Poesie: Volume unicoSoc. ed. italiana di M. Guigoni, 1857 |
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Sayfa 31
... Allor , vile e feroce , Serse per l ' Ellesponto si fuggia , Fatto ludibrio agli ultimi nepoti ; E sul colle d'Antela , ove morendo Si sottrasse da morte il santo stuolo , Simonide ( 1 ) salia ; Guardando l'etra e la marina e il suolo ...
... Allor , vile e feroce , Serse per l ' Ellesponto si fuggia , Fatto ludibrio agli ultimi nepoti ; E sul colle d'Antela , ove morendo Si sottrasse da morte il santo stuolo , Simonide ( 1 ) salia ; Guardando l'etra e la marina e il suolo ...
Sayfa 37
... allor donna e reina . Tal miseria l'accora Qual tu forse mirando a te non credi . Taccio gli altri nemici e l'altre doglie , Ma non la più recente e la più fera , Per cui presso alle soglie Vide la patria tua l'ultima sera . Beato te ...
... allor donna e reina . Tal miseria l'accora Qual tu forse mirando a te non credi . Taccio gli altri nemici e l'altre doglie , Ma non la più recente e la più fera , Per cui presso alle soglie Vide la patria tua l'ultima sera . Beato te ...
Sayfa 39
Volume unico Giacomo Leopardi. Allor , quando traean l'ultime pene , Membrando questa desiata madre , Diceano : oh non le nubi e non i venti , Ma ne spegnesse il ferro , e per tuo bene , O patria nostra . Ecco da te rimoti , Quando più ...
Volume unico Giacomo Leopardi. Allor , quando traean l'ultime pene , Membrando questa desiata madre , Diceano : oh non le nubi e non i venti , Ma ne spegnesse il ferro , e per tuo bene , O patria nostra . Ecco da te rimoti , Quando più ...
Sayfa 42
... te ne caglia , a te cui fato aspira Benigno sì che per tua man presenti Paion que ' giorni allor che dalla dira Obblivione antica ergean la chioma , I vetusti divini , a cui natura Parlò senza svelarsi Con gli studi sepolti , 42.
... te ne caglia , a te cui fato aspira Benigno sì che per tua man presenti Paion que ' giorni allor che dalla dira Obblivione antica ergean la chioma , I vetusti divini , a cui natura Parlò senza svelarsi Con gli studi sepolti , 42.
Sayfa 43
... allor con gli astri e il mare , Ligure ardita prole , Quand'oltre alle colonne , ed oltre ai liti , Cui strider l'onde all ' attuffar del sole Parve udir su la sera ( 2 ) , agl ' infiniti Flutti commesso , ritrovasti il raggio Del sol ...
... allor con gli astri e il mare , Ligure ardita prole , Quand'oltre alle colonne , ed oltre ai liti , Cui strider l'onde all ' attuffar del sole Parve udir su la sera ( 2 ) , agl ' infiniti Flutti commesso , ritrovasti il raggio Del sol ...
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Sayfa 85 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L'ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti.
Sayfa 41 - Oh misero Torquato! il dolce canto Non valse a consolarti oa sciorre il gelo Onde l'alma t'avean, ch'era sì calda, Cinta l'odio e l'immondo Livor privato e de' tiranni. Amore, Amor, di nostra vita ultimo inganno, T'abbandonava. Ombra reale e salda Ti parve il nulla, e il mondo Inabitata piaggia. Al tardo onore Non sorser gli occhi tuoi; mercé, non danno, L'ora estrema ti fu.
Sayfa 85 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi. Se torna maggio, e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle, Dico,: Nerina mia, per te non torna Primavera giammai, non torna amore.
Sayfa 89 - Sorge in sul primo albore, Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi?
Sayfa 55 - Sì ch'a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; Gli altri augelli contenti, a gara insieme Per lo libero ciel fan mille giri, Pur festeggiando il lor tempo migliore: Tu pensoso in disparte il tutto miri; Non compagni, non voli, Non ti cai d'allegria, schivi gli spassi; Canti, e cosi trapassi Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Sayfa 85 - Folgori, nembi e vento. O natura cortese, Son questi i doni tuoi, Questi i diletti sono Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena È diletto fra noi. Pene tu spargi a larga mano; il duolo Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto Che per mostro e miracolo talvolta Nasce d'affanno, è gran guadagno.
Sayfa 25 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 88 - E l'abitar questi odorati colli. Ma rapida passasti ; e come un sogno Fu la tua vita. Ivi danzando ; in fronte La gioia ti splendea, splendea negli occhi Quel confidente immaginar, quel lume Di gioventù, quando spegneali il fato, E- giacevi. Ahi Nerina! In cor mi regna L
Sayfa 39 - Oh te beato, A cui fu vita il pianto! A noi le fasce Cinse il fastidio; a noi presso la culla Immoto siede, e su la tomba, il nulla.
Sayfa 95 - Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre giù da' colli e da' tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla da segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore: e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo.