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SONETTI E CANZONI SOPRA VARJ ARGOMENTI

227

SONETTO I.

Rincora un Amico allo studio delle lettere,
e all'amore della Filosofia.

La gola, e 'l sonno, e l'oziose piume

Hanno del mondo ogni vertù sbandita,
Ond'è dal corso suo quasi smarrita
Nostra natura vinta dal costume:

Ed è si spento ogni benigno lume

Del ciel, per cui s'informa umana vita,
Che per cosa mirabile s'addita

Chi vuol far d'Elicona nascer fiume.

Qual vaghezza di Lauro? qual di Mirto?
Povera e nuda vai, Filosofia,

Dice la turba al vil guadagno intesa.

Pochi compagni avrai per l'altra via:
Tanto ti prego più, gentile spirto,
Non lassar la magnanima tua impresa.

SONETTO II.

A Stefano Colonna il vecchio, ch'era già stato in Avignone, e si dipartiva.

Gloriosa Colonna, in cui s' appoggia
Nostra speranza, e'l gran nome Latino;

Ch' ancor non torse dal vero cammino
L'ira di Giove per ventosa pioggia;

Qui non palazzi, non teatro, o loggia,
Ma 'n lor vece un abete, un faggio, un pino
Tra l'erba verde, e 'l bel monte vicino,
Onde si scende poetando, e poggia,

Levan di terra al Ciel nostr' intelletto:
E'l rosigniuol, che dolcemente all'ombra
Tutte le notti si lamenta e piagne,

D'amorosi pensieri il cor ne 'ngombra.
Ma tanto ben sol tronchi e fai imperfetto
Tu, che da noi, Signor mio, ti scompagne.

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