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123 da molti

B. P. S.

124 di ciò questo B. P.S.

125 Amor nel mezzo RA.

126 dilui P.RA. 127 disparse B.

128 tornata P.

139 a termini B. P. S.

150 di cortesia S.

151 che m' infa

masse B. P. S.

accompagnato

125 di molti sospiri. Appresso il giorno cominciai 124 questo Sonetto:

Cavalcando l'altr'ier per un camino
Pensoso dell'andar che mi sgradìa,
Trovai 125 Amore in mezzo de la via
In abito leggier di peregrino.

Nella sembianza mi parea meschino,
Come avesse perduta signoria,
E sospirando pensoso venia,

Per non veder la gente, a capo chino.
Quando mi vide, mi chiamò per nome,
E disse: io vegno di lontana parte
Ov'era lo tuo cor per mio volere,
E recolo a servir novo piacere.

Allora presi 126 da lui sì gran parte,

Ch'egli 127 disparve, e non m'accorsi come. Appresso la mia 128 ritornata, mi misi a cercare di questa donna che 'l mio signore m' avea nominata nel cammino de' sospiri. E acciocchè il mio parlare sia più breve, dico che in poco tempo la feci mia difesa tanto, che troppa gente ne ragionava oltra 129 li termini 130 della cortesia; onde molte fiate mi pesava duramente. E per questa cagione (cioè per questa soverchievole voce: che parea 131 che m' infiammasse (") viziosamente) quella gentilissima,

la

* Questo Sonetto ha tre parti. Nella prima parte dico siccome io trovai Amore, e qual mi parea: nella seconda dico quello che egli mi disse: avvegnacchè non compiu tamente, per tema ch'io avea di non scovrire lo mio segreto: nella terza dico com' egli disparve. La seconda comincia quivi: Quando mi vide: la terza quivi: Allora presi.

() Nel n. cod. m' infamasse in marg. Sembra preferibile la lezione del testo, spiegando così: per quella voce che supponeva vizioso l'amor mio. E allora sta bene che il vizio supposto nell' amore di Dante per quella donna lo privasse del saluto di Beatrice.

B. P. S.

quale fu distruggitrice di tutti i vizj vizj e reina delle virtù, passando per 132 alcune parti (a) mi 132 alcuna parte negò il suo dolcissimo salutare, nel quale stava tutta la mia 133 beatitudine. Ed uscendo alquanto 155 quiete S. del proposito presente, voglio dare ad intendere quello che il suo salutare in me virtuosamente operava. Dico che quando ella apparìa da parte

bile B. P.

135 dolcezza S.

B. P. S.

B. P. S.

alcuna, per la 154 della mirabile 155 sa- 154 dell' ammirasperanza lute nullo nemico mi rimanea, anzi mi giungea una fiamma di caritade, la quale mi facea perdonare a qualunque m' avesse offeso: e chi allora m' avesse 136 domandato di cosa alcuna, la mia 136 addimandato risponsione sarebbe stata solamente Amore con viso vestito d' umiltà. E quando ella fosse alquanto 157 propinqua al salutare, uno spirito 137 prosimama d' Amore distruggendo tutti gli altri spiriti sensitivi, pingea fuori i deboletti spirti del viso, e dicea loro: Andate ad onorare la donna vostra: ed egli si rimanea nel loco loro. E chi avesse voluto conoscere Amore, far lo potea mirando lo tremore degli occhi miei. E quando questa gentilissima 158 salute salutava, non che Amore 138 donna S. fosse tal mezzo che potesse obumbrare a me la

intolerabile 159 beatitudine; ma egli quasi per 159 chiarezza S. soverchio di dolcezza divenìa tale che lo mio

B. P.

corpo lo quale era 140 tutto allora sotto il suo 140 tutto sotto reggimento molte volte si movea come cosa grave inanimata; sì che appare manifestamente

che nella sua salute abitava la mia 141 beatitu- 141 quiete S. dine, la quale molte volte passava e redundava la mia capacitade. Ora, tornando al proposi

to,

dico che, poichè la mia 142 beatitudine 142 allegrezza S. mi fu negata, mi giunse tanto dolore, che

(a) Così è chiaro che il saluto di Beatrice fu negato a Dante più d'una volta; ed è più ragionevole in conseguenza il molto dolore ch' egli ne di

mostra,

143 dalle genti B.P.S.

partitomi 145 dalla gente in solinga parte andai a bagnare la terra di amarissime lagrime: e poi144 mi fu solle- chè alquanto 144 fu sollevato questo lagrimare,

vato B. P.S.

145 lamentarmi

B. P.S.

147 dicessemi

B.P.S.

148 così come B.P.S.

