P. S. avendo forse per le udite parole speranza di me oltrecchè degna. Ond' io pensando che ap374 alcuna cosa B. presso di cotal trattato, bello era trattare 574 alquanto d' Amore, e pensando che l'amico era da servire, proposi di dire parole nelle quali 375 allora questo trattassi d'Amore, e dissi 575 questo Sonetto: Amore e 'l cor gentil sono una cosa, Si com'il Saggio in suo dittato pone; 376 E così senza l'un l'altro essere osa, Com' alma razional senza ragione. B. P. S. 376 E così esser l'un senza l'altro osa B. P. RA. S. 377 Amor pregiare il cor per sua magione RA. 378 Dentro alla qual dormendo si riposa B.P.S. allo qual R A. 379 poca B. P. S. brieve RA. 380 in potenzia B. P. to B. P. Fagli natura quando è amorosa 377 Amor per sire, e'l cor per sua magione, Che piace agli occhi si che dentr' al corc E tanto dura talora in costui, Che fa svegliar lo spirito d' Amore; * si converrebbe usare di più minute divisioni; ma tuttavia chi non è di tanto ingegno che per queste che son fatte la possa intendere, a me non dispiace, se la mi lascia stare; chè certo io temo d'avere a troppi comunicato il suo intendimento, pur per queste divisioni che fatte sono, s'egli avvenisse che molti la potessero udire. * Questo Sonetto si divide in due parti. Nella prima dico di lui in quanto è 380 a potenza; e nella seconda dico di lui, in quanto di potenza si riduce in atto. La seconda comincia quivi: Beltate appare. La prima si 381 in che sogget- divide in due: nella prima dico 381 (in quanto di potenza) in che soggetto sia questa potenza: nella seconda dico come questo soggetto, e questa potenza sieno prodotti 382 in essere, e come l'uno guarda l'altro, come 383 la forma materia. La seconda comincia quivi: Fagli natura. Poi quando dico: Beltate appare, dico come questa potenza si riduce in atto; e prima come si riduce in uomo, poi come si riduce in donna, quivi: E simil face in donna. 382 insieme B.P. 383 forma materia B. P. 384 Poichè trattai d' Amore nella 385 sopra detta rima vennemi 386 volontà di dire anche in lode di questa gentilissima parole, per le quali io mostrassi come si sveglia per lei questo amore; e come non solamente si sveglia ove dorme, ma là 've non è in potenza, mirabilmente 387 lo fa venire, e 388 allora dissi questo Sonetto: Negli occhi porta la mia donna Amore; 389 E d'ogni suo difetto allor sospira («): Nasce nel core a chi parlar la sente; Ond'è 391 beato () chi prima la vide. Quel ch'ella par quando un poco sorride Non si può dicer; nè tenere a mente, Si è nuovo miracolo e gentile. * 384 Posciache io B. P. 385 soprascritta B. P. 386 voglia B. P. volontà di voler dire S. 387 il fa venire o perando B. P. e là mirabilmen te operando il fa venire S. 388 dissi B. P.S. 389 Ed ogni suo difetto B. P. RA. S. 390 Aiutatemi donne B. P. RA. S. 391 laudato B: P. RA. S. * Questo Sonetto ha tre parti. Nella prima dico siccome questa donna riduce in atto questa potenza secondo la nobilissima parte de' suoi occhi; e nella terza dico questo medesimo, secondo la nobilissima parte della sua bocca. E intra queste due parti 392 si è una particella 392 ha una B. P. che è quasi domandatrice di ajuto alle 393 proceden- 395 alle parti diti (c) parti, e comincia quivi: Aiutatemi voi, donne. La (a) Fuor di dubbio sospirare qui deve intendersi in significato di pentirsi, aver dolore, perchè non potrebbe stare nè per desiderare, nè per mandar sospiri, che sono i soli due sensi, i quali assegna il Vocabolario a questo verbo. La nostra lezione pertanto nella quale è usato col secondo caso, è chiarissima e può esemplificare questo modo da aggiungersi al Vocabolario medesimo. (b) Per questa nostra lezione diviene positivo il senso di questo concetto, che nelle altre edd. è inconcludente, (c) La nostra lezione è più ragionevole, perchè spiega come il poeta domandi aiuto per quello che vuole ancor dire di Beatrice. E fuor d'ogni ragione domandare aiuto per quello, che si è già detto. nanzi e alle seguenti B. P. impresse questo 396 alla gloria e veracemente B. P. S. 397 nulla B. P. S. 398 quella del 394 questo B.P.S. Appresso 394 ciò non molti dì passati, siccome 595 a quel vivace piacque 395 al glorioso Sire lo quale non negò Amore il quale la morte a se, colui ch' era stato genitore alletto in me S. di tanta meraviglia, quanto si vedeva che era questa nobilissima Beatrice, di questa vita uscendo 596 se ne gìo alla gloria eternale veternale se ne gio ramente. Onde conciossiachè cotale partire sia doloroso a coloro che rimangono, e sono stati amici di colui che se ne va; e 397 niuna sia così intima amistà come 598 di buon padre a buon figliuolo, e di buon figliuolo a buon padre ("); e questa donna fosse in altissimo grado di bontade, e lo suo padre (siccome da molti si crede, e vero è) fosse buono in alto grado, manifesto