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319 ore è B.P.S. le dissi B.P.S. 320 rispondendo321 Allora mi ri

spose questa che mi parlava B.P.S.

322 mi B. P.S.

323 operate
B.P.S.

324 con altra in325 stesso B.P.S. 326 felicità S.

tenzione B.P.S.

327 però proposi B. P. S.

le loro parole mischiate di sospiri. E poichè alquanto ebbero parlato tra loro, mi disse anche questa donna, che prima m' avea parlato, queste parole: Noi ti preghiamo che tu ne dica 319 dove sta questa tua beatitudine. Ed io 320 rispondendo lei, dissi cotanto: In quelle parole che lodano la donna mia. 531 Ed ella rispose: Se tu 322 ne dicessi vero, quelle parole che tu n' hai dette notificando la tua condizione, avresti tu 323 operato 324 con altro intendimento. Ond'io pensando a queste parole quasi vergognoso mi partii da loro; e venia dicendo tra me 325 medesimo: poichè è tanta 526 beatitudine in quelle parole che lodano la mia donna, perchè altro parlare è stato il mio? E 327 proposi di prendere per materia del mio parlare sempre mai quello che fosse loda di questa gentilissima; e pensando a ciò molto, pareami avere 328 im- 528 presa B. P. presa troppo alta materia quanto a me, sicchè non ardìa di cominciare; e così dimorai alquanti dì con desiderio di dire 329 e di comin- 529 ciare (). Avvenne poi che passando per un camino, lungo il quale 530 correa un rio molto chiaro d'onde, giunse a me tanta volontà di dire, che io cominciai a pensare il modo ch'io tenessi; e pensai che 'l parlare di lei non si convenia 551 che io facessi, se non parlassi a donne 331 se non che le in seconda persona; e non ad ogni donna, ma solamente a coloro che sono gentili, e non

sono

332

e con paura

di B. P. S

530 sen gira

B. P.S.

parlassi B.P.S.

pure femine (a). Allora dico che la mia 332 pur B.P.S. lingua parlò quasi come per se stessa, 333 e 333 mossa e dissi

Dante non dice di che esse parlassero, può benissimo adottarsi la nostra lezione dicendosi con verità di vedere alcuni parlar tra loro, quando non se ne oda il discorso.

(*) Nel n. cod. e con paura in marg.

(a) Cioè: femmine dotate delle comuni qualità soltanto.

allora una Can

zone la qual comincia B. P.

comincia come

appresso S.

334 ritornato

disse (*): Donne che avete intelletto d'amore («). Queste parole io riposi nella mente con grande letizia, pensando di prenderle per mio cominciamento; onde poi 334 ritornai alla sopra detta cittade, e pensando alquanti dì cominciai una 335 Canzone or- 355 Canzone con questo cominciamento ordinata nel modo che si vedrà 336 di sotto nella 336 appresso B. sua divisione. La Canzone comincia così:

B.P.

dinata nel mo

do S.

P. S.

337 sua laude B.

P. RA. S.

338 al suo valore B. P. S.

339 temenza B.P. RA. S.

340 da parlarne

B. P. RA.S. 341 in divino B. P. RA. S.

342 Lo cielo che non ha B. P.S. non have RA.

Donne che avete intelletto d'Amore,
Io vuò con voi della mia donna dire;
Non perchè io creda 337 sue laude finire,
Ma ragionar per isfogar la mente.

Io dico che pensando (6) 358 il suo valore,
Amor si dolce mi si fa sentire,
Che s'io allora non perdessi ardire,
Farei parlando innamorar la gente.
Ed io non vuò parlar si altamente
Ch'io divenissi per 339 temanza vile;
Ma tratterò del suo stato gentile,
A rispetto di lei, leggeramente,
Donne e donzelle amorose, con voi,
Chè non è cosa 340 da parlare (**) altrui.
Angelo chiama 341 nel divino intelletto (c)
E dice: Sire nel mondo si vede
Meraviglia nell'atto, che procede
D'un'anima che insin quassù risplende.
342 Lo Ciel che non aveva altro difetto
Che d'aver lei, al suo Signor la chiede,

(*) Nel n. cod. e dissi allora una Canzone: interlineare.

