I canti di Giacomo LeopardiHoepli, 1907 - 416 sayfa |
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Sayfa 55
... fato ! Qui piango e vegno men , che saprei morte , Obblivion non so vedermi allato . Viver cercai quaggiù d'età più forte , E pero e ' ncontr ' a Obblio non ho più scampo , E cedo , e me trionfa ira di sorte . Morir quand'anco in terra ...
... fato ! Qui piango e vegno men , che saprei morte , Obblivion non so vedermi allato . Viver cercai quaggiù d'età più forte , E pero e ' ncontr ' a Obblio non ho più scampo , E cedo , e me trionfa ira di sorte . Morir quand'anco in terra ...
Sayfa 71
... fato ed il perduto Fior della forte gioventù . ― E il 16 gennaio del 1818 , a proposito della Biblioteca Ita- liana e del suo direttore , l'Acerbi , che il Leopardi , senza conoscerlo , teneva « per un di quei galantuomini in cher- misi ...
... fato ed il perduto Fior della forte gioventù . ― E il 16 gennaio del 1818 , a proposito della Biblioteca Ita- liana e del suo direttore , l'Acerbi , che il Leopardi , senza conoscerlo , teneva « per un di quei galantuomini in cher- misi ...
Sayfa 110
... fato . Scriveva , il 15 dicembre ( 1828 ) , al Vieus- seux : Finora non ho materia di lodarmi di quest'aria : i miei poveri occhi incominciarono a patire il giorno medesimo che arrivai ; così sempre mi accade ; e peggiorano di continuo ...
... fato . Scriveva , il 15 dicembre ( 1828 ) , al Vieus- seux : Finora non ho materia di lodarmi di quest'aria : i miei poveri occhi incominciarono a patire il giorno medesimo che arrivai ; così sempre mi accade ; e peggiorano di continuo ...
Sayfa 150
... venturose e care e benedette L'antiche età , che a morte Per la patria correan le genti a squadre ; E voi sempre onorate e gloriose , O tessaliche strette , > Dove la Persia e il fato assai men forte Fu 150 [ v . 27-65 ] CANTI.
... venturose e care e benedette L'antiche età , che a morte Per la patria correan le genti a squadre ; E voi sempre onorate e gloriose , O tessaliche strette , > Dove la Persia e il fato assai men forte Fu 150 [ v . 27-65 ] CANTI.
Sayfa 151
... fato amor vi trasse ? Come si lieta , o figli , L'ora estrema vi parve , onde ridenti Correste al passo lacrimoso e duro ? Parea ch'a danza e non a morte andasse Ciascun de ' vostri , o a splendido convito : Ma v'attendea lo scuro ...
... fato amor vi trasse ? Come si lieta , o figli , L'ora estrema vi parve , onde ridenti Correste al passo lacrimoso e duro ? Parea ch'a danza e non a morte andasse Ciascun de ' vostri , o a splendido convito : Ma v'attendea lo scuro ...
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Sayfa 184 - L'INFINITO. Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità...
Sayfa 149 - Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 209 - Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea Tornare ancor per uso a contemplarvi Sul paterno giardino scintillanti, E ragionar con voi dalle finestre Di questo albergo ove abitai fanciullo, E delle gioie mie vidi la fine.
Sayfa 249 - Nobil natura è quella Che a sollevar s'ardisce Gli occhi mortali incontra Al comun fato, e che con franca lingua, Nulla al ver detraendo, Confessa il mal che ci fu dato in sorte...
Sayfa 399 - Sovente in queste rive, che, desolate, a bruno veste il flutto indurato, e par che ondeggi, seggo la notte; e su la mesta landa in purissimo azzurro veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, cui di lontan fa specchio il mare, e tutto di scintille in giro per lo vóto seren brillare il mondo.
Sayfa 217 - Forse s'avess'io l'ale da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, o come il tuono errar di giogo in giogo, più felice sarei, dolce mia greggia, più felice sarei, candida luna.
Sayfa 208 - O natura, o natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? perché di tanto inganni i figli tuoi?
Sayfa 293 - Per chi di stragi si macchiò il mio brando? Per lo straniero. E non ho patria forse Cui sacro sia de' cittadini il sangue? Per te, per te, che cittadini hai prodi, Italia mia, combatterò, se oltraggio Ti moverà la invidia. E il più gentile Terren non sei di quanti scalda il sole? D'ogni bell'arte non sei madre, o Italia? Polve d'eroi non è la polve tua? Agli avi miei tu valer desti e seggio, E tutto quanto ho di più caro alberghi!
Sayfa 346 - ... poche sere addietro, prima di coricarmi, aperta la finestra della mia stanza, e vedendo un cielo puro e un bel raggio di luna, e sentendo un'aria tepida e certi cani che abbaiavano da lontano, mi si svegliarono alcune immagini antiche, e mi parve di sentire un moto nel cuore, onde mi posi a gridare come un forsennato, domandando misericordia alla natura, la cui voce mi pareva di udire dopo tanto tempo.
Sayfa 119 - Sperai che questi cari studi avrebbero sostentata la mia vecchiezza, e credetti colla perdita di tutti gli altri piaceri, di tutti gli altri beni della fanciullezza e della gioventù, avere acquistato un bene che da nessuna forza, da nessuna sventura mi fosse tolto.