Ma sola fu sua gran benignitate: 1 Lo giunse di chiamar tanta salute, 2 Non era degna di sì gentil cosa. Piena di grazia l'anima gentile, Di sospirare e di morir di pianto, Quando il pensiero nella mente grave 1 Bontà, pregio intrinseco di abiti virtuosi. 2 Donna così santa. « Tanta maraviglia. » V. N. XXII. 3 Benigno. 4 Consolazione. Che dalle genti vergogna mi parte: La quale è sì invilita, This harsh work Che ogni uom par che mi dica; io t'abbandono; Ma qual ch' io sia, la mia donna sel vede, A cui le tue sorelle Erano usate di portar letizia; E tu, che sei figliuola di tristizia, §. XXXIII. Scrive ancora un sonetto in servigio d' un parente di lei, quale glielo avera chiesto per altra donna che dicea morta, tacendogli di Beatrice. Poichè detta fu questa canzone, si venne a me uno, 1 Per quanto io volessi dire. 2 Volto, aspetto. Inf. VII, 7; Purg. XXIII, 47. il quale secondo li gradi dell'amistà, era amico a me immediatamente dopo il primo; e questi fu tanto distretto di sanguinità con questa gloriosa, che nullo 2 più presso l'era. E poichè fu meco a ragionare, mi pregò che io gli dovessi dire alcuna cosa per una donna che s'era morta; e simulava sue parole, acciocchè paresse che dicesse d'un altra la quale morta era cortamente; 3 ond' io accorgendomi che questi dicea solo per quella benedetta, dissi di fare ciò che mi domandava il suo prego. Ond' io poi, pensando a ciò, proposi di fare un sonetto, nel quale mi lamentassi alquanto, e di darlo a questo mio amico, acciocchè paresse che per lui l'avessi fatto; e dissi allora questo sonetto: Venite a intender li sospiri miei, O cor gentili, che pietà il desia; E s'e' non fosser, di dolor morrei. La mia donna gentil, che se n'è gita E dispregiar talora questa vita In persona dell' anima dolente, 6 1 Consanguineo, fratello di Beatrice. Commento. 2 Niuno. Inf. V, 103. « Della prima nullo dubita. » Conv. IV, 24. 3 Di corto, di recente. 4 Gli occhi sarebbero schivi di lagrime in guisa che queste, non isfogando, affogheriano il cuore; e, se non mi recasser sollievo i sospiri, di dolor morrei. 5 Udirete i sospiri. 6 Come voce e messaggi dell' anima dolente. §. XXXIV. Per meglio servire all' inchiesta, e continuare lo sfogo del proprio dolore, aggiunge al sonetto due stanze d'una canzone. Poichè detto ebbi questo sonetto, pensandomi chi questi era, cui lo intendeva dare quasi come per lui fatto, vidi che povero mi pareva lo servigio e nudo a così distretta persona di questa gloriosa. E però, anzi ch' io gli dessi questo sonetto, dissi due stanze di una canzone, l'una per costui verace mente, e l'altra per me; avvegnachè paia l'una e l'altra per una persona detta, a chi non guarda sottilmente; ma chi sottilmente le mira, vede bene che diverse persone parlano; in ciò che l'una non chiama sua donna costei, e l'altra sì, come appare manifestamente. Questa canzone e questo sonetto gli diedi, dicendo io che per lui solo fatto l'avea. E' si raccoglie nelli miei sospiri Che va chiamando Morte tuttavia. Fu giunta dalla sua cridelitate; 1 Luce d'Amor, che gli Angeli saluta, §. XXXV. Al compiersi dell'anno dal di della morte di Beatrice, du famiglia del texto. Surg. XV. 24 Cour. 16.20 (p 500) In quel primo giorno, nel quale si compiea l'anno che questa donna era fatta delle cittadine di vita eterna, io mi sedeva in parte nella quale, ricordandomi di lei, disegnava un Angelo sopra certe tavolette; e mentre io 'l disegnava, volsi gli occhi, e vidi lungo me uomini a' quali si convenia di fare onore. E' riguardavano quello ch' io facea; e secondo che mi fu detto poi, essi erano stati già alquanto, anzi che io me n' accorgessi. Quando li vidi, mi 1 Morte crudele. Sostantivo (crudelitate) che contiene nel suo seno l'aggettivo e il nome. Ricorda: « Si adunino a cotale tristizia. » e: « venite da tanta pietate? » e: « mi giunse tanta umiltà di veder lei. 2 La grazia piacente che fa maravigliar lo intelletto alto e sottile degli Angeli. |