misimi nella mia camera, là ove potea 145 lamentare senza essere udito. E quivi chiamando misericordia alla donna della cortesia, e dicendo: Amore ajuta il tuo fedele: m'addormentai come un pargoletto battuto lagrimando. Avvenne 146 parve B.P.S. quasi nel mezzo del mio dormire che mi 146 parea vedere nella mia camera lungo me sedere un giovane vestito di bianchissime vestimenta ? e pensando molto. Quanto alla vista sua, mị risguardava là ov' io giacea; e quando m'avea guardato alquanto, pareami che sospirando mi chiamasse, e 147 diceami queste parole: Fili mi, tempus est ut praetermittantur simulacra nostra. Allora mi parea ch'io il conoscessi, perocchè mi chiamava 148 come assai fiate (*) 149 m'avea già chiamato. E 150 riguardandolo mị parea che piangesse pietosamente, e parea che attendesse da me alcuna parola: ond' io assicurandomi, 151 così nel sonno cominciai a parlare con esso: Signore della nobilțade, perchè piangi tu? E quegli mi dicea queste parole: Ego tanquam centrum circuli, cui simili modo se habent circumferentiae 152 pro tex. (a) tu autem non sic. Allora pensando alle sue parole, mi parea, che mi avesse parlato molto 153 oscuro, sì che io mi sforzava di 154 parlare, e diceagli queste parole: Ch'è ciò, Signore, che tu 155 mi parli con tanta scuritade? 156 Ed egli mi dicea in parole volgari: Non dimandar più, che utile ti sia. 157 E poi cominciai con lui a ragionare della salute, la quale mi fu negata; e

149 nelli miei sospiri m' avea B.P.S.

150 ragguardandolo B.P.S.

151 cominciai a parlare così con esso B.P.S.

152 partes B.P.S.

153 oscuramente

B.P.S.

154 parlargli B. P.S.

155 parli B.P.S.
156 quegli
B.P.S.

157 E però
B. P.S.

(*) Nel n. cod. nelli mici sospiri interlineare.
(a) pro tex. cioè pro textu: prout est in texty.

158 di te B.S.

159 salutare

B. P.S.

160 che non foase

B.S.

B. P. S.

165 tua B.P.S. 164 testimone 165

domanda'lo della cagione: onde in questa guisa da lui mi fu risposto: Quella nostra Beatrice udio da certe persone, di te ragionando, che la donna la quale io ti nominai nel camino de' sospiri ricevea 158 da te alcuna noja. E però questa gentilissima, la quale è contraria di tutte le noje non degnò 159 di salutare la tua persona, temendo 160 non fosse nojosa. Onde conciosiacosachè veracemente sia conosciuto per lei alquanto lo tuo segreto per lunga consuetudine, voglio che tu dica certe parole 161 per rima, 161 prim■ B.S. nelle quali tu 162 comprenderai la forza che io 162 comprenda tegno sopra te per lei, e come tu fosti suo tostamente dalla 163 sua puerizia: e di ciò chiama 164 testimonio colui, che 'l sa; e come tu preghi lui che glie le dica: ed io che 165 sono quegli volontieri le ne ragionerò; e per questo sentirà ella la tua volontade, la quale sentendo, conoscerà le parole degl' ingannati. Queste parole fa che sieno quasi 166 in mezzo sì che non parli a lei immediatamente, chè non è degno. E non le mandare 167 in parte ove potessero essere 167 in parte alintese senza me da lei, ma falle adornare di soave armonia, nella quale io sarò 168 tutte le volte che sarà mestieri. E dette queste parole, disparve, e lo mio sonno fu rotto. Ond' io ricordandomi, trovai che questa visione m' era apparita nella nona ora del dì; e anzi che io uscissi di questa camera, proposi di fare una ballata, nella quale 169 seguitasse ciò che 'l mio Signore 160 seguitassi m' avea imposto, e feci questa Ballata:

Ballata, io vuo' che tu ritrovi Amore,
E con lui vadi a Madonna davanti,

(*) Nel n. cod. alcuna int lineare.

son

B. P. S. 165 son quello B. P. S.

166 un mezzo S.

cuna (*) senza me, onde potessero essere intese da lei BP.S. 168 tutte le fiate

che farà mestiero B. P.S.

B.P.S.

[blocks in formation]

183 Evedrassi ubbidir buon servitore P. RA. (*) al servitore B.S.

184 colei B.

Si che la scusa mia la qual tu canti
Ragioni po' con lei 170 lo mio Signore.
171 Tu va, ballata, si cortesemente :
Chè senza compagnia

172 Dovresti in tutte parti avere ardire
Ma se tu 173 vuoli andar securamente,
Ritrova l'Amor pria,

Che forse non è buon senza lui gire.
Perocchè quella che ti 174 deve udire

175 Sì, com' io credo, è in ver di me adirata. ()
176 Se tu di lui non fossi accompagnata,
Leggeramente ti farìa disnore.

Con dolce suono quando se' con lui
Comincia este parole;

Appresso che tu avrai 177 chesta pietate:
Madonna, quegli che mi manda a voi,
Quando vi piaccia, vuole

178 S'egli ha scusa, che la m' intendiate.
Amore è qui che per vostra beltate
179 Li face, come vuol, vista cangiare.
Dunque, perchè li fece altra guardare,
Pensatel voi, dacchè non mutò 'l core.
Dille: Madonna, lo suo core è stato
Con si fermata fede

E

180 Che 'n voi servir l'ha 'n pronto ogni pensiero : Tosto fu vostro, e mai non s'è smagato.

181 Se ella non 182 ti crede,

Di ch'en domandi Amore, s' egli è vero.
Ed alla fine falle umil preghiero,
Lo perdonare se le fosse a noja,

Che mi comandi per messo ch' io muoja,
183 E vedrà bene ubbidir servitore.

di a 184 colui ch'è d'ogni pietà chiave,
Avanti che sdonnej, (b)

(a) Questa interpunzione rende il senso assai più distinto.
(*) Nel n. cod. questa lezione è interlineare.

(b) Nel n. cod. Avanti..... Che sdonnej vi è supplito da mano posteriore; ciò che lascia per lo meno in dubbio che Dante usasse qui un ver bo così strano.

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