanarsi dal suo amore, e chi lo avesse mirato tra tanti, avrebbe veduto che il suo pensiero andava a ritroso del fiume che risalivano. Sbigottito e dimesso, peregrino come l'animo suo, gli viene incontro Amore che gli

dice che la donna che fu già sua difesa non tornerà per molto tempo, e pertanto conviene che si scelga un altro schermo e egli stesso gliel' addita. Dante esprime in un sonetto questo proposito di servir nuovo piacere, ma nel cuore porta sempre lo stesso sospiro. Tornato, conquista subito l'attenzione della nuova gentile; e presto la gente ne parla oltre i termini del corteseggiare, del che si duole duramente. E la gentilissima, distruggitrice di tutti i vizi, e amica di tutte le virtù, incontrandolo, gli nega il suo dolcissimo saluto, nel quale stava tutta la sua beatitudine.

[ocr errors]

«Dico che quando ella apparia da parte alcuna, per la speranza de la mirabile salute, nullo nemico mi rimanea, anzi mi giugnea una fiamma di caritade, la quale mi facea perdonare a chiunque mi avesse offeso; e chi allora mi avesse domandato di cosa alcuna, la mia risponsione sarebbe stata solamente Amore', con viso vestito d'umilitade. E quando ella fosse alquanto propinqua al salutare, uno spirito d'amore, distruggendo tutti li altri spiriti sensitivi, pingea fuori li deboletti spiriti del viso, e dicea loro: Andate a onorare la donna vostra '; ed elli si rimanea nel luogo loro. E chi avesse voluto conoscere Amore fare lo potea, mirando lo tremare de gli occhi miei.... ». { E difficile che l'amore per donna viva abbia trovato mai sensi ed espressioni più ideali; ma vedremo che Dante supera anche questo estremo, fatta un'ultima rinuncia fin al saluto. Per ora egli bagna la terra d'amarissime la

« ÖncekiDevam »