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saggio storico critico sulla tipografia del Regno di Napoli, con una nota alla fac. 139. per isbaglio dello stampatore segnata col numero 239. L' esemplare da esso veduto era quello stesso che presentemente possede il sig. Duca di Cassano Serra di Napoli, ma disgraziatamente imperfetto; cagione per cui il Giustiniani non potendo darne una descrizione esatta, non fe che appena indicarlo. Eccola per tanto quale fu tratta per opera del sig. don Gaetano Melzi (che gentilmente volle comunicarmela) da un esemplare di ottima conservazione, ch'egli esaminò a tutto suo agio nella libreria del sig. Cav. Melchiorre Delfico in Naroli nell'anno 1810, libreria che appresso fu acquistata da quel Reale governo, e riposta nella pubblica biblioteca, dove può vedersi quando che si voglia. Il volume nella sua totalità è composto di 197 fogli. I primi quaranta comprendono i Trionfi, ed i cinque susseguenti la vita del Petrarca scritta in Italiano. Nell' ultimo di questi cinque v'è un elenco delle opere che compose in varj tempi il Poeta. Il volume, ch'è in forma di foglio piccolo, comincia così: NEL TEMPO ch rinova i miei sospiri

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e terminano questi primi quarantacinque fogli nel modo seguente;

expliciunt triumphi et vitae Petrarcae

Viene in appresso un foglio bianco, e poi cominciano i Sonetti e le Canzoni che occupano 152 fogli. Termina tutta l'opera colla vita di Laura, e finalmente coi ben noti versi che

cominciano :

Valle locus clausa ecc.

dopo de' quali si legge la seguente sottoscrizione: Qui finisce le canzone et sonecti del petrarcha poeta excellentissio facte Roma

Nel tempo del sanctissimo in Xpo patre et

Signor nro. S. Paulo P

la divina pvidetia

papa ii. et del suo potificato

potificato ano septimo

Nelli anni del nro Signor Yho. Xpo. M.

CCCC. LXXI. adi X. di luglio.

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Le linee d'ogni faccia intiera sono 27. Ne'sonetti non trovasi interpunzione alcuna, ma v' ha bensì ne' Trionfi. Il carattere, ch'è bello e rotondo è certamente di Giorgio Laver, essendo affatto eguale a quello che il detto stampatore adoprò nel Q. Curzio s. a., e si pare nell' Eutropio 1471. È da notarsi che la seconda edizione Romana del Canzoniere del Petrarca pubblicata nel 1473 da Filippo di Lignamine corrisponde esattamente, come vedremo a suo luogo, a questa nella distribuzione tipografica de' versi e delle materie, e nel numero stesso de' fogli. Che sia di una rarità singolare l'edizione di cui parliamo, il fatto stesso lo dimostra perocchè le biblioteche pubbliche più insigni, e le private più doviziose ne mancano quasi tutte. Dopo l'esemplare di Napoli, di cui ho data la descrizione, non è a mia notizia che un altro solo, esistente nella Reale biblioteca di Parigi, e che vi fu acquistato nel gennaro 1818. E giacchè si tratta di un libro di una straordinaria rarità, riporterò l'articolo stesso di lettera scrittami li 31 genn. 1818. da que'miei grandissimi amici e librai ragguardevoli, quai sono i sigg. fratelli De-Bure librai del Re, e della biblioteca del Re; Nous venons de faire une acquisition bien precieuse; c'est un superbe esemplaire de la seconde edition de Petrarque imprimée à Rome en 1471. Ce livre est destine a rester en France. Che poi, senza poter sospettare di errore nella data, sia questa edizione infallibilmente del 1471, lo si conferma dalla sottoscrizione che ho riferita, dove dicesi a chiare note del suo Pontificato (cioè di Paolo Ii) anno septimo, il quale perfettamente corrisponde all'anno di nostra

salute mille quattrocento e settant' uno. Da che in fine dipenda la somma rarità di questa prima non solo ma della seconda Romana edizione altresì del 1473, non mi sembra difficile di poterlo arguire appunto dall' essere state stampate in Roma, dov'è certo che le autorità superiori e lo zelo de' privati si saranno concordemente adoperati con ogni sforzo a sopprimerle, bruciandole o lacerandole a cagione dei tre famosi Sonetti contro di quella corte di allora. Lo stesso P. Laire nella sua tipografia Romana, parlando della edizione del Lignamine, va su questo punto d'accordo con noi.

1472. Bella e nitida è questa terza edizione che nella consueta forma di piccolo foglio comparve in Padova. Il volume comprende 188. fogli. I primi otto contengono la tavola delle rime, la quale termina al recto dell' ultimo colle seguenti parole.

EXPLICIT TABVLA

ed al verso ha per la prima volta il Laura propriis virtutibus iilustris ecc. del codice Virgiliano. Il testo comincia al recto del nono foglio, il quale non contiene che il primo Sonetto tutto in carattere majuscolo, e dispostivi i versi in maniera, che la faccia rimane tutta riempiuta da questo solo Sonetto, e nel modo seguente:

OI CHASCOLTA

TE INRIME SPAR

SE IL SVONO....

I Sonetti e le Canzoni occupano 138 fogli, e terminano al recto dell' ultimo colle seguenti parole in carattere maiuscolo, e disposte così:

Francisci Petrarcae

Poetae excellentis

simi rerum vvl

garium frag
menta expli
ciunt

Il restante del volume contiene i Trionfi che cominciano al recto del foglio 147, il quale comprende le sole prime quattro terzine, ed esse pure in carattere maiuscolo, e disposte come il primo Sonetto, di guisa che la faccia resta tutta coperta da queste sole quattro terzine. Terminano i Trionfi colle seguenti parole in lettere maiuscole :

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Gli ultimi cinque fogli contengono la vita del Petrarca, la quale pure in carattere maiuscolo comincia così :

Francesco Pe trarcha homo di grande

e finalmente col carattere di tutta l'opera termina il volume al recto dell' ultimo foglio colla sottoscrizione che segue:

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tavina li

ber abso
lutus est

foelici

ter

BAR. de Valde. patauus. F. F
Martinus de septem arboribus prutenus.

M. CCCC. LXXII.

DIE VI. NO

VEN
BIRS

Un bellissimo esemplare in carta grande io ne ho veduto presso il più volte lodato sig. don Gaetano Melzi di Milano, ed altro di ottima conservazione e con alcune miniature, che si accostano allo stile Mantegnesco, nella preziosa libreria del sig. Marc. G. Giacomo Trivulzio. Il Sig. Brunet dice di aver veduto qualche esemplare di questa edizione, dove il primo Sonetto non è tutto in maiuscolo; ed io pur ne vidi uno presso il sig. Melzi, ed anzi riconobbi che in questo, oltre alla notata diversità delle lettere maiuscole nel primo Sonetto, si scorgono altre piccole differenze nella tipografica disposizione delle parole anche ne' due Sonetti al verso di questo primo foglio. V'ha chi risponde che quel foglio può essere di altra edizione; ma, oltrechè i caratteri sono perfettamente eguali a quei di Martino, resterà sempre a sapere da qual edizione sia stato levato quel foglio, il che al creder mio sarà molto difficile. Comunque sia di tutto ció, è indubitato che la bella edizione. di cui parliamo deesi tenere in grandissima stima, essendo essa stata eseguita sopra un autografo, come l'attesta lo stampatore medesimo nella sopraddetta sottoscrizione, e come la si manifesta da se stessa; ed oltre a ciò può dirsi con tutta verità che per bellezza di caratteri, e per iscel

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