I canti di Giacomo LeopardiHoepli, 1907 - 416 sayfa |
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Sayfa xiv
... petto » . - sprezziam » . - Mimnermo e Anacreonte . a virtù . Il romanticismo del Leopardi . mineo core » . La Virginia alfieriana - Amore sprone Il << fem- II . Il vincitore nel giuoco del pallone che ispirò la can- zone . Gli esercizi ...
... petto » . - sprezziam » . - Mimnermo e Anacreonte . a virtù . Il romanticismo del Leopardi . mineo core » . La Virginia alfieriana - Amore sprone Il << fem- II . Il vincitore nel giuoco del pallone che ispirò la can- zone . Gli esercizi ...
Sayfa 40
... ] alla malattia di Luigi , la quale mi dà infinita pena , perchè di petto , e finora resistente ai rimedi . Sapete quanto amo tutti voi , e quanto mi trafigge ogni vostro male e pericolo ; ma Iddio che 40 LA VITA DEL POETA.
... ] alla malattia di Luigi , la quale mi dà infinita pena , perchè di petto , e finora resistente ai rimedi . Sapete quanto amo tutti voi , e quanto mi trafigge ogni vostro male e pericolo ; ma Iddio che 40 LA VITA DEL POETA.
Sayfa 54
... petto La vital fiamma , e ' ntorno guardo , e al mondo Sol per me veggo il funeral mio letto . E sento del pensier l'immenso pondo , Sì che vo ' l labbro muto e ' l viso smorto , E quasi mio dolor più non ascondo . Poco andare ha mio ...
... petto La vital fiamma , e ' ntorno guardo , e al mondo Sol per me veggo il funeral mio letto . E sento del pensier l'immenso pondo , Sì che vo ' l labbro muto e ' l viso smorto , E quasi mio dolor più non ascondo . Poco andare ha mio ...
Sayfa 94
... petto , l'altra morale , cioè la mia poca attitudine a trattare con una scolaresca , sempre insolente , attesa la timidità naturale del mio carattere . E dire che non usavano ancora laggiù gli scioperi per la terza sessione d'esami ...
... petto , l'altra morale , cioè la mia poca attitudine a trattare con una scolaresca , sempre insolente , attesa la timidità naturale del mio carattere . E dire che non usavano ancora laggiù gli scioperi per la terza sessione d'esami ...
Sayfa 100
... petto » ; « dove » , ricordò poi , << il dolore si accresceva effettivamente colla impazienza e colla inquietezza » . Ed egli allora sperimentò quel sovrano rimedio che è la pazienza , e che « consiste in una non resistenza , una ...
... petto » ; « dove » , ricordò poi , << il dolore si accresceva effettivamente colla impazienza e colla inquietezza » . Ed egli allora sperimentò quel sovrano rimedio che è la pazienza , e che « consiste in una non resistenza , una ...
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14 giugno 16 gennaio 19 febbraio 26 aprile affetto allora amici amore Anacreonte Angelo Mai antichi anzi assai beata bella Bologna Bruto Bruto minore buon canto canzone caro casa certo ch'io chè cielo codesto colla conoscere Consalvo conte credo cuore d'amore d'Italia desiderio dice diletto dolce dolore donna fato felicità figli figliuolo filosofia Firenze fratello Giacomo Giacomo Leopardi Ginestra Giordani giorno gloria gran greco immagini infelice lasciò Leopardi lettera lettere lord Byron malinconia medesimo mente misera Monaldo mondo Monti morire mortal morte Napoli natura notte nuova occhi padre Paolina passato patria pensare pensiero petto Pietro Giordani poco poesia poeta possa potuto povero ragione Ranieri recanatese Recanati ricorda Saffo Sanctis scriveva sentimento signora Simonide Sinner sogno sospiri speme speranza studi Termopile terra torna trova uomini vedere versi Vesuvio virtù vivere Werther Zibaldone zione Zumbini
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Sayfa 184 - L'INFINITO. Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità...
Sayfa 149 - Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 209 - Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea Tornare ancor per uso a contemplarvi Sul paterno giardino scintillanti, E ragionar con voi dalle finestre Di questo albergo ove abitai fanciullo, E delle gioie mie vidi la fine.
Sayfa 249 - Nobil natura è quella Che a sollevar s'ardisce Gli occhi mortali incontra Al comun fato, e che con franca lingua, Nulla al ver detraendo, Confessa il mal che ci fu dato in sorte...
Sayfa 399 - Sovente in queste rive, che, desolate, a bruno veste il flutto indurato, e par che ondeggi, seggo la notte; e su la mesta landa in purissimo azzurro veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, cui di lontan fa specchio il mare, e tutto di scintille in giro per lo vóto seren brillare il mondo.
Sayfa 217 - Forse s'avess'io l'ale da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, o come il tuono errar di giogo in giogo, più felice sarei, dolce mia greggia, più felice sarei, candida luna.
Sayfa 208 - O natura, o natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? perché di tanto inganni i figli tuoi?
Sayfa 293 - Per chi di stragi si macchiò il mio brando? Per lo straniero. E non ho patria forse Cui sacro sia de' cittadini il sangue? Per te, per te, che cittadini hai prodi, Italia mia, combatterò, se oltraggio Ti moverà la invidia. E il più gentile Terren non sei di quanti scalda il sole? D'ogni bell'arte non sei madre, o Italia? Polve d'eroi non è la polve tua? Agli avi miei tu valer desti e seggio, E tutto quanto ho di più caro alberghi!
Sayfa 346 - ... poche sere addietro, prima di coricarmi, aperta la finestra della mia stanza, e vedendo un cielo puro e un bel raggio di luna, e sentendo un'aria tepida e certi cani che abbaiavano da lontano, mi si svegliarono alcune immagini antiche, e mi parve di sentire un moto nel cuore, onde mi posi a gridare come un forsennato, domandando misericordia alla natura, la cui voce mi pareva di udire dopo tanto tempo.
Sayfa 119 - Sperai che questi cari studi avrebbero sostentata la mia vecchiezza, e credetti colla perdita di tutti gli altri piaceri, di tutti gli altri beni della fanciullezza e della gioventù, avere acquistato un bene che da nessuna forza, da nessuna sventura mi fosse tolto.