(a) Dal seguito della narrazione è manifesto che la nostra lezione è indubitatamente la vera, giacchè Dante allora si compiacque soltanto di questa spontanea apostrofe, e pensò di farne cominciamento d'una Canzone che compose dopo pensato alquanti dì.

(b) Per stimare, pesare lat. expendere.

(**) Nel n. cod. parlarne interlineare.

(c) Legge bene il n. cod. Qui non ha luogo l'articolo indeterminato.

Il verso è della foggia dei noti:

Ecco Cin da Pistoja, Guitton dď Arezzo. Petr.

Uccise un Prete la notte di Natale. Burch.

E ciascun Santo ne grida mercede.
Sola pietà nostra parte difende

Chè parla Dio che di Madonna intende:
Diletti miei, or sofferite in pace

Che vostra spene sia quanto mi piace
Là ov'è alcun che perder lei s'attende,
E che dirà nell'inferno a'mal nati:
Io vidi la speranza de' beati.
Madonna è desiata 343 in sommo cielo:
Or vuò di sua virtù farvi sapere.
Dico: qual vuol gentil donna parere
Vada con lei; chè quando va per via
Gitta ne' cuor villani Amore un gelo;
Per che ogni lor pensiero agghiaccia e pere:
E qual soffrisse di starla a vedere
Diverria nobil cosa, o si morria («).
E quando trova alcun che degno sia
Di veder lei, quei prova sua virtute;
344 Che li avvien ciò che li dona salute,
E si l'umilia ch'ogni offesa obblia.
Ancor le ha Dio per maggior grazia dato,
Che non può mal finir chi le ha parlato.
Dice di lei Amor: cosa mortale

345 Com' esser può si adorna e sì pura?
Poi la riguarda, e fra se stesso giura
Che Dio ne intende di far cosa nova.
Color di perla quasi 346 informa (1), quale
Conviene a donna aver non fuor misura.
Ella è quanto di ben può far natura;
Per esempio di lei beltà si prova.

Degli occhi suoi, comecch' ella li mova,
Escono spirti d'Amore infiammati,

343 in l'alto B.P.

344 Ch'egli addivien ciò che gli dù salute RA

345 Com' esser

puote si adorna e pura RA.

346 in forma B.

P. RA. S.

Che fieron gli occhi a quel ch'allor 347 la guati, 547 li guali B.P.

E passan si ch'il cor ciascun ritrova.

Voi le vedete Amor pinto nel viso,

348 Ove non puote alcun mirarla fiso.

(a) L'ed. P. in nota per equivoco taccia di scorrezione l'ed. B. che

legge chiaramente con tutti o si morria.

RA. S.

548 Là u B. P.

RA. S.

(b) veste.

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Canzone, io so che tu girai parlando

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A donno assai quand' io t'avrò avvanzata:
Or t'ammonisco, perch' io t'ho allevata
Per figlivola d'Amor giovane e piana,
Che 349 là ove giungi tu dichi pregando :
Insegnatemi gir, ch' io son mandata
A quella di cui loda io 350 so' adornata.
E se non vuoli andar siccome vana,
Non restar dove sia gente villana :
Ingegnati, se puoi, d'esser palese
Solo con
351 donna o con uomo cortese,
Che ti mêrranno per la via tostana.
Tu troverai Amor con esso lei:

352 Ricomandami a lor (a), come tu dei.

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Questa Canzone acciocchè sia meglio intesa la 553 vi dirò (6) più artificiosamente che 354 l'altre cose di sopra; e però prima ne 355 fo tre parti. La prima parte è proemio delle seguenti parole: la seconda 356 lo intento tratto (c): la terza è quasi una 357 servigiale delle precedenti parole. La seconda comincia quivi: Angelo chiama: la terza quivi: Canzone io so. La prima parte si divide in quattro: nella prima dico a cui dir voglio della mia donna, e 358 perch'io (d) vuò dire: nella seconda dico 359 qual mi pare a me stesso, quando io penso lo suo valore, e come io direi, se non perdessi l'ardimento: nella terza dico come credo dire a ciò che io non sia impedito da viltà: nella quarta ridicendo ancora a cui intendo di dire, dico la 360 cagione perchè 361 dico a loro. La seconda comincia quivi: Io dico. La terza quivi: 362 Ed io non vuo' parlar. La quarta: Donne, e donzelle. Poi quando dico: Angelo chiama, comincio a

