Dentro allo qual1 dormendo si riposa Che piace agli occhj, sicchè dentro al core E tanto dura talora in costui, Che fa svegliar lo spirito d'Amore; E simil face in donna uomo valente. SONETTO XI. NEGLI Occhj porta la mia donna Amore, 1 Dentro allo qual, al. Dentro alla qual. 2 Tal volta brieve, al. tal volta poca. Beltate appare, ec. Dal detto di sopra ne segue che beltate in saggia donna piace all'uomo di cuor gentile, mentre l' istesso piacere produce in cuor di donna uomo valente. SON. XI. Avendo trattato d' Amore nell' antecedente Sonetto, parla in questo degli effetti che producono i begli occhj di Beatrice, e come per lei si sveglia questo amore. Sicchè bassando il viso, tutto smuore', Ogni dolcezza, ogni pensiero umíle Quel ch' ella par, quando un poco sorride, SONETTO XII. Voi che portate la sembianza umíle, Cogli occhj bassi mostrando dolore, Onde venite, che 'l vostro colore 1 Tutto smuore, tutto impallidisce e divien smorto, e piange tutte le sue imperfezioni. 2 A farle onore, al. farle onore. SON. XII. Questo come anche il seguente Sonetto sono in occasione della morte di Folco padre di Beatrice, e viene il presente indirizzato alle donne Fiorentine, che il Poeta vide tornare dalla di lei Casa tutte piangenti e con viso basso, alle quali ei domanda prima se esse vengono da lei, poichè tornano sì ingentilite. Par divenuto di pietà1 simíle ? Vedeste voi nostra2 donna gentile Piacciavi di restar qui meco alquanto : Io veggio gli occhj vostri ch' hanno pianto; E veggiovi venir sì sfigurate Che 'l cor mi trema di vederne tanto. SONETTO XIII. SE' tu colui ch'hai trattato sovente Di nostra donna, sol parlando a nui ? 1 Di pietà, altre Edizioni, di pietra. 2 Nostra donna legge l' Ediz. di Ven. del Zatta 1758. vostra donna, quella del Zane, Ven. 1731. SON. XIII. Continuando il medesimo argomento del precedente Sonetto, introduce a parlare le meẻ desime donne, che dalla casa di Beatrice si partivano, le quali si maravigliano di veder Dante così piangere, e gli domandan se la cagione del suo pianto è prodotta da quello di Beatrice: e quindi esse stesse manifestano a lui la cagion del loro. Tu risomigli alla voce ben lui, Ma la figura ne par d' altra gente : Lascia pianger a noi e triste andare, CANZONE II. DONNA pietosa', e di novella etale, Adorna assai di gentilezze umane, CANZ. II. Trovandosi Dante oppresso da dolorosa infermità, che il condusse a gran debolezza, gli giunse verso il nono giorno un sì forte smarrimento, che fece immaginargli che Beatrice fosse morta. Finalmente guarito palesa in questa nobilissima Canzone tutta la sua visione. 1 'Donna pietosa, ec. Immaginò, nel suo frenetico stato, che una giovinetta gentile sua parente, la quale era lungo il suo letto, piangesse di veder lui piangere; Era là ov' io chiamava spesso morte: Si mosse con paura a pianger forte : Di me, per quella, che meco piangía Ed appressársi per farmi sentire. Qual dicea: Nou dormire; E qual dicea: Perchè sì ti sconforte? Chiamando il nome della donna mia. E rotta sì dall' angoscia del pianto, onde altre donne, che s' accorsero ch' ei piangea per lo pianto che vedeano fare a questa, facendo lei partire, si trassero verso di lui per isvegliarlo, credendo ch' ei sognasse; allora cessò un poco la sua forte fantasia, è chiamò per nome Beatrice. Era la voce mia, ec. La sua voce rotta dal pianto non potè pronunziarlo chiaramente; ma pien di vergogna si rivolse alle donne con viso tale che a veder suo colore, si sarebbe creduto morto, e raccontò loro la sua visione in quel che siegue. |