è che questa donna 599 fosse amarissimamente piena di dolore. E conciossiacosachè 409 secondo l'usanza della sopra detta cittade, donne con donne, e uomini con buon padre B. P. S. 399 fu B. P. S. 400 secondochè è usanza B. P. S. 01 che nella B.P. 403 tutto ciò che vede B. P. 403 adducere B.P. 404 induce B. P. 405 che poi ado pera B. P. terza comincia quivi: Ogni dolcezza. La prima si divide in tre; 401 e nella prima dico come virtuosamente fa gentile 402 ciò ch'ella vede: e questo è tanto a dire quanto 403 inducere Amore in potenza là ove non è. Nella seconda dico come 404 riduce in atto Amore ne' cuori di tutti coloro cui vede. Nella terza dico quello 405 che poi virtuosamente opera ne' lor cuori. La seconda comincia: Ov'ella passa. La terza: E cui saluta. Quando poscia dico: Aiutatemi voi donne, dò ad intendere a cui la mia intenzione è di parlare, chiamando le donne che m'ajutino 406 ad onorare costei. Poi quando dico: Ogni dolcezza, dico 407 di quel medesimo che 408 detto è nella prima parte, secondo due atti della sua bocca, uno de' quali è il suo dolcissimo parlare, e l'altro lo suo mirabile riso. Salvo che non dico di questo ultimo siccome adopera ne'cuori altrui, perchè la memoria non 400 sue operazio- puote ritener lui, nè 409 sua operazione. 406 onorare B.P. 407 quel medesi mo B. P. 408 è detto, e nella prima parte B. ni B. P. (a) Non occorre dimostrare, che merita preferenza la nostra limpida lezione. B. P. S. 415 spesso le mani 416 agli occhi miei B. P. S. intendea udi re anche di lei, B. P. S. 417 se ne gia B. uomini 410 si adunino a cotal tristizia, molte 410 s' adunarono donne si adunâro là ove questa Beatrice pian- colà ove B.P.S. gea 411 duramente e pietosamente: ond' io veg- 411 pietosamente gendo ritornare alquante donne da lei, udii lor dire parole di questa gentilissima, com'ella si lamentava. Tra le quali parole udii che dicevano certo ella 412 piange sì, che qual la 412 piangea B. S. mirasse dovrebbe 415 pianger (") di pietade. 413 morir B.P.S. Allora trapassâro 414 quelle donne, ed io ri- 414 queste B.P.S. masi in tanta tristizia che alcuna lagrima talor bagnava la mia faccia, ond' io mi ricoprìa con pormi 415 spesse volte le mani agli occhi. E se non fosse ch' io 416 attendea anche udire di lei, perchè io era in luogo onde 417 ne gìano la maggior parte delle donne che da lei si partìano, io men sarei 418 nascoso (**) perchè le lagrime m'avevano assalito. E però dimorando ancora nel medesimo luogo, donne anche passâro presso di me, le quali andavano ragionando 419 queste parole: Chi dee mai esser lieta 419 tra loro quedi noi che avemo 420 udito parlare questa 420 udita B.P.S. donna sì pietosamente. Appresso costoro 421 pas- 421 venivano B. sarono altre che venieno dicendo: Questi che qui è, piange nè più nè meno come se l'avesse veduta come noi 422 avemo. Altre poi diceano 422 vedemmo B. di me: 423 Vedi questi che non pare esso; tal è divenuto. E così passando queste donne, 424 udiva parole di lei e di me in questo modo che detto 425 ho. Ond' io poi pensando proposi 424 udii B. P. S. di dire parole, acciocchè degnamente avea ca- 425 è B. P. S. gione di dire, 426 nelle quali conchiudessi tutto 426 nelle quali paciò che 427 inteso avessi da queste donne. P. S. 418 nascoso in . contanente che B. P. S. ste B. P. S. P. S. P. S. t 423 vedresti che non pare esso, cotale è B. Vedi questo P. role io conchiudessi B. P. S. E però che volentieri le avrei domandate, se 427 udito area B. (*) Nel n. cod. morir interlineare. P. S. non mi fosse stata riprensione, presi materia di dire, come s' io le avessi domandate, ed 428 elle B. P. S. 428 esse m'avessero risposto; e feci due Sonetti. Chè nel primo dimando in quel modo che voglia mi giunse di domandare; nell' altro dico la loro risposta, pigliando ciò ch' io udii da loro, siccome lo m'avessero detto rispondendo. 429 E cominciai 429 E comincia il primo: Voi che portate: il primo : Voi il secondo: Se' tu colui. che ec. 430 di pietà simile B. RA. S. 455 non B. P. S. 436 Io veggio B. P. RA. S. 437 venir B. RA. S. 438 risomigli B. Voi che portate la sembianza umile Con gli occhi bassi mostrando dolore, 433 Piacciavi di restar qui meco alquanto, Se' tu colui ch' hai trattato sovente * Di nostra Donna sol parlando a noi? Questo Sonetto si divide in due parti. Nella prima chiamo e dimando queste donne se vengono da lei, dicendo loro ch' io il credo, perchè tornano quasi ingen 440 La seconda tilite. Nella seconda prego che mi dicano di lei; 440 e parte comincia comincia quivi: E se venite 441 da tanta pietate. B. P. 441 Qui appresso è l'altro Sonet to, siccome dinnanzi avemo narrato P. (a) Nelle edd. B. P. S. segue immediatamente il Sonetto. (b) Incomparabilmente migliore è la lezione del nostro testo. Noi abbiamo la comune in margine. |