I Poeti Italiani: Selections from the Italian Poets : Forming an Historical View of the Development of Italian Poetry from the Earliest Times to the Present ; with Biographical NoticesP. Rolandi, 1855 - 517 sayfa |
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Sayfa 73 - Provvedimenti, che a mezzo novembre Non giunge quel che tu d' ottobre fili. Quante volte del tempo che rimembre. Legge, moneta, e uficio, e costume Hai tu mutato, e rinnovato membre! E se ben ti ricorda, e vedi lume, Vedrai te simigliante a quella inferma. Che non può trovar posa in su le piume, Ma con dar volta suo dolore scherma.
Sayfa 68 - Come un poco di raggio si fu messo " Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi;
Sayfa 432 - Lui folgorante in solio vide il mio genio e tacque; quando, con vece assidua cadde, risorse e giacque, di mille voci al sonito mista la sua non ha...
Sayfa 63 - La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante. Mentre che F uno spirto questo disse, L' altro piangeva sì, che di pietade Io venni men, così com' io morisse, E caddi come corpo morto cade.
Sayfa 446 - Il forte si mesce col vinto nemico; col novo signore" rimane l'antico; l'un popolo e l'altro sul collo vi sta. Dividono" i servi, dividon gli armenti; si posano insieme sui campi cruenti" d'un volgo disperso che nome non ha.
Sayfa 73 - Italia tutte piene Son di tiranni , ed un Marcel diventa Ogni villan che parteggiando viene. Fiorenza mia, ben puoi esser contenta Di questa digression che non ti tocca , Mercè del popol tuo che sì argomenta. Molti han giustizia in cor, ma tardi scocca, Per non venir senza consiglio all'arco: Ma il popol tuo l' ha in sommo della bocca. Molti rifiutan lo comune incarco; Ma il popol tuo sollecito risponde Senza chiamare, e grida : I
Sayfa 400 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 366 - Celesti; e di chi vide sotto l'etereo padiglion rotarsi più mondi, e il Sole irradiarli immoto, onde all'Anglo che tanta ala vi stese sgombrò primo le vie del firmamento; te beata, gridai, per le felici aure pregne di vita, e pe' lavacri che da' suoi gioghi a te versa Apennino!
Sayfa 66 - Che per 1' effetto de' suo' ma' pensieri, " Fidandomi di lui, io fossi preso ' E poscia morto, dir non è mestieri. " Però quel che non puoi avere inteso , " Cioè come la morte mia fu cruda , '
Sayfa 249 - Anglo , che tanta ala vi stese , Sgombrò primo le vie del firmamento ; Te beata, gridai , per le felici Aure pregne di vita, e pe...