(a) Ad Amore e a Beatrice. Questa conclusione è piena e meglio dedotta dal verso antecedente.

(b) Molto opportuna è la nostra lezione, perchè dividere artificiosamente, dividere le cose non sono qui modi proprii.

(c) Qui tratto per trattato: di che il Vocabolario non fornisce che un esempio di Francesco da Barberino.

(d) La chiosa di questo luogo della Canzone, che può parere imperfetta nelle altre lezioni, nella nostra è senza dubbio perfetta.

(e) Questa lezione è manifestamente errata.

Appresso che questa Canzone fu alquanto divolgata tra le genti, conciofossecosachè 363 alcuno amico l'udisse, volontà 364 gli mosse a pregare me, che io gli 365 dicessi che è Amore,

2

trattare di questa Donna: e dividesi questa parte in due. Nella prima dico 366 ch'è di lei a comprendere in ciclo. Nella seconda dico che di lei si comprende in terra, quivi: Madonna è desiata. Questa seconda parte si divide in due: 367 nella prima dico di lei quanto da parte della nobiltà della sua anima, narrando 568 alquanto delle sue virtudi effettive che dalla sua anima 369 procedono: nella seconda dico di lei quanto 370 della nobiltà del suo corpo narrando 371 alquanto delle sue bellezze quivi : Dice di lei Amor. Questa seconda parte si divide in due: chè nella prima dico d' alquante bellezze (a) secondo tutta la gloria nella seconda dico che sono secondo determinata parte della persona, quivi: Degli occhi suoi: li quali sono principio d'Amore. Ed acciocchè quinci si levi ogni vizioso pensiero, ricordisi chi legge, che di sopra è scritto, che il saluto di questa donna lo quale era della operazione della sua bocca fu fine de' miei desiderj, mentre ch'io lo potei ricevere. Poscia quando dico: Canzone io so che tu, aggiungo una stanza quasi come ancella delle altre, nella quale dico quello che di questa mia Canzone desidero. E perocchè quest' ultima parte è 572 lieve ad intendere, non mi travaglio di più divisioni. Dico bene che a più aprire 373 lo intendimento,

(a) Il testo del Biscioni, e con poche varianti quello dell' ed. P. sono qui molto intralciati, facendo dire al poeta che nella Canzone abbia parlato della bocca, di cui non ha fatto alcuna menzione, e ponendo una divisione che non ha luogo. Nelle due citate edd. il tetto giace così.... che sono secondo determinata parte della persona, quivi: dove gli occhi suoi. "Questa seconda parte si divide in due; che nell' una dico degli occhi, che sono principio d'Amore. Nella seconda dico della bocca ch'è fine ,, d'Amore, acciocchè quinci si levi ogni vizioso pensiero. Ricordisi ec. B. che sono secondo tutta la sua persona: nella seconda dico d'al"quante bellezze, che sono secondo determinata parte della persona quivi: "Degli occhi suoi. Questa seconda parte si divide in due; che nell' una

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dico degli occhi, che sono principio d'Amore: nella seconda dico della bocca ch'è fine d'Amore, acciocchè quinci si levi ogni vizioso pensiero. P.,,

563 uno S.

364 il mosse a pre

garmi B. P. S. 365 dovessi dire B. P. S.

366 che di lei si comprende B.P.

367 che nella B.P. 368 alquante delle

sue virtudi che B. P.

369 procedevano B. P.

370 dalla parte de'

la nobiltà B. P.

371 alquante B.P,

373 brieve B.
373 la intenzione
di questa Can-
zone B. P.

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