I canti di Giacomo LeopardiHoepli, 1907 - 416 sayfa |
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Sayfa 21
... mesi il rifiutato suocero mandò a richiedere al ge- nero dimissionario : la restituzione dei danari prestatigli pel baratto delle gioie , « e i frutti passati e futuri di quella somma ; e 400 scudi , preteso danno sofferto nel corredo ...
... mesi il rifiutato suocero mandò a richiedere al ge- nero dimissionario : la restituzione dei danari prestatigli pel baratto delle gioie , « e i frutti passati e futuri di quella somma ; e 400 scudi , preteso danno sofferto nel corredo ...
Sayfa 34
... mesi che state fuori di casa , e avete viag- giato , e vi siete mantenuto senza il concorso mio . Dovete conoscere il mio cuore , e potete dedurne quanto dolore mi abbia arrecato il non provvedere alli vostri bisogni , o anche alli ...
... mesi che state fuori di casa , e avete viag- giato , e vi siete mantenuto senza il concorso mio . Dovete conoscere il mio cuore , e potete dedurne quanto dolore mi abbia arrecato il non provvedere alli vostri bisogni , o anche alli ...
Sayfa 41
... mesi che deb- bono tuttora separarci . Nulladimeno non anticipate e non precipitate le vostre mosse , e fate che io vi riveda sano , come dite di stare adesso con mia somma consolazione ... Tutti vi abbracciano e vi accarezzano . Non ...
... mesi che deb- bono tuttora separarci . Nulladimeno non anticipate e non precipitate le vostre mosse , e fate che io vi riveda sano , come dite di stare adesso con mia somma consolazione ... Tutti vi abbracciano e vi accarezzano . Non ...
Sayfa 58
... mesi più tardi al fratello Carlo , in quella angosciosa lettera di congedo che aveva preparata per lui , quando tentò la fuga dal carcere domestico . Allora dirà : Ora che la legge mi fa padrone di me stesso 58 LA VITA DEL POETA.
... mesi più tardi al fratello Carlo , in quella angosciosa lettera di congedo che aveva preparata per lui , quando tentò la fuga dal carcere domestico . Allora dirà : Ora che la legge mi fa padrone di me stesso 58 LA VITA DEL POETA.
Sayfa 60
... mesi . Dei tragici propositi di quei giorni inenarrabili egli lasciò vivo e immediato ricordo nel suo Zibaldone ( vol . I , p . 193 ) , donde appunto lo esumò quando , nel 1829 , cantò le sue Ri- cordanze . Io ero oltremodo annoiato ...
... mesi . Dei tragici propositi di quei giorni inenarrabili egli lasciò vivo e immediato ricordo nel suo Zibaldone ( vol . I , p . 193 ) , donde appunto lo esumò quando , nel 1829 , cantò le sue Ri- cordanze . Io ero oltremodo annoiato ...
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Sayfa 184 - L'INFINITO. Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità...
Sayfa 149 - Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 209 - Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea Tornare ancor per uso a contemplarvi Sul paterno giardino scintillanti, E ragionar con voi dalle finestre Di questo albergo ove abitai fanciullo, E delle gioie mie vidi la fine.
Sayfa 249 - Nobil natura è quella Che a sollevar s'ardisce Gli occhi mortali incontra Al comun fato, e che con franca lingua, Nulla al ver detraendo, Confessa il mal che ci fu dato in sorte...
Sayfa 399 - Sovente in queste rive, che, desolate, a bruno veste il flutto indurato, e par che ondeggi, seggo la notte; e su la mesta landa in purissimo azzurro veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, cui di lontan fa specchio il mare, e tutto di scintille in giro per lo vóto seren brillare il mondo.
Sayfa 217 - Forse s'avess'io l'ale da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, o come il tuono errar di giogo in giogo, più felice sarei, dolce mia greggia, più felice sarei, candida luna.
Sayfa 208 - O natura, o natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? perché di tanto inganni i figli tuoi?
Sayfa 293 - Per chi di stragi si macchiò il mio brando? Per lo straniero. E non ho patria forse Cui sacro sia de' cittadini il sangue? Per te, per te, che cittadini hai prodi, Italia mia, combatterò, se oltraggio Ti moverà la invidia. E il più gentile Terren non sei di quanti scalda il sole? D'ogni bell'arte non sei madre, o Italia? Polve d'eroi non è la polve tua? Agli avi miei tu valer desti e seggio, E tutto quanto ho di più caro alberghi!
Sayfa 346 - ... poche sere addietro, prima di coricarmi, aperta la finestra della mia stanza, e vedendo un cielo puro e un bel raggio di luna, e sentendo un'aria tepida e certi cani che abbaiavano da lontano, mi si svegliarono alcune immagini antiche, e mi parve di sentire un moto nel cuore, onde mi posi a gridare come un forsennato, domandando misericordia alla natura, la cui voce mi pareva di udire dopo tanto tempo.
Sayfa 119 - Sperai che questi cari studi avrebbero sostentata la mia vecchiezza, e credetti colla perdita di tutti gli altri piaceri, di tutti gli altri beni della fanciullezza e della gioventù, avere acquistato un bene che da nessuna forza, da nessuna sventura mi fosse tolto.